gugo, mentre come puoi aver letto lamento il modo di fare matematica a economia, noi non sforniamo economisti di livello infimo.
Molti economisti italiani sono di livello internazionale, compreso qualche mio collega dei tempi dell'università.
Certo quasi tutti hanno poi studiato al'estero, ma i laureati italiani che vanno all'estero, a studiare soprattutto in Inghilterra e Stati Uniti, hanno in media una preparazione superiore agli altri.
E' vero quello che dici a livello post graduated, la diffusione della matematica e della economia matematica è minore in Italia.
Però tieni presente che l'economia è un mare magnum, in cui c'è bisogno di competenze trasversali, da quelle matematiche e statistiche, a quelle più strettamente economiche, a quelle storiche, a quelle giuridiche.
Questo spiega perché la matematica sia un po' tirata via nelle facoltà di economia (non conosco bene il corso di laurea in finanza, finanza è una cosa diversa).
Lo sai che significa fare esami che vanno da micro a macroeconomia, matematica, probabilità, statistica, econometria, storia, storia del pensiero, materie giuridiche, materie aziendali, ragioneria, programmazione dei calcolatori, etc.?
E' verissimo che tra gli studenti di economia manca la forma mentis matematica, ma tant'è.
Sono cose da vedere dopo la laurea, a seconda dell'indirizzo che si prende.