v3ct0r ha scritto:Ma quando si torna ad affrontare il problema, bisogna valutare criticamente gli errori commessi e imparare da essi, senza girarci intorno. È questo ciò di cui parlavo nel mio post.
Sacrosanto. Ma diciamo che le energie mentali con l'avanzare del percorso di studi tendono a diminuire progressivamente, perciò magari non ci si girerà intorno, ma si potrebbe correre il rischio di rimanere fermi sempre allo stesso punto.
v3ct0r ha scritto:Oltretutto, non ho mai parlato di studiare con più impegno o determinazione. Che debba esserci l'impegno l'ho dato per scontato. I miei suggerimenti riguardavano l'ottimizzazione del proprio impegno.
Infatti non ne hai parlato tu. È un consiglio che mi venne dato nel mio periodo forse più buio. Che sinceramente mi ha un po' lasciato interdetto, come se la magica via verso il successo fosse stare un'ora in più su un libro, magari con la testa completamente fra le nuvole come mi rendo conto che è normale succeda dopo aver superato il proprio limite.
v3ct0r ha scritto:Infine, prendersela con l'ordinamento non serve a niente
Ti sbagli, secondo me. Servirà a poco ma quel poco è importante. Serve a crescere, a capire, con spiccato senso critico, dove si sbaglia, e si può intervenire, e dove invece sono gli altri a sbagliare, ed è quindi più saggio tener da parte le proprie limitate energie per intervenire dove si sbaglia e dire "Ho fatto quello che potevo, adesso però è meglio che pensi a stare bene con me stesso", in modo da vivere tranquilli e con la coscienza a posto.
v3ct0r ha scritto:Se vuoi un titolo di studio che abbia valore legale, devi saper giocare secondo le regole previste dal sistema accademico
Regole secondo me un po' campate per aria, soprattutto quando si parla di sfavorire gli studenti fuori corso maggiorando le loro tasse oppure, da un certo punto in poi, sottoponendo la loro carriera alla cosiddetta verifica di obsolescenza dei crediti acquisiti (un qualcosa che può avere effetti ben rappresentati da quando nel gioco dell'oca si becca la casella che fa ripartire da x caselle indietro). E non ho parlato della decadenza, che consiste nel perdere dopo tot anni (anche anni attivi) lo status di studente universitario, una specie di rinuncia agli studi d'ufficio, ed essere considerati niente di più che diplomati che, non si sa come, hanno superato degli esami universitari che, per fortuna, possono essere riconosciuti in seguito a una nuova immatricolazione, naturalmente a seguito di attento scrutinio (Che ancora una volta, verifica l'obsolescenza dei contenuti) da parte di apposita commissione. Cosette che, nel vecchio ordinamento, non esistevano.
v3ct0r ha scritto:altrimenti puoi scegliere di studiare autonomamente, per puro piacere personale.
D'accordo, peccato solo che non tutti ne abbiano il lusso.