02/02/2020, 21:04
02/02/2020, 22:21
03/02/2020, 05:37
03/02/2020, 12:56
Sono franco , non ci ho capito granchè della matematica.
Non so. Dipende sempre da com'è il tuo sentire e dalla tua sensibilità.[...] vorrei sapere se è una normale sindrome passegera [...]
03/02/2020, 15:25
Il prodotto scalare tra questi interessi può avere modulo piccolo, ma non penso sia zero. Una buona idea sarebbe contattare gente che si occupa di matematica applicata con un sapore strutturale. In Italia, qualcuno c'è: ad esempio a Roma, Davide Bernardini "si interessa anche a temi di ricerca di carattere più matematico/concettuale che sono emersi in oltre 10 anni di interazione scientifica con il prof. F. W. Lawvere. Tra questi: le applicazioni della teoria delle categorie ai fondamenti della meccanica, la geometria differenziale sintetica, i fondamenti e la storia della termomeccanica dei continui, le applicazioni dell'analisi convessa allo studio dei fenomeni dissipativi." https://sites.google.com/a/uniroma1.it/ ... ernardini/ E' una persona squisita e molto disponibile, innamorata della matematica che fa, e soprattutto abbastanza realista da poter concertare con te una strategia razionale se gli scrivi un'email.Forse, anche, dovresti scegliere dato che il tuo interesse è certamente ortogonale al tuo percorso universitario.
04/02/2020, 01:14
solaàl ha scritto:l'idea per cui la dimensione temporale influenzi quella spaziale, definendone la sorte, è più antica sia di lui che di Einstein.
04/02/2020, 09:43
Spostandosi nello spazio a velocità sempre più alta, il tempo proprio rallenta perché una certa quantità (la norma di un vettore in una certa metrica indefinita) deve mantenersi costante; o almeno, questo è il modo in cui mi spiego questo frammento di relatività. Quindi, non c'è da una parte lo spazio e dall'altra il tempo, le due quantità sono, piuttosto, dipendenti l'una dall'altra. Husserl, senza sapere la matematica, disse lo stesso per l'algebra e per la geometria.otta96 ha scritto:solaàl ha scritto:l'idea per cui la dimensione temporale influenzi quella spaziale, definendone la sorte, è più antica sia di lui che di Einstein.
Puoi espandere questo commento? Mi interessa.
04/02/2020, 11:18
Ci possono essere sostanzialmente quanti esempi vuoi. Ed essenzialmente dipende da persona a persona. Io aspetterei una risposta di chi ha aperto la discussione, perché il taglio che si può dare a questa è molteplice; e visto che si sta parlando di lui, è utile capire lui, non dire cosa pensiamo noi.solàal ha scritto:Ci sono molti esempi di persone cresciute in tal modo; spesso, sapere due cose invece che una li rende persone di sensibilità più ricca del normale. Perché tu non dovresti essere una di queste?
Ho messo un «forse» appositamente, perché il quadro proposto da cammeddru nel primo post accenna solo per un po' il suo percorso di studi, mentre il resto è questo:me stesso ha scritto:Forse, anche, dovresti scegliere dato che il tuo interesse è certamente ortogonale al tuo percorso universitario.
Per questo ho tirato in ballo la possibilità di fare qualcosa di "drastico", perché ho avuto l'impressione che potesse essere in effetti una possibilità. Ma non leggendo ancora nella mente delle persone, bisogna solo aspettare degli interventi da parte sua.cammeddru ha scritto:Sono franco , non ci ho capito granchè della matematica. Sono al 3 anno , ma ancora non capisco per esempio come si collegano algebra e analisi, per esempio l'utilizzo del concetto di funzione nell'algebra mi stranizzò non poco . Poi non mi so giostrare fra i vari settori , non trovo qualcosa di unificante o che si rispecchi l'un altra!!! Ho provato a studiare un pò di logica ma dopo averla studiata non ho fatto altro che confondermi le idee , poichè adesso non capisco quando eseguo un ragionamento se esso sia valido o meno , se la conseguenza logica è giusta o meno , perchè c'è sempre troppa paura di errore o sbaglio che si tramuta nella non "credenza" della dimostrazione in poche parole. Tra l'altro , mi confondo quando provo a utilizzare l'intuizione geometrica e la successiva "algebrizzazione" , come se non riuscissi a mettere le cose in chiaro. C'è un pò di confusione e vorrei sapere se è una normale sindrome passegera oppure un problema mio.
Diciamo che è normale fare logica in questo modo: ti sembra di esserti messo in testa solo confusione, ti senti che devi riflettere sui "passaggi logici" più del dovuto (mentre un Matematico di norma fa ciò con molta non chalance), con la conseguente insoddisfazione per la forma e lo scheletro logico di quello che fai. Perché questo è: piano piano impari la forma e il rigore (a volte anche eccessivamente, ammetto...), fino a che «la forma [per te] diventa un modo per cristallizzare la sostanza». Diciamo che è normale.cammeddru ha scritto:Ho provato a studiare un pò di logica ma dopo averla studiata non ho fatto altro che confondermi le idee , poichè adesso non capisco quando eseguo un ragionamento se esso sia valido o meno , se la conseguenza logica è giusta o meno , perchè c'è sempre troppa paura di errore o sbaglio che si tramuta nella non "credenza" della dimostrazione in poche parole.
04/02/2020, 21:52
04/02/2020, 23:28
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