Re: La causa del movimento degli elettroni attorno al nucleo

Messaggioda v3ct0r » 23/09/2017, 22:28

milzar ha scritto:Si ma il nucleo non é un'onda di probabilità, avendo una massa enorme rispetto ell'elettrone.


Anche il nucleo è un'onda di probabilità, anche se generalmente nello studiare un atomo non ci si preoccupa tanto di ciò che fa il nucleo, ma solo del comportamento degli elettroni. Puoi notare che in un mio post precedente ho parlato di raggio medio nucleare, proprio perchè anche il nucleo è descritto da una funzione d'onda, e quindi il raggio nucleare non è quantità ben definita. Per ovviare al problema, si introduce una definizione operativa di raggio, cioè appunto il raggio medio $R$, che è inteso come la distanza in cui la densità nucleare si riduce del $50%$ rispetto al suo valore massimo, e si esprime come $R = R_0 A^{1/3}$, dove $R_0 = 1,2 fm$ (femtometri = $10^-15$ metri) e $A$ è il numero totale di nucleoni

(un'altra dimensione caratteristica, spesso usata in fisica nucleare, è la cosiddetta "skin thickness", intesa come la distanza in cui la densità nucleare passa dal $90%$ al $10%$ del suo valore massimo)

Guarda, se proprio ci tieni a mantenere un'analogia con le interazioni classiche, puoi pensare che l'attrazione del protone sull'elettrone si manifesta come un "addensamento" della funzione d'onda dell'elettrone intorno al nucleo, cioè che il campo elettrico del protone "confina" la funzione d'onda dell'elettrone all'interno del raggio atomico (anche se questa immagine in realtà non è del tutto corretta, perchè di fatto la funzione d'onda non si annulla al di fuori del raggio atomico)

milzar ha scritto:Forse entra in gioco il fatto che l'elettrone, come il fotone, ha natura duale, cioè non é né una particella, né un'onda, ma entrambe le cose?

Solo così io mi riesco a spiegare il motivo per cui tra nucleo ed elettrone non c'è attrazione.

Cioè la natura duale dell'elettrone potrebbe essere la causa del differente operare dell'interazione elettromagnetica col nucleo, esplicantesi come una funzione d'onda, rispetto all'ipotesi in cui essa intercorre tra due corpi (o particelle) dotati di cariche elettriche opposte, che dá luogo invece ad attrazione.


Esatto, è proprio questo. Tuttavia, in questo caso, il dualismo onda-particella in realtà pende molto a favore dell'onda. Un'onda, per quanto "schiacciata", non si riduce mai ad essere realmente una biglia, cioè esattamente localizzata nello spazio. L'elettrone è essenzialmente un'onda, che talvolta si comporta in maniera molto simile a ciò che, classicamente, intendiamo come una particella.
v3ct0r
 

Re: La causa del movimento degli elettroni attorno al nucleo

Messaggioda CaMpIoN » 25/09/2017, 03:59

Per quanto ho capito, non si studia il moto degli elettroni nel campo particellare perché per il principio di indeterminazione non è "possibile" avere risultati accettabili, ma lo si studia nel campo ondulatorio perché in questo caso non influisce, o almeno non in modo così negativo, lo stesso principio detto sopra. Giusto così?

Come dire tipo "è inutile che studio l'elettrone nel campo particellare perché i risultati non sono accettabili, meglio studiarlo nel campo ondulatorio".
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Re: La causa del movimento degli elettroni attorno al nucleo

Messaggioda v3ct0r » 25/09/2017, 22:08

CaMpIoN ha scritto:Per quanto ho capito, non si studia il moto degli elettroni nel campo particellare perché per il principio di indeterminazione non è "possibile" avere risultati accettabili, ma lo si studia nel campo ondulatorio perché in questo caso non influisce, o almeno non in modo così negativo, lo stesso principio detto sopra. Giusto così?


Ho capito cosa intendi, ma bisogna fare una precisazione: l'indeterminazione influisce sempre, perchè è insita nella natura dell'elettrone. Il punto è che il concetto di particella (che è per sua natura localizzata) non riesce a rappresentare questa indeterminazione, mentre il concetto di onda (che è per sua natura delocalizzata) ci riesce

CaMpIoN ha scritto:Come dire tipo "è inutile che studio l'elettrone nel campo particellare perché i risultati non sono accettabili, meglio studiarlo nel campo ondulatorio".


Esatto, questa è un'ottima sintesi
v3ct0r
 

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