Ogni santissimo giorno in cui mi reco al lavoro per 8 ore mi viene l'angoscia. Ho l'ansia di non avere nessunissima soddisfazione dalla mia giornata lavorativa. Non sono contenta di nulla, nè dei colleghi (quasi tutti maschi e con cui non ho quasi niente da condividere), nè dell'attività lavorativa (programmatore informatico, ogni tanto creo qualche report, faccio delle riunioni inutili, smaltisco richieste veloci degli utenti o faccio qualche upgrade dei programmi, ma nella maggior parte del tempo non faccio nulla), nè dell'azienda (a conduzione familiare, fortemente maschilista e con dirigenti ultrasettantenni che non vogliono andare in pensione, con quasi nessuna aspirazione a diventare qualcosa di più).
Il lato positivo è che lo stipendio è buono e il lavoro è vicino a casa. Non nego quindi di essere estremamente fortunata.
Però, accidenti, mi chiedo: mi sono fatta 5 anni di Matematica per questo? il divertimento e la soddisfazione che provavo sui libri universitari tornerà mai? sono veramente condannata a fare questo lavoro per tutta la vita?
Io vorrei e saprei fare molto più, ad esempio mi piacerebbe insegnare alle superiori o lavorare come redattore scientifico per una casa editrice, ma la TFA (quando uscì nel 2014) non la passai, e le case editrici è già tanto se prendono per dei tirocini.
Mi sento estremamente demotivata. Ho paura di passare la mia vita qui, ma non so cosa fare. Mi sono resa conto che questo tipo di lavoro non fa per me, ma non mi sentirei in colpa a lasciare "una posizione così buona" (come direbbe mia nonna). E mi sento estremamente in colpa anche per non aver studiato abbastanza per la TFA, a suo tempo. E ho anche paura di parlare di questi problemi col mio capo, perchè se viene fuori che sono inutile potrebbero non assumermi.
Altri come me?