Il piano proiettivo si ottiene aggiungendo i punti impropri al piano affine. I punti immaginari possono anche essere propri, se il piano proiettivo e' complesso, e non reale.
Una trasformazione di coordinate non e' necessariamente una proiezione, ma nel piano proiettivo le proiezioni sono corrispondenze biunivoche, quindi legittimi cambiamenti di coordinate.
Infine, nello spazio affine la sola definizione portante e' il parallelismo; se immetti una metrica, ovvero una distanza tra punti, allora le cose cambiano. Ad esempio, se costruisci lo spazio affine su uno spazio vettoriale, e poi metti un prodotto scalare sullo spazio vettoriale stesso, questo ti induce una distanza tra punti dello spazio affine corrispondente, che quindi viene a diventare spazio euclideo.
Luca Lussardi
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