[Teoria dei segnali] Modulazione digitale

Messaggioda penama200 » 03/07/2020, 14:47

Salve ragazzi, ho una domanda da porvi riguardo alla modulazione digitale.
Si tratta di un dubbio abbastanza fondamentale. Ho compreso che la modulazione, sia digitale che analogica, consiste nel "modificare" un segnale portante sulla base di un secondo segnale, detto "modulante" (quello che effettivamente contiene informazioni), arrivando così ad un terzo segnale (modulato) che ha caratteristiche per svariati motivi migliori rispetto a quello di partenza. Mi è chiaro anche che ciò può avvenire secondo più modalità, classificabili innanzitutto a seconda della tipologia dei segnali portanti e modulanti (analogici o digitali).

Ho capito poi (credo) cosa si intenda per "spazio di segnali" e mi sono fatto un'idea dell'uso che se ne può fare di questo strumento. Stabilita una base ortonormale, si parla della possibilità di far corrispondere in maniera biunivoca ad ogni segnale un vettore di coefficienti $a_k$. Ciascuno di questi coefficienti può essere fatto corrispondere a sua volta ad uno o più valori numerici del messaggio di partenza affinché poi il ricevitore, conoscendo la base, possa infine ricostruirlo.

Sinceramente, però, non ho capito questi due concetti in che legame siano... C'è qualcosa che proprio non mi convince, perché ogni qualvolta provo a metterli insieme c'è sempre qualcosa che non va. Mi potreste aiutare? :roll:

In che senso "si dice che un modulatore è caratterizzato da M forme d'onda di energia?"
penama200
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