stavo pensando ai paradossi di Zenone e c'è uno che non ho proprio ben capito: quello della freccia. In generale gli altri paradossi più famosi (achille e la tartaruga, lo stadio ecc...) si risolvono, ad esempio, con l'ausilio di una serie convergente del tipo $\sum_{n=0}^\infty (1/q)^n$, ma il paradosso della freccia propio non lo capisco.
Il paradosso recita quanto segue (le parole sono mie):
Sia una freccia scagliata da un punto A ad un punto B. In ogni istante del percorso la freccia risulta essere ferma (?) in una determinata posizione dello spazio e dunque sommando infiniti istanti in cui la freccia è immobile non posso avere un movimento. Dunque il movimento è solo apparente.
Io proprio non capisco che vuol dire... E' ovvio che all'istante $t$ la freccia si trova nel punto $x$: è proprio la definizione di movimento!
Se io all'istante $t$ ho la freccia nel punto $x$ e all'istante $t^'$ ho la freccia alla posizione $x^'$ prendo atto di ciò e dico che si è mossa.
Qualcuno mi potrebbe spiegare cosa vorrebbe dire Zenone con questa frase?