Suvvia, signori e signore, diciamocela tutta: è vero che ci sono menti portate per il calcolo, per il cosiddetto 'ragionamento logico-matematico', altre invece meno flessibili, più restie alla comprensione della materia, più inibite forse dalla sua sterminatezza, è cosa risaputa insomma. Però, ecco, pochi sono disposti ad ammettere che invero la matematica nessuno in fondo la capisce: eccede le capacità umane, ovvero, non dipende dai nostri ragionamenti (sono piuttosto i nostri ragionamenti a conformarsi ad essa) - essa è oggettiva, non dipende cioè dalle nostre capacità soggettive. Riusciamo a comprendere ad esempio il "pi greco"? Ma, in fondo, riusciamo a comprendere la moltiplicazione? Non è per nulla scontato che 20 x 44 sia uguale a 44 x 20 (capite?), cioè che valga la proprietà commutativa men che meno quella associativa che da essa deriva. Senza parlare poi della proprietà distributiva da cui si fa derivare la regola famosa del prodotto "meno per meno fa più", da cui poi deriva la compattezza dell'ordine dei numeri R con le operazioni somma e prodotto.
Voi come vi approcciate con la matematica? Cioè: cosa è per voi?