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[Campi elettromagnetici]

MessaggioInviato: 18/01/2020, 11:24
da deaign38
Salve a tutti, volevo porre una questione magari banale ma che proprio non riesco a risolvere.
In particolare mi riferisco al fenomeno dell'autoinduzione. Ciò che non riesco a capire riguarda i circuiti RL, e la loro risoluzione, infatti per come mi è stato insegnato se una corrente variabile circola in un qualsiasi circuito (quindi anche un circuito puramente resistivo per esempio) essa genera un campo magnetico variabile e di conseguenza è possibile calcolare un flusso relativo a questo campo magnetico.
Ora, per il fenomeno dell'autoinduzione è possibile ricavare il coefficiente di autoinduttanza dividendo questo flusso per l'area/superficie delimitata dal circuito stesso, giusto?.
A questo punto mi sorge il dubbio e la domanda è la seguente: in un circuito RL quando andiamo a considerare il fenomeno dell'autoinduzione perché oltre a considerare l'induttanza dell'induttore (toroide, solenoide ...) non consideriamo anche l'induttanza del circuito stesso (ovvero il flusso del campo magnetico, generato dalla corrente variabile circolante, diviso per l'area delimitata dal circuito)?.

Spero di essere stato abbastanza chiaro. Magari la domanda non ha senso però non riesco a darne fuori con il ragionamento.
Grazie inanticipo :D

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Re: [Campi elettromagnetici]

MessaggioInviato: 20/01/2020, 10:37
da RenzoDF
deaign38 ha scritto:... è possibile ricavare il coefficiente di autoinduttanza dividendo questo flusso per l'area/superficie delimitata dal circuito stesso, giusto?...

No, il coefficiente di autoinduzione è pari al rapporto fra il flusso concatenato e la corrente che lo ha generato.

deaign38 ha scritto:... perché oltre a considerare l'induttanza dell'induttore (toroide, solenoide ...) non consideriamo anche l'induttanza del circuito stesso ...

Normalmente non lo facciamo perché, quando modelliamo un circuito via parametri concentrati, consideriamo quel flusso trascurabile1, ma non sempre è possibile farlo, dipende dall'estensione del circuito e dalle frequenze in gioco; a volte, come per esempio accade per una linea elettrica, a causa della sua lunghezza, dobbiamo considerare anche il flusso concatenato con i conduttori della linea, così come accade per circuiti non estesi ma ad alta frequenza (e parimenti per la capacità e per la resistenza circuitale).

Note

  1. Oppure includiamo il suo contributo nel bipolo induttore.