anto_zoolander ha scritto:@indrjo toglici mano...
Una grande argomentazione, vedo.
Ma facciamo un piccolo sforzo, tenendo presente che
non pretendo di insegnare nulla.Nel mondo esistono persone che nascono con certi vantaggi rispetto ad altre. Questi vantaggi, quindi, incidono parecchio sul raggiungimento di alcuni risultati. Ora faccio il mio esempio: io sono nato in Europa, in una nazione economicamente forte e ricca, tecnologicamente avanzata e con una certa attenzione all'istruzione (che purtroppo è andata scemando negli anni).
Mi sembra quindi innegabile che io abbia un certo vantaggio rispetto ad un ragazzo della mia stessa età nato in Burkina Faso, o in Thailandia. Perché dico questo? Perché Paesi come Italia, Germania, Francia (per fare tre esempi) hanno un grado di benessere
di diversi ordini di grandezza superiore a quello di altri paesi come appunto il Burkina Faso, la Nigeria, il Nepal. Attenzione: questo lo possiamo riscontrare semplicemente andando a leggere alcuni indici. Non sto facendo un discorso razzista ed è lungi da me da volerlo fare.
Alla stessa maniera, un cittadino nato negli USA gode di un benessere che un cittadino nato in Ecuador non può avere. Poi esistono casi fortunati, che so, del ragazzo di periferia che ha l'amico benestante e che quindi, in qualche maniera, può venire a contatto con certi ambienti. È il caso proprio di Michael Faraday sopra citato.
Ma pensi davvero che se Faraday fosse nato in Congo oggi sarebbe ricordato da tutti per le sue scoperte sull'elettromagnetismo? Pensi sul serio che Albert Einstein, se fosse nato a Bucarest anziché a Ulm, avrebbe avuto davvero le stesse potenzialità che ha avuto nascendo in Germania (nell'epoca d'oro della scienza tedesca tra l'altro)?
Ma al di là di tutto ciò, ma davvero trovate sorprendente che se si cambiano le
condizioni di contorno allora la dinamica del sistema è (quasi) inevitabilmente influenzata in toto? Questa è anche logica, nuda e cruda: se cambi una parte di un sistema, ottieni un sistema diverso. Punto. E non puoi in nessun modo determinarne il risultato a priori una volta cambiata anche una sola virgola. Quindi va bene, esiste la possibilità che se Faraday fosse nato in Malesia sarebbe comunque stato il Faraday che noi conosciamo: ma quanto può essere notevole questa probabilità? Lascio a te (voi) il compito di stimarla a naso.
Sto dicendo una cosa ovvia, ripeto. Una cosa talmente ovvia che trovo incredibile che mi sia contestata.
Poi va bene, ognuno si tenga le sue idee.
Ma al di là di tutto ciò, dove vuoi andare a parare, gmorkk?Sto dicendo che la Scuola ha un ruolo fondamentale nella riuscita dell'allievo (ancora una volta cosa talmente ovvia che trovo davvero singolare che mi venga contestata). Ma la scuola può essere affrontata tanto meglio quanto si dispone dei mezzi e degli strumenti necessari per farla.
Il che significa: un ambiente che stimola l'allievo allo studio, libri e strumenti adeguati. Buon ambiente familiare, buoni rapporti con vicini/amici/parenti ecc.
È così difficile essere d'accordo con queste cose? Poi i casi che "appaiono" eccezionali vanno scrutati e, ogni volta che si scava a fondo (quindi l'invito è: non lasciatevi ingannare da ciò che appare in superficie, caso Faraday docet) si può scovare che in realtà queste condizioni di contorno, più o meno, sono (sempre) verificate.
Un bambino che nasce in Camerun non ha mai (mediamente) le possibilità di studiare con profitto perché vive in un mondo desolato, di povertà, di guerriglie urbane, di miseria. E non ha neanche le possibilità (mediamente) di sviluppare le facoltà intellettive proprio per mancanza di cibo, acqua ecc. Poi ok, sappiamo benissimo che in Camerun, come in altri paesi "poveri", esistono città con nuclei benestanti. Ma l'influenza della debolezza della stabilità del paese influenza comunque tutto, anche questi cittadini.
Un bambino che nasce in Europa ha (mediamente) la possibilità di studiare perché studiare
è un lusso che puoi permetterti solo se c'è qualcuno che sostiene e nutre l'ambiente che dà la possibilità di studiare.
Ancora una volta: mi pare, con tutta onestà - e senza pretendere di insegnare niente a nessuno - di avere detto una ovvietà così evidente che non capisco da dove nasca la contestazione.