Prima di tutto,
premetto che le affermazioni sono state da me pensate ed esposte solo per comprendere meglio i concetti e senz'altro non trovano corrispondenza in termini matematici.
In matematica, una cosa che "non trova corrispondenza in termini matematici" semplicemente non esiste. Tuttalpiù puoi parlare di qualcosa che "non ha una dimostrazione formale, ma solo una giustificazione intuitiva o euristica". Ma in ogni caso DEVI usare i termini matematici per esprimerla, altrimenti nessuno ti darà retta.
Ci provo: un operatore si dice diagonalizzabile in R se esiste una base (formata da elementi in R) rispetto alla quale la sua matrice associata è diagonale. Stessa cosa per in campo C. Giusto?
No, purtroppo è completamente senza senso. Stai mischiando tutto in modo confuso. Se $X$ è il tuo spazio vettoriale, una base è un insieme di elementi di \(X\), NON di elementi di \(\mathbb R\) o di \(\mathbb C\). Una base non può "essere formata da elementi in \(\mathbb R\)".
Il problema è che stai cercando di esprimere un concetto che non ha senso. Non ha senso parlare di diagonalizzabilità in senso reale o complesso per un operatore lineare. Questo perché lo spazio vettoriale \(X\) che ti è stato assegnato può essere reale OPPURE può essere complesso, non può essere entrambe le cose.
È vero che esiste una procedura, detta "complessificazione", per costruire uno spazio vettoriale complesso a partire da uno spazio vettoriale reale, ma qui si va nel difficile e non è il caso di parlarne adesso.