Pensieri e parole, e numeri

[francicko]

A riguardo, sfogliando il libro dall'Herstein mi sembra di aver letto una frase in cui si asseriva che in passato molte volte, erroneamente, il far di conto veniva scambiato come talento matematico, o predisposizione verso tale disciplina, mentre nel processo di astrazione, importanti non sono tanto i numeri od gli oggetti, ma quanto le relazioni che intercorrono tra di essi, ed in questo risulta molto similare al linguaggio, l 'algebra astratta con le sue strutture, ed in particolare quella di gruppo, fornisce un esempio illuminante, e didatticamente molto efficace, molti teoremi mostrano,a volte,come la forza bruta del calcolo risulti inefficace, al contrario di quanto invece il pensiero astratto risulti risolutivo ed elegante nella sua forma.

[Settevoltesette]

Il messaggio di Francicko mi ha trasportato con i ricordi a qualche tempo fa, quando leggevo il libro di du satoy sui numeri primi mentre ero sull'autobus a tempo perso, mi meravigliava quello che leggevo, riemann di una funzione ne aveva già chiaro in mente la sua "forma" geometrica, ed aveva già capito cosa era importante e da lì posto una congettura. Mi veniva in mente anche delle cose che avevo letto su gauss (non ricordo se sempre su quel libro) che davanti ad una tabella di logaritmi tirò fuori una regola statistica per determinare la cadenza dei numeri primi... Non so se le cose poi vengono pompate e intrise di un'aura di romanticismo ma io mi sentitvo un incapace totale mentre leggevo quelle cose. (discorso analogo per la musica, Beethoven da sordo che compone la 9^ sinfonia)