Phd a 30 anni?

Messaggioda Labbachq » 13/11/2017, 01:43

Salve a tutti,
Come potete capire dal titolo del post, vi scrivo perché ho un atroce dilemma: fare o non fare un dottorato a 30??
Mi spiego meglio: mi sono laureato alla magistrale in fisica con voto 108 da circa un mese. La magistrale è andato tutto ok ci ho messo poco più di due anni ma è alla triennale che ho perso tempo! In ogni caso mi trovo a quasi 30 senza esperienza professionale con solo una laurea in mano (solo si fa per dire!). Il punto è che ho fatto un colloquio in una azienda e mi avrebbero proposto un posto da apprendista ingegnere di processo, 6 mesi più eventuale rinnovo. La azienda è grandicella, con parecchi fondi, una buona politica sui giovani e la loro formazione etc.. un buon posto insomma, e tra l'altro niente male per un fisico.
E che aspetti direste voi! Se non fosse che hanno anche accettato la mia candidatura (fatta prima del colloquio in azienda) per un progetto di dottorato in Olanda. Premetto che attraverso varie fonti autorevoli sono a conoscenza del fatto che il dottorato sarebbe un dottorato serio con un docente di fama internazionale in una istituzione buona, etc.. insomma, un buon dottorato.
Quindi, non riesco a scegliere: esperienza all' estero o azienda in Italia e poi si vedrà?? Dico una cosa fondamentale: non ho intenzione e di continuare con la ricerca o carriera accademica, farei il dottorato solo per ottenere delle conoscenze e competenze utili da rivendere nel mondo del lavoro.
Vi ringrazio sin da ora per l'aiuto.
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda Raptorista » 13/11/2017, 09:42

Labbachq ha scritto:farei il dottorato solo per ottenere delle conoscenze e competenze utili da rivendere nel mondo del lavoro.

La fattibilità di questo piano dipende dall'argomento di dottorato. Quale sarebbe?
Un matematico ha scritto:... come mia nonna che vuole da anni il sistema per vincere al lotto e crede che io, in quanto matematico, sia fallito perché non glielo trovo


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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda Luca.Lussardi » 13/11/2017, 10:18

Secondo me se non hai intenzione di proseguire con la ricerca e' molto meglio che accetti il posto in azienda. E' pur vero che, specie fuori dall'Italia, il dottorato e' un titolo di studio ben visto per posizioni in cui uno puo' far carriera, pero' e' altresi' vero che e' un percorso che prepara soprattutto un futuro ricercatore, accademico o no che sia. Quindi, siccome hai dichiarato di non essere interessato alla ricerca, io non "perderei" tempo e approfitterei del buon posto che dici di aver gia' ottenuto.
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda Raptorista » 13/11/2017, 12:41

Sono, in linea di massima, d'accordo con Luca. Ho sollevato la questione dell'argomento perché il posto descritto da Labbachq mi sembra abbastanza precario, ed un curriculum in fisica potrebbe [dipende poi da cosa hai studiato, e questo non lo so] non dare molte competenze appetibili per un'azienda, mentre un dottorato che coinvolga competenze come programmazione, analisi di dati, machine learning e cose del genere costituisce un addestramento di una certa durata, con salario sicuro e che ti da competenze spendibili. Chiaramente se invece il dottorato che hai in mente include 4 anni di teoria astratta con carta e matita, il discorso cambia.
Un matematico ha scritto:... come mia nonna che vuole da anni il sistema per vincere al lotto e crede che io, in quanto matematico, sia fallito perché non glielo trovo


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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda PadreBishop » 13/11/2017, 13:24

Raptorista ha scritto:Sono, in linea di massima, d'accordo con Luca. Ho sollevato la questione dell'argomento perché il posto descritto da Labbachq mi sembra abbastanza precario, ed un curriculum in fisica potrebbe [dipende poi da cosa hai studiato, e questo non lo so] non dare molte competenze appetibili per un'azienda, mentre un dottorato che coinvolga competenze come programmazione, analisi di dati, machine learning e cose del genere costituisce un addestramento di una certa durata, con salario sicuro e che ti da competenze spendibili. Chiaramente se invece il dottorato che hai in mente include 4 anni di teoria astratta con carta e matita, il discorso cambia.

Quoto al 100%.

Tra un PhD in semiconduttori, con patrocinio di aziende, ed un PhD in teoria delle stringhe, di acqua ce ne passa sotto i ponti.

