mgrau ha scritto:Certo, se si trattasse di applicare la razionalità dell' homo oeconomicus si dovrebbe votare il "meno peggio". Fosse pure una scelta fra Salvini e Berlusconi.
Beh non è una novità: votare chi è meno distante dal proprio pensiero è una cosa vecchia come il cucco. Ci dicono che siamo in democrazia, e la democrazia implica scelte. La stessa parola elezione deriva dal latino
eligere, scegliere: che poi ognuno di noi voti quello che gli sembra il meno peggio è una cosa con cui bisogna convivere - che comunque, pensandoci su, è già tanto: pensa se tutti votassero chi è più lontano dalle proprie idee!
mgrau ha scritto:Ma tenete presente che, dopo che avrete votato il meno peggio, questo non dirà "Mi hanno votato perchè sono il meno peggio", ma invece "Il popolo è con me, ho il tot % dei consensi", insomma, sarete oggettivamente complici delle porcate che farà.
Mmh un attimo: dipende molto da
chi propone cosa. Io ad esempio ho le mie idee su certe questioni, e nel quadro politico provo ad orientarmi cercando anzitutto delle proposte che siano le più vicine alle mie idee. Dopo che le ho trovate, mi preoccupo con lo stesso interesse a vedere
chi le promuove: se chi le promuove mi sta simpatico (nel senso che mi pare affidabile, che non è noto per essere bugiardo, che non ha (avuto) guai con la giustizia, ecc...) allora non dovrei avere troppi problemi a votarlo; se chi le promuove mi sta antipatico (nel senso che non mi convince, è conosciuto per essere un poco di buono e/o un pallonaro, di agire solo per interesse suo e dei suoi compari, ecc...), evito di votarlo, così come evito di votare chi può anche starmi simpatico "a pelle", ma la pensa in maniera completamente diversa dalla mia.
Cioè oltre al programma (che secondo me dovrebbe essere la prima cosa da valutare quando si va a votare) bisogna anche farsi bene un'idea dell'affidabilità della persona e anche di quelle con cui questa si contorna e accompagna - come? Andando a vedere cosa hanno fatto (e NON quello che dicono che avrebbero voluto fare, perché così sono capace anch'io...) e la coerenza tra quello che dicono e quello che fanno. Di molte persone della cronaca politica che vedo, ascolto e leggo (e anche di certi giornalisti) io non mi fido, anche se stanno trattando di argomenti in una maniera che suoni simile a come mi esprimerei io, ma a quelli lì il mio voto di certo non lo do, proprio perché ho un'idea della pasta di cui sono fatti.
Ma accusare i cittadini di complicità delle porcate che fanno certi politici, quando in massima parte sono quest'ultimi che hanno carpito la loro buona fede, non mi sembra un ragionamento sano.
Eliminato l'impossibile ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità.
(Sherlock Holmes ne "Il segno dei quattro" di A. C. Doyle)