Escludiamo il caso banale in cui uno dei due addendi \(\vec{a}, \vec{b}\) sia il vettore nullo. Allora, guardando il disegno
si capisce che la lunghezza di \(\vec{a}+\vec{b}\) può raggiungere la somma delle due lunghezze solamente se \(\vec{a}, \vec{b}\) sono direttamente proporzionali, ovvero \(\vec{a}=\gamma\vec{b}\) per un \(\gamma > 0\). Infatti è proprio così e la dimostrazione funziona in qualsiasi spazio a prodotto scalare, anche complesso e di dimensione infinita: presi vettori \(a, b\ne 0\), risulta
\[\lVert a+b\rVert^2=(a+b, a+b)=\lVert a\rVert^2+\lVert b \rVert^2+2 \Re e (a, b)\le \lVert a\rVert^2+\lVert b \rVert^2+2 \lVert a\rVert \lVert b \rVert=(\lVert a \rVert+\lVert b \rVert)^2; \]
e \(\Re e (a, b) < \lVert a \rVert\lVert b \rVert\) a meno che
\[\Re e (a, b) =\lvert (a, b) \rvert =\lVert a\rVert\lVert b \rVert;\]
ora la prima uguaglianza implica che \((a, b)=\lvert (a, b)\rvert\), ovvero che \((a, b) \ge 0\); la seconda invece (cfr. disuguaglianza di Cauchy-Schwarz) implica che \(a\) e \(b\) sono linearmente dipendenti, e le due condizioni insieme implicano che \(a, b\) sono direttamente proporzionali. Concludiamo che, in uno spazio a prodotto scalare,
\[\tag{1} a \ne 0, b \ne 0,\ \lVert a+ b\rVert =\lVert a \rVert + \lVert b\rVert\quad \Leftrightarrow\quad a=\gamma b\ \ \text{per qualche}\ \gamma > 0.\]
La (1) potrebbe però fallire in presenza di norme non derivanti da un prodotto scalare. Ad esempio in \(\mathbb{R}^2\) munito della norma \(\lvert (x, y)\rvert_1=\lvert x \rvert+ \lvert y \rvert\), si ha
\[\lvert (1, 0)+(0, 1)\rvert_1=2=\lvert (1, 0)\rvert_1+\lvert (0,1)\rvert_1, \]
nonostante \((1, 0), (0, 1)\) non siano certo proporzionali. Oppure possiamo considerare lo spazio \(L^1(\mathbb{R})\): qui, comunque si prendano due funzioni \(f, g\ge 0\), risulta
\[\lVert f +g\rVert_1=\int_{-\infty}^{+\infty} (f+g)\, dx =\int_{-\infty}^{+\infty} f\, dx+\int_{-\infty}^{+\infty} g\, dx=\lVert f\rVert_1+\lVert g\rVert_1, \]
anche se \(f\) e \(g\) non sono proporzionali.
La questione è collegata ad una proprietà geometrica degli spazi normati recentemente richiamata da Valerio Capraro in questo esercizio: quella di stretta convessità.
Definizione. Uno spazio normato \((E, \lVert \cdot \rVert)\) si dice strettamente convesso se, comunque si prendano due punti sul bordo della sfera unitaria, l'intero segmento che li congiunge (estremi esclusi) è contenuto nella parte interna della sfera stessa.
Infatti sussiste questa caratterizzazione:
Proposizione. Sia \((E, \lVert \cdot \rVert)\) uno spazio normato. Le seguenti due proposizioni sono equivalenti:
- \((E, \lVert \cdot \rVert)\) è strettamente convesso.
- Vale la proprietà \((1)\).
Siccome \(a, b\) sono linearmente indipendenti si ha che \(t \frac{a+b}{2}=(1-\lambda)a+\lambda b /\lVert b \rVert\) se e solo se \(\lambda=\lVert b \rVert /(1+\lVert b \rVert), t=2\lambda / \lVert b \rVert\), per cui \(P=(a+b)/(1+\lVert b\rVert)\). Inoltre \(P\) giace sul segmento di estremi \(a\) e \(b/\lVert b \rVert\) e non è un estremo, quindi \(\lVert P\rVert < 1\), ovvero
\[\lVert a+b\rVert < \lVert a \rVert +\lVert b \rVert, \]
in contraddizione con l'ipotesi.
Esiste dunque \(z \in \mathbb{C}\) tale che \(a=zb\), perciò \(\lvert 1+z\rvert=1+\lvert z \rvert\). Siccome \((\mathbb{C}, \lvert \cdot \rvert)\) è uno spazio a prodotto scalare, per quanto osservato in precedenza ciò implica che \(z\) ed \(1\) sono direttamente proporzionali, ovvero che \(z > 0\).
\(2 \Rightarrow 1\) Siano \(a, b\) due vettori distinti tali che \(\lVert a \rVert =\lVert b \rVert=1\) e sia \(\lambda \in (0, 1)\). Vogliamo mostrare che
\[\tag{2} \lVert (1-\lambda)a+\lambda b\rVert <1.\]
Supponiamo per assurdo che la \((2)\) non si verifichi. Per la proprietà (1), la condizione (2) non si verifica se e solo se i due addendi sono direttamente proporzionali, ovvero se e solo se esiste \(\gamma > 0\) tale che \((1-\lambda)a=\gamma \lambda b\). Quindi in particolare \(a\) e \(b\) devono essere linearmente dipendenti, diciamo \(b=za\) per un \(z \in \mathbb{C}\) di modulo unitario. Sostituendo nella \(\lVert a+b\rVert=\lVert a\rVert+\lVert b \rVert\) otteniamo \(\lvert 1+z\rvert=1+\lvert z\rvert\) e abbiamo visto che questo implica \(z >0\): perciò possiamo concludere che \(z=1\) arrivando alla contraddizione \(a=b\). ////
(continua...)