Allora, in un'aula del Politecnico di Torino, durante una lezione di programmazione informatica avanzata e' avvenuto questo scambio di battute.
Io lo metto qui per farci due risate, ma non so come giudicare questo episodio.
In ultima analisi, il comportamento del professore mi sembra discutibile, ma questo e' un altro discorso.
E' necessario un minimo di competenza informatica per apprezzare lo scambio di battute fulmineo, in ogni caso.
Allora, il prof. stava spiegando il costrutto if-else, e specialmente quando la condizione di verita' comporta un'uguaglianza.
Ad esempio...
if (A == B) print "A e' uguale a B"
Il prof. aveva specificato che si trattava di due interi, ovvero A e B sono interi: 1, 2, 3, ...
Adesso questa riga di codice apparentemente innocua nasconde un potenziale problema insidioso e poco intuitivo.
Il giorno che lo studente deve usare dei numeri reali, che in informatica diventano floating point o double, puo' essere tentato di scrivere
if (A == B) print "A e' uguale a B"
Il che, pero', non e' quasi mai vero, siccome A e B provengono da dati esterni, strumenti di misura, ecc...
Dunque, dopo aver introdotto questo costrutto per gli interni, uno studente fece la domanda:
"Professore cosa succede se invece degli interi usiamo due floating point ?"
La risposta che arrivo' immediatamente fu':
"Le potrei rispondere come le avrebbe risposto Kronecker, ovvero che Dio ha creato gli interi e tutto il resto e' opera dell'uomo".
e prosegui' con la lezione.
Ora, secondo me non e' una risposta da dare ad una classe, ma in ogni caso e' incredibile come
il prof abbia inuito immediatamente che lo studente probabilmente sapeva gia' la risposta, e quindi la sua domanda
era una inutile dimostrazione di saccenza.
Ovviamente, nessuno fece piu' domande in quel corso.