Valerio Capraro ha scritto:Resta il fatto che distinguere con un'unica misura allineamenti e vicinanza spaziale non mi sembra una cosa immediata.
DajeForte ha scritto:Ha anche un significato di "angolo" come dici tu. Se infatti consideri le variabili a media 0 ed distribuite sulla circonferenza unitaria puoi pensare la covarianza come $E[cos(theta)sin(theta)]$ che rappresenterbbe una media angolature creata dalle due variabili. Se le variabili tendono ad assumere valori vicino agli assi la cov tende ad annullarsi, al contrario se vanno sulle direzioni a tangente -1,+1 tende ad assumere valori minori, maggiori.
Valerio Capraro ha scritto:Giusto qualche piccola osservazione, senza la pretesa di essere troppo rigorosi: come detto piu' o meno esplicitamente in precedenti post, non bisognerebbe considerare soltanto l'insieme dei punti nella loro globalita', ma anche sottoinsiemi, in maniera da cercare di cogliere "disordini locali". Una idea potrebbe essere quella di considerare tutte le partizioni dell'insieme $x_1,\ldots,x_n$ tali che ogni sottoinsieme sia formato da almeno tre punti (questo perche' in un punto o due punti, a mio avviso, ci sono troppe poche informazioni), definire una sorta di disordine di una partizione e provare a definire il disordine totale come il minimo dei disordini delle varie partizioni. Il disordine di una partizione dovrebbe essere il massimo dei disordini di ogni sottoinsieme della partizione. En passant, questa costruzione ricorda in qualche maniera l'entropia. Resterebbe da definire il disordine di un singolo insieme. Sia dunque $S$ un insieme finito contenente almeno tre punti e cerchiamo di definire il disordine $D(S)$. Servono due contributi, uno che da' una crescita quando i punti sono lontani e l'altro che da' una decrescita quando i punti sono allineati. A questo punto si potrebbe provare semplicemente a moltiplicare il diametro dell'insieme per il modulo del coefficiente di correlazione o qualche altra quantita' che e' nulla se i punti sono allineati e cresce a man mano che aumenta il grado di non-linearita' dei punti.
boba74 ha scritto:Salve, non sapevo in che sezione postare, come sempre ogni volta che comincio a lambiccarmi il cervello su problemi pratici cercando sempre un aspetto "matematico" senza averne le basi (o forse le avevo ma sono ormai dimenticate...).
Il problema è molto semplice:
dato uno spazio (supponiamo per semplicità una certa regione piana), che contiene un certo numero n di "oggetti" (di qualunque tipo, supponiamo per il momento semplici punti materiali, tutti identici tra loro). Ciascun oggetto occupa una posizione nello spazio (es. indicata con 2 coordinate). Analizziamone le disposizioni.
Se mettiamo tutti gli oggetti equidistanti tra loro a formare delle file, diremo che tali oggetti sono "ordinati" e disposti in modo "regolare". Se invece generiamo casualmente le coordinate di ciascun punto otterremo una disposizione del tutto casuale, che potrebbe essere altamente "disordinata" e "irregolare".
Domanda: esiste una definizione geometrica rigorosa dei termini "ordine-disordine" e "regolarità-irregolarità"?
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