gabriella127 ha scritto:Ciao Vict, mi puoi dire qual è questo libro astratto? Mi interesserebbe. Io a suo tempo ho studiato algebra lineare su Abate, poi in seguito ho riseguito il corso perché lo faceva Marco Manetti, che dava un'impostazione più algebrico-astratta che mi piaceva di più. Ad esempio eliminava tutta la parte geometrica e numerica (rette e piani e eliminazione di Gauss) e faceva più cose algebriche. Purtroppo però non c'era un testo, solo qualche dispensa frammentaria.
gabriella127 ha scritto:Grazie vict, mi dispiace averti fatto perdere tempo.
vict85 ha scritto:Il libro è una cosa molto personale. Io, per esempio, avevo studiato su un libro senza esercizi e molto algebrico. Siccome io avevo già una buona infarinatura di algebra astratta, non avevo avuto grossi problemi a capirlo.
Detto questo, puoi fare un esempio di definizione che ti ha tenuto mezz'ora? Una sola accortezza, evita di dire determinanti e autovalori/autovettori. Quest'ultimi richiedono, infatti, molto tempo a chiunque. Per capirli bene, secondo me, ci vogliono mesi se non anni (anche se un'illusione di comprensione puoi averla già dai primi minuti).
Nel fare l'esempio ti inviterei a copiare la definizione dell'Abate, dire a parole tue cosa hai capito e, infine, come secondo te andrebbe presentato ad un potenziale nuovo lettore.
t3dk4 ha scritto:Appunto, per dire che ad ogni punto associ il suo vettore posizione serve farlo così? Per una cosa così semplice?
t3dk4 ha scritto:Comunque penso di aver espresso la mia opinione, ringrazio tutti quelli che hanno risposto, credo non serva aggiungere altro.
Questa era soltanto la mia opinione, non voglio offendere nessuno.
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