Mi hai rimproverato perché rispondo in pubblico; mi hai rimproverato perché ti ho risposto in privato: a mezza strada non riesco a stare
Il punto di vista analitico prende come punto di partenza l'indice di avvolgimento, che è un integrale, mentre il punto di vista topologico è quello con l'omotopia. Ecco perché sopra parlavo dei due punti di vista.
La mia impressione è che invece il primo punto di vista sia "lo stesso" del primo, ma gli sia subordinato: sceglie delle "coordinate naturali" in cui usare degli strumenti che dimostrano il risultato: l'indice di avvolgimento è semplicemente l'inversa della mappa naturale
\[
\mathbb Z \to \pi_1(S^1) : m \mapsto [t\mapsto e^{2\pi i m t} ]
\] (si manda un intero nella classe di omotopia della curva che si avvolge \(m\) volte sul cerchio); l'inversa di questa funzione è la mappa che viene indotta al quoziente da \(f \mapsto \frac{1}{2\pi i}\int_{f} \frac{dz}{z}\); uno dimostra che 1. Questa mappa è ben definita perché il valore di quell'integrale è un intero; 2. questa mappa passa al quoziente perché cammini omotopi hanno la stessa immagine; 3. Questa mappa è un omomorfismo di gruppi ed è un isomorfismo.
Serve dell'analisi per dimostrare 1,2,3, ma questo è puramente incidentale, conseguenza del fatto che stai realizzando \(S^1\) come una varietà differenziale. Segretamente, stai usando il fatto che \(p : \mathbb R \to S^1 : t\mapsto e^{2\pi i t}\) è un rivestimento: allora, ogni cammino \(\gamma : S^1 \to S^1\) che parte da \(1\in S^1\) ha un unico rialzamento a \(\bar\gamma : S^1 \to \mathbb R\) con la proprietà che \(p\circ \bar\gamma = \gamma\), e quindi \(\bar\gamma(1)\) deve essere un intero perché \(\gamma(0)=\gamma(1) = e^{2\pi i \bar\gamma(1)} = 0\);
mi sembra che senza questo, senza cioè usare in qualche modo il fatto che \(\mathbb R \to S^1\) è un rivestimento, la dimostrazione analitica non c'è; e quindi dipende da qualcos'altro di più fondamentale -in questo caso, la teoria dei rivestimenti, che esiste anche per spazi che non sono varietà.
Questa è una differenza tra analitico e sintetico che si apprezza allo stesso modo, ad esempio, nella coomologia di de Rham (per inciso, un altro approccio possibile a dimostrare che \(\pi_1(S^1)\) è \(\mathbb Z\) è dimostrare che \(H^1(S^1)\) è \(\mathbb Z\); questa seconda cosa è molto più facile): ha un modello analitico fatto dalle forme differenziali, dal loro complesso di de Rham, eccetera. Ma quello che stai davvero contando è un invariante sintetico: la coomologia "di de Rham" esiste per spazi che non sono varietà.
"In verità le cose che nella vita sono tenute in gran conto si riducono a vanità, o putredine di nessun valore; botoli che si addentano, bambocci litigiosi che ora ridono, poi tosto piangono." (Lotario conte di Segni)