gugo82 ha scritto:Visto che (ma vado a memoria) di paradossi di Zenone ce ne sono più d'uno, ti spiacerebbe specificare a quale ti riferisci?
Poi, potresti essere specifico nella tua domanda: cosa ti interessa capire?
Visto che non c'entro niente, battezzo un paio di paradossi che sono usciti per il momento.
Paradosso 1. Achille parte con un leggero svantaggio rispetto alla tartaruga e non riesce più a raggiungerla perché mentre lui corre lei si porta avanti, ecc ecc.
Paradosso 2. Non posso viaggiare da un punto $A$ ad un punto $B$ perché devo prima arrivare a metà strada, e prima ancora ad un quarto della strada, e prima ancora ad un ottavo, ecc ecc.
Condivido l'idea che il concetto di punto dia fastidio, ma più in generale tanti concetti geometrici che uno studia in matematica non hanno mica tanto riscontro nel mondo reale. E poi anche l'idea del tempo che passa non funziona bene quando si gioca con la geometria in certi modi: prendo due rette con un punto in comune, ne tengo una fissa e l'altra la faccio ruotare finché non diventa parallela a quella fissa. Ok, sembra che non ci sia nessun problema a far girare una retta in modo continuo, ma cosa succede al punto in comune? Si sposta sempre più lontano e ad un certo punto (quando la retta rotante diventa parallela a quella fissata) questo punto sparisce magicamente. O va "all'infinito", tanto per far finta di dirlo in modo preciso.
Per me i paradossi di Zenone non funzionano in questo mondo per il fatto che questo mondo non è continuo. Non so niente di fisica né filosofia, ma credo che ci sia un numero finito di atomi tra i miei occhi e lo schermo del pc. Saranno anche tanti, anzi tantissimi, ma all'infinito gli fanno una sega (per restare in tema).
The road to wisdom? Well, it's plain and simple to express: err and err and err again, but less and less and less.