@labbachq (hai un nick che sembra una chiave 64 (40) bit esadecimale. spero di aver scritto bene): Influisce nella scelta anche come ti vedrai tra 4 anni: tornare in italia e' necessario? Quanto valuti un lavoro sicuro, vicino casa, ma noioso? Quanto valuti un lavoro "di punta", ma che richiede internazionalizzarsi? Quanto valuti vivere con di fianco una valigia sempre pronta, da utilizzarsi una volta ogni due mesi per conferenze, convegni, collaborazioni o quant'altro?
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda Labbachq » 14/11/2017, 01:03

Grazie per le risposte ragazzi.
Allora: io mi sono laureato in fisica della materia con tesi in micro e nanofabbricazione. Al dottorato continuerei su questo filone; l'azienda in questione è una azienda che produce chip dei pc lavora, quindi, con i semiconduttori e appunto micro e nanofabbricazione, tuttavia su un livello completamente diverso da quello della ricerca di base. Inoltre il mio ruolo in questa azienda sarebbe più di stampo ingegneristico e quindi molto lontano dalla ricerca. Il punto vero però credo sia quello sul dopo, sul fatto che se voglio tornare in Italia con un phd non ci faccio nulla e sarò, molto probabilmente, costretto a rimanere all'estero. D'altro canto una esperienza di lavoro all'estero è cosa che vale oro, di questi tempi soprattutto, e questa del dottorato potrebbe rivelarsi forse l'unica opportunità di fare un periodo di formazione all'estero!!
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda Luca.Lussardi » 14/11/2017, 07:43

Stai mescolando due aspettative secondo me. Da una parte parli di formazione ai massimi livelli all'estero, seppure nella ricerca di base, e questo si vale oro, ma e' una cosa per te a quanto mi pare di capire. Dall'altra parte infatti parli di eventuale rientro per immetterti nel mondo del lavoro osservando che il phd probabilmente ti da' le stesse possibilita' della laurea al di fuori della ricerca. Devi quindi mettere sulla bilancia queste due cose: investire ancora del tempo sulla tua formazione oppure gettarti subito nel mondo del lavoro. Ma io ribadisco che ovunque nel mondo il phd e' principalmente pensato per chi vuole essere un futuro ricercatore, accademico o no, per cui formarsi in modo cosi' avanzato secondo me ha un senso se ti piacerebbe avere degli incarichi di ricerca vera e propria.
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda PadreBishop » 14/11/2017, 14:32

Luca.Lussardi ha scritto:Stai mescolando due aspettative secondo me. Da una parte parli di formazione ai massimi livelli all'estero, seppure nella ricerca di base, e questo si vale oro, ma e' una cosa per te a quanto mi pare di capire. Dall'altra parte infatti parli di eventuale rientro per immetterti nel mondo del lavoro osservando che il phd probabilmente ti da' le stesse possibilita' della laurea al di fuori della ricerca. Devi quindi mettere sulla bilancia queste due cose: investire ancora del tempo sulla tua formazione oppure gettarti subito nel mondo del lavoro. Ma io ribadisco che ovunque nel mondo il phd e' principalmente pensato per chi vuole essere un futuro ricercatore, accademico o no, per cui formarsi in modo cosi' avanzato secondo me ha un senso se ti piacerebbe avere degli incarichi di ricerca vera e propria.


Per quanto prontenda molto per l'idea di consigliarti ad occhi chiusi un periodo di lavoro e ricerca in Olanda, perche' ho il forte sospetto che li' il PhD sia tutelato esattamente come un lavoro di ricerca e sviluppo (meglio che in Italia, suppongo), le parole di Luca sono ben ponderate. Se il tuo fine non e' quello di avere a che fare con stime di parametri e Latex, e chiedere fondi per progetti europei (sia dall'ufficio di un'azienda, o da quello di un dipartimento), di convertire liberta' intellettuale maggiore in produzione ed innovazione a medio/lungo termine, bensi' quello di inquadrarti in azienda in un ruolo di progettazione piu' "standard", accetta senza remore il ruolo che ti offrono. Anche perche' poi se l'azienda si dimostra capace, le occasioni di periodi all'estero, ulteriore formazione ecc. arriveranno. Non avrai pero' mai la sensazione di "avere carta bianca" come a volte hai in situazioni piu' accademiche: non potrai scegliere che sistema operativo usare, che parametro ottimizzare per primo, che software impiegare, se scrivere il report oggi o fra 4 giorni, ma i vantaggi saranno ben altri.

A 34 anni, tornato in italia, e vendendo bene quello che hai fatto in Olanda, qualcosa trovi sicuramente, ma magari non nella tua regione, e verosimilmente dopo 8/9 mesi di ricerca.
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Re: Phd a 30 anni?

Messaggioda seven » 31/12/2017, 17:26

@Labbachq: quale è stata poi la tua scelta?
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