axpgn ha scritto:Mi ripeto, ma non è che lo shock derivi da una semplice "impreparazione" precedente?
Indubbiamente lo shock deriva da un'impreparazione precedente, ma dal mio punto di vista non è colpa dello studente, bensì del sistema, che non introduce la matematica nel vero senso della parola nel programma. Poi ognuno ha la propria opinione a riguardo, dovuta al percorso fatto.
A riguardo vi racconto la mia esperienza. Innanzitutto ho fatto un istituto tecnico, e ciò forse può penalizzare, nel quale la matematica mi è stata presentata come prendi l'esercizio e trova il risultato giusto. Che si tratti di limite-derivata-integrale, doesn't matter, impara l'algoritmo e svolgilo. E per tutti gli ultimi tre anni questo è stato. Per via del fatto che ero molto bravo nell'applicare questo procedimento (unico ad avere 10 in terza quarta e quinta) il professore mi ha spinto a fare matematica, e ho scelto ingegneria matematica, ma senza neppur sapere cosa questa parola significasse, il mio mondo era quello. Qui qualcuno può dire, perchè non hai approfondito da solo, ma se nessuno ti dice neanche dell'esistenza della topologia o di cò che realmente c'è sotto all'algoritmo, tu non inizi ad avventurarti così per caso in questo modo, anzi, magari ti spingi a provare a fare esercizi sempre più complessi, per metterti alla prova.
Arrivato all'università, sempre con l'approccio imparato alle superiori, mi sono cimentato in analisi 1 e analisi 2, e in entrambe ho preso 30; ho studiato sempre cercando di capire gli esercizi, senza sforzarmi di capire bene la teoria, e se c'era una dimostrazione, il passaggio difficile lo imparavo a memoria. Io questo lo definisco uno studio algoritmico (e sbagliato) della matematica che matematica non è, ma che porta ad avere buoni voti, e nel caso degli ingegneri che qui si fermano, li porta a definirsi "geni" della matematica.
Arrivo all'esame di algebra e topologia, booom, disastro totale. Passo lo scritto con 12/30 (limite minimo posto dal professore per far passare l'esame, che già fa riflettere) e riesco a strappare un 18. Ora, sempre 10 in matematica alle superiori, 30 in analisi 1 e 2, e 18 (rubato) in topologia/algebra? Eppure tutto sta sotto il nome di matematica, se mi fossi fermato all'esame di analisi 2 avrei vissuto il resto della vita pensando di essere un "esperto" della materia, quando in realtà sono il più scarso dei dilettanti.
Ecco, vorrei che ciò facesse riflettere e capire il perchè di questa mia ribellione al chiamare matematica l'approccio algoritmico insegnato alle superiori, che arreca danni e illusioni alle persone. (se avessi scelto la facoltà di matematica, non mi sarei mai laureato)
axpgn ha scritto:In quanti CdL diversi da Matematica e Fisica devi dimostrare qualche teorema "importante" di Matematica?
Hai ragione. Ma ad esempio in terza-quarta-quinta mi son sorbito 2 ore di diritto settimanali. Va bene, è cultura generale, ma si vanno poi ad imparare anche nozioni molto tecniche che sostanzialmente si dimenticano e torneranno utili solo a quei pochi che scelgono legge. Allo stesso modo, si potrebbe introdurre qualche ora che tratta la matematica così come è. Poi che sia difficile, fa schifo, non piaccia, pazienza, le superiori dovrebbero dare uno spettro più ampio possibile di ciò che il mondo universitario (e lavorativo) offre, e poi uno decide.