da caulacau » 05/08/2019, 10:40
Esistono rette che hanno esattamente tre punti; quindi probabilmente una retta non è un oggetto geometrico intrinsecamente non numerabile. Lo è la retta _reale_, perché la geometria reale è continua. Il mio consiglio è di lasciar perdere sia la geometria, sia l'intuizione geometrica, che è successiva a una proprietà più intrinseca dei numeri reali. Ci sono tante geometrie, ma c'è solo un insieme dei reali.
Ora, il tuo problema è di non capire l'argomento di Cantor che dimostra che (per esempio) l'intervallo $[0,1]$ non è un insieme numerabile. Una delle cose che secondo me non ti è chiara è che non è stato lasciato fuori un punto, bensì ne sono stati lasciati fuori un'infinità; e un'infinità talmente grande che, se venisse tolta infinite volte un'infinità numerabile, l'infinità dell'insieme dei rimanenti sarebbe rimasta la stessa.
In maniera un po' più formale, se $A$ è un sottoinsieme numerabile di $[0,1]$, allora la differenza insiemistica \([0,1]\setminus A\) ha lo stesso numero di elementi di $[0,1]$ (diciamo \(\mathfrak c\) questo numero di elementi); e ancor più forte, se $A_1, A_2, ...$ sono una famiglia infinita numerabile di insiemi numerabili, tutti disgiunti tra loro, allora \([0,1]\setminus \big(\bigcup_{i=1}^\infty A_i\big)\) è ancora un insieme con \(\mathfrak c\) elementi. Ancor più forte: se $X$ è l'insieme di tutti i numeri razionali compresi tra $0$ ed $1$, allora \([0,1] \setminus X\) ha ancora \(\mathfrak c\) elementi.
Nessun oggetto fisico ha questa proprietà per cui togliere una parte non ne muta il numero di elementi. Se non altro perché è già impossibile esibire un esempio fisico di insieme infinito (a parte la stupidità di certe persone, diceva qualcuno), figuriamoci un esempio di insieme che è "più infinito di qualsiasi infinito" e che "resta con lo stesso numero di elementi anche privato di un insieme infinito di insiemi infiniti".
La dimostrazione di Cantor, ora, è completamente elementare se rinunci alla volontà di "vederla" e semplicemente ti abitui al modo di ragionare; incidentalmente, è anche una delle dimostrazioni più belle che esistano, proprio perché è elementare e inaspettata.
Supponi di essere riuscito a numerare tutti i reali compresi tra $0$ ed $1$. Li scrivi in una lista infinita, diciamo
\[
\begin{array}{lr}
0. & {\color{red}7}9382759257...\\
0. & 5{\color{red}7}938257979...\\
0. & 58{\color{red}3}24759285...\\
0. & 138{\color{red}4}4759329...\\
0. & 8946{\color{red}2}353892...
\end{array}
\]
Fai caso al fatto che ho colorato di rosso dei numeri. Adesso guarda: ti faccio vedere che c'è un numero che non hai scritto.
Essendo compreso tra $0$ ed $1$ deve iniziare con "zero virgola". E fin qui ci siamo. Ora io scrivo
\[
0.12789...
\]
Ho costruito questo numero così: se $a_n$ ("a" come "auspicabilmente ho contato tutto") è l'$n$-esima cifra dell'$n$-esimo numero della lista di tutti i numeri, l'$n$-esima cifra $p_n$ ("p" come "abbiamo un problema") del nuovo numero è minore di 4 se $a_n$ è maggiore di 4, e maggiore di 4 se $a_n$ è minore.
Ora, per quale motivo il numero $0.p_1p_2p_3...$ non sta nella lista? Beh, è diverso dal primo, perché la prima cifra è diversa; è diverso dal secondo, perché la seconda cifra è diversa; è diverso dal terzo, perché la terza cifra è diversa... Ed è diverso da ogni altro, per lo stesso motivo.
Benissimo, metti anche questo numero.
Però ora puoi rifare lo stesso ragionamento, e ottenerne un altro. Metti anche quello; però ora... insomma, ci siamo capiti.