Carmelo99 ha scritto:Sò più o meno quello che devo studiare e approfondire.
Non si tratta di sapere “più o meno”, ma di
sapere cosa devi studiare nei minimi particolari.
Se non c'è scritto nel programma, fatti prestare gli appunti di chi ha seguito le lezioni, vai dal docente a chiedere informazioni più dettagliate oppure dai una lettura veloce agli appunti e segnati in ordine, uno per uno, gli argomenti che incontri.
Carmelo99 ha scritto:Per lista intendevo una sorta di scaletta....
Mi ritrovo spesso a studiare un argomento che si ricollega ad un altro che non ho fatto e devo tornare indietro...
E perché? Fai un esempio: quando ti è capitato? Quale testo usi? Qual è il programma?
Usualmente nei corsi di matematica (ed in qualsiasi altro che usi la Matematica come strumento) la successione degli argomenti non è casuale, ma studiata per avere uno sviluppo pressoché lineare.
Poche volte capita di ritornare su cose non viste in precedenza, delle quali serve conoscere solo alcuni dettagli per proseguire. Tuttavia, se questo andirivieni capita troppo spesso significa o che il corso non è stato organizzato bene dal docente (cosa rara) o che il testo scelto come riferimento segue un ordine diverso da quello proposto dal docente in aula (cosa più frequente): in entrambi i casi, si tratta di ricostruire il materiale con una
struttura logica mentre si studia.
Questa attività è formativa per lo studente, perché, costringendolo ad organizzare il materiale, lo aiuta a tenerlo a mente ed a ricordarlo anche a distanza di anni: quindi è un’attività che va svolta in autonomia, casomai chiedendo suggerimenti al docente (o ai tutor).
Osserva che questa riorganizzazione autonoma è parte integrante del significato del verbo
studiare.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)