dissonance ha scritto:Infatti, non correre. Attieniti solo alle definizioni. L'unica definizione che hai è quella di "residuo all'infinito", e basta, non introdurre cose nuove.
L'unica cosa che posso aggiungere è che io, per ricordare la formula del residuo all'infinito, preferisco considerare \(f(z)dz\), e cambiare variabile \(w=\frac1z\), cosicché \(f(z)dz=-\frac1{w^2}f(\frac1w)dw.\) E' più che altro una tecnica mnemonica.
(In seguito immagino studierai la sfera di Riemann e tutta una serie di cose interessantissime sulle funzioni analitiche ad infinito, ma per il momento mi pare che tu abbia già abbastanza cose da imparare).
Ma a dire il vero l'abbiamo già trattato qualcosina (ma pochi risultati abbiamo visto) sulla sfera di Riemann:
Se \(f \) è una funzione olomorfa definita in un intorno di infinito possiamo parlare di olomorfia o meromorfia nel punto \( \infty \)
Definizioni 227:
Sia \( f: U \to \mathbb{C} \) una funzione definita su \( A(0,r,\infty) \subset U \) per un \( r > 0 \)
-Diciamo che \( f \) olomorfa all'infinito se \( \omega \mapsto f(1/\omega) \) ha una singolarità eliminabile in \(0\).
-Diciamo che \( f \) meromorfa all'infinito, con polo di ordine \(n\), se \( \omega \mapsto f(1/\omega) \) ha un polo di ordine \(n\) in \(0\).
-Diciamo che \( f \) ha una singolarità essenziale all'infinito se \( \omega \mapsto f(1/\omega) \) ha una singolarità essenziale in \(0\).
Con queste definizioni direi che \( f(z)=1/z \) è olomorfa all'infinito e ha residuo \(-1\).