Luca Lussardi ha scritto:nessun scienziato che si occupi di neurofisiologia e neuroscienze ha dimostrato che esiste il talento per le scienze.
Questo secondo me è il punto cruciale, il resto sono congetture che possono a portare a polemiche infinite date le implicazioni sociali che comporterebbero. Seguo un po' i dibattiti sulla ricerca nelle neuroscienze. La gran parte degli esperti ci va coi piedi di piombo sul tirare conclusioni definitive, semplicemente non ci sono. Non si ha una risposta netta nemmeno sul perché dormiamo. Non si ha una risposta netta su come definire ciò che chiamiamo coscienza e dove e come questa si manifesti nella mente umana. Su quest'ultimo argomento consiglio un po' a tutti di seguirlo perché è molto interessante ed ha delle implicazioni sull'intelligenza artificiale (se fosse un giorno possibile riprodurre la mente umana, come faremo a distinguere un uomo da una macchina? Domanda di fantascienza, ma un giorno potrebbe essere fondamentale avere una risposta).
Al di là di queste digressioni la parola genio non l'ho mai compresa, credo sia una di quelle parole vuote che possono essere riempite a piacimento e secondo le suggestioni del momento.
axpgn ha scritto:Forse è perché è difficile da provare?
... tante "cose" erano "inesistenti" solo perché era impossibile provarne l'esistenza ... ma non solo: non tutto è "provabile"
Renditi conto che quello che hai tracciato è il confine fra scienza e non-scienza, se sconfiniamo possiamo dire anche che i fantasmi esistono anche se non ne abbiamo le prove solo perché è difficile da dimostrare.
axpgn ha scritto:Tanto per dire, dato che i "geni" sono rari per definizione, come puoi essere sicuro di averne uno nel campione che stai studiando? Sono degli "outlier"
Questa è già una definizione che ha una precisione, persone che posseggono qualità rare o molto più sviluppate rispetto alla media della popolazione. La definizione però è relativa, se non altro perché la popolazione muta di continuo e non sarebbe nemmeno possibile registrarne le capacità in maniera censuaria ed anche le capacità cognitive della stessa persona mutano col tempo. Una persona molto istruita oggi, poteva essere considerato "genio" un secolo fa, ma onestamente, che ce ne facciamo di questa definizione? Queste persone hanno prodotto un grande valore economico-sociale grazie alle loro caratteristiche? Questo è quello che conta e gli intelligentoni rimasti alla storia hanno fatto questo, altri intelligentoni sono degli anonimi come tanti altri, altri meno intelligenti sulla carta hanno avuto intuizioni che hanno cambiato la storia.