mgrau ha scritto:Che sia una mossa a fini elettorali, mi pare un'idea strana: a chi si vorrebbe lisciare il pelo? Agli insegnanti di filosofia? Non mi sembrano una massa di voti molto significativa...
Ma ad ogni concorso pubblico c'è sempre una fila kilometrica.
Sul fatto che debbano essere i genitori a decidere il programma delle scuole, mah... si andrebbe verso la pura anarchia... ciascuno fa il cavolo che vuole, niente regole comuni... Può anche essere un'idea, ma molto radicale...
Ho 4 punti:
1. Qual è il problema che ognuno fa il cavolo che vuole, in questo caso? Non è forse questa la libertà per cui abbiamo combattuto dittatori e re vari?
Io ritengo che le regole comuni servano ad evitare che qualcuno danneggi qualcun altro (esempi triviali possono essere che non devi rubare nè uccidere). Ma se io studio matematica anzichè filosofia non sto mica danneggiando te!
2. La mia proposta è attuata solo in paesi democratici (es. USA ed UK). Il viceversa non è vero (nelle dittature i programmi li sceglie sempre il governo centrale)
3. E' la stessa cosa che si diceva della riforma Gelmini, e mi pare che la democrazia per ora tenga!
4. E' in parte quello che attualmente avviene nelle università, che sono autonome (anche se le proposte didattiche partono dai docenti, essendo gli studenti in minoranza negli organi di rappresentanza)
Se un ragazzo che ha scelto un istituto tecnico vuol farsi una piccola cultura in filosofia, nulla gli vieta di leggere nel tempo libero
1. Nella "mia" proposta (sarebbe il sistema dei voucher di Friedman), se una parte consistente degli studenti vuole farlo può farlo. Ma parte dagli studenti (cioè dai loro genitori), non dal governo.
2. Con il sistema attuale, oltre a leggere per i fatti propri come giustamente dici, può anche prendere lezioni private di filosofia. Io, per esempio, da giovane ho preso lezioni private di chitarra, perchè non c'era corsi nel liceo che frequentavo.