Ciao, avrei dei dubbi sul problema qui sotto, qualcuno può aiutarmi?
(Problema n.6 matematica https://www.sns.it/sites/default/files/ ... 201718.pdf)
Siano $0<r<1$, $R=\{(x,y): r^2 \le x^2+y^2 \le 1\}$, $A = (-1,0)$ e $B = (1,0)$.
Si determini il numero minimo di segmenti che deve avere una spezzata contenuta in R che collega A e B al variare di r.
A me risulta che tale minimo sia $l\ge2$ se $cos(\pi/{2*(l-1)})< r \le cos(\pi/{2l})$, però ho dei problemi a giustificarlo 'bene' (quindi magari è anche sbagliato).
Sicuramente $l\ne 1$, perché in tal caso la spezzata sarebbe un segmento passante per il centro e quindi non starebbe in R.
Se $l=2$ allora si può supporre che i segmenti abbiano i vertici che toccano la circonferenza unitaria e siano simmetrici rispetto all'asse y, altrimenti li si può deformare senza farli uscire da R fino a quando soddisfano ciò (con un disegno mi sembra ovvio, ma come giustificarlo?), quindi $0<r<= 1/\sqrt(2)=$raggio della circonferenza inscritta nel quadrato, del quale due lati sono dati dalla spezzata (tale circonferenza è la più piccola centrata nell'origine a toccare la spezzata).
In generale se $l>1$ allora si può supporre che la spezzata sia contenuta nel 'semianello superiore' ($R \cap {y\ge0}$) e con un ragionamento da trovarsi (penso simile a quello del caso $l=2$) si può supporre che i segmenti formino metà di un poligono di $2l$ lati, da cui calcolando il raggio della circonferenza inscritta si trova il risultato sopra.
(lo so è scritto davvero male)
Approccio alternativo: un segmento in R ha lunghezza massima $2\sqrt(1-r^2)$ e dovendo avere la spezzata lunghezza $\ge \pi r$ (semicirconferenza interna) si ha $\pi r \le 2\sqrt(1-r^2) l$.
Se $r> cos(\pi/{2(n-1)})$ si ottiene $l>\frac{\pi/2}{tan(\pi/{2(n-1)})}$, per $n$ grande $tan(\pi/{2(n-1)}) \approx \pi/{2(n-1)}$, da cui $l\ge n$.
Considerando poi che un poligono regolare di $2n$ lati inscritto nella circonferenza unitaria dista dall'origine $cos(\pi/{2n})>=r$ si ottiene $l=n$ se $cos(\pi/{2*(n-1)})< r \le cos(\pi/{2n})$ (per n grande, e quindi non in generale).