da SaO » 04/11/2017, 17:39
Come ho già detto precedentemente, mettiamo per un attimo da parte il discorso sulla condizione economica.
Volevo incentrare il mio discorso sui corsi che potrei scegliere, e i corsi che eventualmente mi piacciono.
Un paio d'anni fa, quando pensavo a quella università fare, e non lo facevo in modo molto approfondito, pensavo che sarei andato a fare ingegneria, meccanica.
C'è stata l'opportunità con la scuola, per chi ha una media alta, a fine anno, di fare un'esperienza di due settimane in un luogo di lavoro, che poteva essere in un bar, in una fabbrica ( in questo caso di apparecchi automatici, come quelli che ci sono in aeroporto che fanno passare le persone una ad una), in ospedale o altro che adesso non ricordo bene.
Presentai domanda e rientrai nei criteri, ero indeciso tra fabbrica e ospedale, tanto per vedere come è, e i posti per la prima opzione furono già occupati, ebbi modo di fare solo 1 giorno di prova, poi fui costretto a optare per la seconda esperienza.
In ospedale visitai quei posti per tecnico di laboratorio, dove stanno le persone addette a far funziona apparecchi, come quelli per le trasfusioni.
Al di là di questo nel primo giorno di prova nella fabbrica non ebbi una grande esperienza, all'entrata c'era solo fumo e si faceva fatica a respirare, dentro l'ambiente era più pulito.
La conclusione è che non mi sono trovato bene a fare l'esperienza in quella fabbrica, circondato da automatismi, magari è questione di abitudine, magari se ci fossi stato altre volte avrei avuto un'esperienza migliore, ( la prima volta che ho visto la scuola mi ricordo che non mi piacque, adesso si), ma in generale mi è sembrato un posto asettico e poco accogliente, tutto qui.
Penso che questa esperienza possa avere ripercussioni sulla mia scelta, ed è forse anche per questo che non sono molto sicuro di optare per ingegneria.
Semplicemente non riesco a capire, non dico che non sia così, tutta questa importanza che ha l'ingegnere rispetto a un matematico o un fisico.
Un sacco di gente dice di aver fatto ingegneria per potersi chiamare "ingegnere", ma ha senso?
Perché dovrebbe essere espressione di fierezza essere ingegnere ?
Io sinceramente non vorrei essere mai etichettato dalla società come medico, o come ingegnere o come qualunque altra professione, perché voglio rimanere io, non voglio diventare qualcuno in cui non mi ci ritrovo.
Mi sembrano appellativi pesanti, e ci sono pregiudizi ( a volte stupidi) di ogni genere sui vari tipi di professionisti, ogni volta che qualcuno dice di essere avvocato, medico, matematico, ingegnere, la persona che si ha davanti ci guarderà già in modo diverso e si farà una certa idea.
La verità è che non voglio che una professione cambi me stesso, o che un corso di laurea sia così difficile da intraprendere che porti a sconvolgere la mia personalità e a farmi diventare un'altra persone di cui non sono contento.
Andando a toccare la parte " pratica" della scelta, i miei dubbi si riflettono sullo scontro pratica-teorica.
E' vero che i fisici sperimentali si differenziano da quelli teorici, ma è anche vero che il loro lavoro, seppure abbiano a che fare con esperimenti, e raccoglimenti dei dati, serve a sviluppare o creare, o a volte confermare della teoria.