@mgrau: Mi spiace se hai letto cose che assolutamente non avevo intenzione di esprimere nel mio post precedente.
Ormai scrivo molto velocemente e non sempre, evidentemente, riesco ad esprimere in modo chiaro le obiezioni che sento di fare... Dovrò prendermi una pausa.
Ad ogni buon conto, nel mio poscritto precedente intendevo riferirmi alla parte del tuo messaggio in cui chiedi:
mgrau ha scritto:Quando i bambini ci chiedono il perchè di qualcosa, cosa gli diciamo? [...]
e che non ritengo sia in linea con quanto si stava discutendo per due motivi: 1) né io, né tu, né probabilmente Livius ricadiamo (per motivi puramente anagrafici) nella categoria “bambini” e dunque 2) usare sovrasemplificazioni, come quelle usate di solito per spiegare le cose ai bimbi, per rispondere ad una questione “fondazionale” quale “che cosa è e perché esiste il moto” non mi pare una strategia appropriata ad incanalare il discorso in una direzione “adulta”.
Detto in altri termini: dato che nell’utenza del forum la percentuale di “bambini” è molto ridotta, preferirei se gli utenti lasciassero sull’uscio ogni intenzione di rispondere come se parlassero con dei bambini ed ogni meccanismo retorico che sortirebbe tale effetto.
Mi rendo conto che questa è una
mia preferenza, però auspico sempre che anche altri la condividano.
Per quanto riguarda l’understatement, ognuno è liberissimo di pensare che il Secondo Principio della Dinamica, ad esempio, spieghi “perché esiste il moto”; però ciò non coincide né con la mia posizione filosofica né (a quanto ricordo) con quella del papà della Meccanica.
P.S.: Forse “fondazionale” non è nemmeno la parola giusta... Sarebbe meglio “ontologica”?
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)