Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda SaO » 15/11/2017, 17:44

4. spesso le scuole pubbliche non forniscono le competenze che il mercato richiede, nè riescono ad adattarsi ai cambiamenti del mercato per tempo. Questo sempre in generale e in Italia in particolare. La dimostrazione è che il governo sta cercando di compensare con il tirocinio obbligatorio (ovviamente nel tempo libero e ovviamente a gratis, che significa che non hanno alcuna competenza)

Su questo penso che siamo tutti d'accordo.
SaO
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 167 di 474
Iscritto il: 06/10/2017, 09:39

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda Injuria » 15/11/2017, 17:48

Hai dimostrato al più che tra quelli che conseguono una laurea magistrale in una università italiana, la maggior parte ha voti non proprio scarsi al liceo (comunque 90 è già una soglia bassina).

No, ho dimostrato due cose:
1) Che i migliori diplomati si laureano in atenei prevalentemente pubblici in corsi che hanno la caratteristica di essere di stampo vocazionale, che dimostrano interesse per una disciplina specifica e che hanno voglia di eccellere in quella, altro che autoselezione. Se aumenti il prezzo l'autoselezione la fai solo in base al censo come nelle università corporative dell'800.
2) Che qualsiasi evidenza che io possa metterti sul piatto non ti farebbe cambiare idea dato che le tue osservazioni hanno quasi sempre un filtro ideologico (come non l'ha fatta cambiare in altre discussioni estenuanti passate qui con gente anche molto più preparata di te). Tu continuerai a credere che il privato è meglio a prescindere e continuerai a citare teorie obsolete (io di contro potrei giocarmi le carte Krugman, Stiglitz, Keynes e pure lo stesso Smith), con le citazioni continue rischia di diventare un gioco ai soldatini (quindi di guerre già combattute di cui si vorrebbe cambiare il corso con la finzione) ed inoltre non dimostrerebbe molta autonomia di pensiero. In teoria dimostrare i punti che hai dettato in un post precedente spetterebbe a te non a me dimostrarne il contrario.
% di cosa?

% di diplomati che si laureano alla specialistica che hanno avuto un voto di diploma superiore o uguale a 90/100. Coloro che hanno preso un voto in questo range sono il 20% degli immatricolati in tutti gli atenei di italia.
La Cattolica (privata) sta al 23%, la Bocconi (sempre privata) sta nemmeno al 50%. Eppure, secondo te, lì dovrebbero starci quelli più motivati grazie alle rette più alte.

Per esempio la Kore di Enna (https://www.unikore.it/index.php/studen ... -di-laurea) offre i corsi sia di ingegneria che di lettere che hai citato.

...sei serio? :P Se da lì escono 30 ingegneri all'anno è tanto.

Tu stai prendendo in considerazione solo alcune di quelle italiane, quelle che ti convengono :D

Secondo te sono così scorretto? Ti ho messo anche la fonte, dati MIUR, ho ordinato i corsi di laurea in base alla percentuale di diplomati con voto superiore o uguale a 90/100. Quelli sono i primi della lista, non quelli che convengono a me, tanto non si vince nulla ;)

3. Profitto (ogni test costa mi pare 100€

..ma dai Jack!
Che c'entra prendere chi esce dall'università? Devi prendere chi sta per entrare. E ovviamente devi tenere presente la qualità dell'università. Insomma ci sono troppe cose che non vanno li :)


Aggiustale tu le cose che non vanno, non credi che io e gli altri utenti di questo sito meritino risposte più adeguate ad un elenco puntato in cui si fanno affermazioni radicali senza alcuna evidenza?

università totalmente private in Italia non esistono, perchè non potrebbero reggere la concorrenza con le pubbliche in termini di costi. Tutte prendono una qualche forma di sussidio e devono rispettare i canoni del legislatore

Avoja se esistono e ci tengono pure a figurare come tali. Non è che non possono reggere la concorrenza delle pubbliche, semplicemente alcuni tipi di offerta formativa non ci sarebbero nemmeno, a prescindere dall'esistenza delle scuole pubbliche.
Avatar utente
Injuria
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 510 di 1094
Iscritto il: 21/10/2007, 00:33

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda wanderer » 15/11/2017, 17:50

Sì, è vero che le scuole pubbliche spesso non forniscono competenze che "il mercato richiede", ed è giusto che sia così.
wanderer
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 116 di 306
Iscritto il: 16/12/2015, 19:38

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda Injuria » 15/11/2017, 17:52

SaO ha scritto:
4. spesso le scuole pubbliche non forniscono le competenze che il mercato richiede, nè riescono ad adattarsi ai cambiamenti del mercato per tempo. Questo sempre in generale e in Italia in particolare. La dimostrazione è che il governo sta cercando di compensare con il tirocinio obbligatorio (ovviamente nel tempo libero e ovviamente a gratis, che significa che non hanno alcuna competenza)

Su questo penso che siamo tutti d'accordo.


Parla per te ;)
Mi chiedo come mai, in Italia, non fiocchino corsi post secondari non universitari privati data la disoccupazione che c'è e dato che sarebbero così incredibilmente più adeguati a ciò che chiede il mercato de lavoro.
Avatar utente
Injuria
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 511 di 1094
Iscritto il: 21/10/2007, 00:33

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda Injuria » 15/11/2017, 17:58

Io credo che i voti di maturità non siano un dato rappresentativo, quanto potrebbero essere gli invalsi.
Al Sud ci sono tantissimi 100 e 100 e lode, ma in genere nei test di ingresso ottengono voti più alti chi viene dal Nord.


"...in genere", "si sa che...", "Credo...". :?
Avatar utente
Injuria
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 512 di 1094
Iscritto il: 21/10/2007, 00:33

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda SaO » 15/11/2017, 18:04

"...in genere", "si sa che...", "Credo...".

http://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/ ... 99724.html
SaO
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 168 di 474
Iscritto il: 06/10/2017, 09:39

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda vict85 » 15/11/2017, 18:17

Personalmente mi sfugge il senso della discussione sull'università. Se le università italiane fossero davvero penose allora nessuno parlerebbe del "problema" dei cervelli in fuga.

I problemi dell'Italia sono altri. Ne elenco tre: (1) la mancanza di società davvero innovative e capaci di attrarre l'eccellenza, (2) una classe dirigente ed imprenditoriale troppo legata ai modelli e alle prassi della piccola media impresa e (3) la mancanza di politiche serie di formazione professionale e reinserimento nel mondo del lavoro. Insomma perché dovresti lavorare in Italia? Ti pagano poco, ricevi poche gratificazioni dal lavoro, hai spesso poche possibilità di crescita professionale e lavorativa, la qualità della tua vita al di fuori del lavoro non sembra importare nulla ai tuoi capi... Per gli stranieri si aggiunge anche un forte problema di lingua ed eventualmente un razzismo piuttosto diffuso. Per le donne potremmo anche aggiungere il fatto che la cultura italiana è decisamente maschilista. Capiamoci, nessuno di questi problemi è una esclusiva dell'Italia, ma ho l'impressione che nel caso dell'Italia non vi sia davvero l'intenzione di migliorare le cose.
L'Italia sarà tanto bella, ma non hai bisogno di vivere e lavorare in un posto per visitarlo.

Comunque i "nuovi" migranti non sono più come i vecchi migranti. Non si trasferiscono più con l'idea di stabilirsi in un certo posto oppure con l'idea di tornare. Certo ci sono quelli che rientrano in queste due tipologie, ma ce ne sono molti che vanno dove li portano le opportunità lavorative, senza un reale progetti di stabilirsi in un determinato posto.

Penso che andrebbe anche aggiunto che nei luoghi in cui questa nuova generazione di migranti tende a stabilirsi, tende a nascere una certa tensione sociale tra la popolazione autoctona e il nuovo gruppo di "ricchi cosmopoliti che non conoscono una parola della lingua locale". Insomma io vivo a Berlino e non conosco il tedesco. Di fatto non sento neanche l'urgenza di conoscerlo. E, a quel che ho sentito, ad una anziana coppia di Berlinesi è successo di entrare in un ristorante alla moda e di non riuscire ad ordinare perché non c'erano camerieri che sapevano parlare tedesco. A me è capitato più l'opposto, ma non frequento molto le zone più artistiche-intellettuali della città. Immaginate che succederebbe se succedesse a Milano.
vict85
Moderatore
Moderatore
 
Messaggio: 9192 di 19253
Iscritto il: 16/01/2008, 00:13
Località: Berlin

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda SaO » 15/11/2017, 18:43

Personalmente mi sfugge il senso della discussione sull'università. Se le università italiane fossero davvero penose allora nessuno parlerebbe del "problema" dei cervelli in fuga.

Io non ho mai detto che sono penose, a mio parere bisogna distinguere due problemi.

1) Il fatto che le università nonostante possano dare una buona preparazione delle varie materie, non prepara molto al lavoro, ovvero molti lamentano il fatto che quello che studiano rimane lì, non imparano a applicarlo, e questo è un gap che poi ognuno è costretto a colmarsi da solo, trovando un'azienda che magari lo aiuti a crescere e a imparare.

2)Penso che non avere almeno un'università nella top 100 non sia un buon risultato, e questo dato mostra carenze, a ciò si aggiunge il problema della ricerca.

3)Esiste ancora la corruzione e il nepotismo.

Ti pagano poco, ricevi poche gratificazioni dal lavoro, hai spesso poche possibilità di crescita professionale e lavorativa, la qualità della tua vita al di fuori del lavoro non sembra importare nulla ai tuoi capi...

Sono d'accordo, io mi domando sapere perché i nostri salari, a prescindere dalla categoria di lavoro siano molto più bassi.
Questo non è per dire che uno deve puntare a diventare ricco, ma è come non sentirsi abbastanza apprezzati per quello che si fa.

Per gli stranieri si aggiunge anche un forte problema di lingua ed eventualmente un razzismo piuttosto diffuso. Per le donne potremmo anche aggiungere il fatto che la cultura italiana è decisamente maschilista.

Concordo pienamente, c'è molto razzismo, ancora oggi al sud alle ragazze si nega lo sposarsi con uno straniero.
Inoltre si, le ragazze hanno meno opportunità di lavoro rispetto agli uomini e in genere stipendi più bassi, e questo non va bene per niente, perché ha delle ripercussioni sulla società e su alcuni uomini che continuano a vedere le donne come persone inferiori.

Capiamoci, nessuno di questi problemi è una esclusiva dell'Italia, ma ho l'impressione che nel caso dell'Italia non vi sia davvero l'intenzione di migliorare le cose.

A parte la disoccupazione cronica.
E' vero, non c'è la volontà di cambiare, e questo è probabilmente la cosa peggiore.
Anche la Germania si è trovata in una brutta situazione anni fa, ma si è data da fare, ( non che là non ci siano problemi ).
SaO
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 169 di 474
Iscritto il: 06/10/2017, 09:39

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda Injuria » 15/11/2017, 18:45

@ sao
Cambia poco qualsiasi sia la misura della bontà dei diplomati comunque c'è una prevalenza nelle lauree magistrali che ho elencato di voti alti alla maturità. L'unico modo per dimostrare che il voto di diploma non è un buon indice è pensare che ci sia una prevalenza di laureati meridionali in quei corsi. Se trovi un altro modo per misurare la motivazione degli studenti che ben venga, dovreste farlo voi non io.
In ogni caso la Bocconi ha il 30% di laureati con residenza nel Meridione il Politecnico di Milano il 10%...fate voi (dati MIUR).

@vict
Perfettamente d'accordo. Pensavo che certe prese di posizione fossero seppellite, logicamente i problemi sono altri, come ho già detto Germania e Giappone non hanno praticamente atenei nei piani alti di queste famose classifiche.
Avatar utente
Injuria
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 513 di 1094
Iscritto il: 21/10/2007, 00:33

Re: Perché siamo indietro?

Messaggioda SaO » 15/11/2017, 21:56

Cambia poco qualsiasi sia la misura della bontà dei diplomati comunque c'è una prevalenza nelle lauree magistrali che ho elencato di voti alti alla maturità. L'unico modo per dimostrare che il voto di diploma non è un buon indice è pensare che ci sia una prevalenza di laureati meridionali in quei corsi. Se trovi un altro modo per misurare la motivazione degli studenti che ben venga, dovreste farlo voi non io.
In ogni caso la Bocconi ha il 30% di laureati con residenza nel Meridione il Politecnico di Milano il 10%...fate voi (dati MIUR).


Io ho detto anche che in generale il voto di maturità non sempre definisce la bravura di una persona.
Seguendo il tuo discorso vorrebbe dire che chi prende 100 alla maturità ha più probabilità di finire l'università di chi prende 80.
Conosco gente che ha preso 100 ed è a spasso, e persone che con 80 si sono trovati bene all'università.

E ovviamente non è detto che le università private attirino i migliori studenti, non tutti se la permettono.
Questo può generare un problema di meritocrazia in Italia, che non sarebbe una novità, ovvero il fatto che "i più bravi" ( al liceo= non vanno nelle migliori università, e probabilmente nel contesto lavorativo ci può anche essere un ribaltamento dei ruoli.
Chi andava male al Liceo si scopre che grazie a una buona preparazione è riuscito a ottenere le skills necessarie per fare carriera.

Ovviamente quando parlo di persone meno brave non mi riferisco a chi a scuola è svogliato e non studia, ma a chi magari non riesce a ottenere certi risultati.
SaO
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 170 di 474
Iscritto il: 06/10/2017, 09:39

PrecedenteProssimo

Torna a Generale

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite