PhD

Messaggioda Gughigt » 15/09/2019, 22:53

Ciao a tutti.
Scrivo per chiedere un consiglio da chi conosce questo mondo ed ha ovviamente più esperienza di me.
In questo momento lavoro in un ambito iper-competitivo (anche 4/500 candidature per un posto) e tra l’altro molto ben remunerato (stipendio entry level ben al di sopra dello stipendio medio italiano).
Il problema è che il settore in cui lavoro è distante dalla mia passione (la finanza “quantitativa” e più in generale lo studio).
Da qualche tempo mi passa per la mente l’idea di iniziare un PhD in una top-tier school.
Credo di essere in linea con i requisiti accademici (massimo dei voti, laurea in tempo etc) però dovrei - per avere più possibilità di essere ammesso e di prendere una Full-Scholarship - sostenere un test tra GRE e GMAT.
Ovviamente la probabilità di ottenere una una borsa totale è crescente nel risultato del test ed una preparazione adatta allo scopo mi richiederebbe molto tempo (studierei di notte e nei week end praticamente).
Fino a qui nessun problema, non ho paura di affrontare una sfida del genere né credo di non poterci riuscire.
Il mio dubbio sta nel fatto che non so se voglio fare una vita “accademica” oppure no.
Ho dimenticato di dire che ho 23 anni ed eventualmente inizierei il PhD nell’a.a. 2020/2021, con un anno di gap dalla fine della magistrale. Dovrei inoltrare le application entro gennaio 2020 (tutte le deadline delle scuole che mi interessano sono intorno a quel mese).
Ora la richiesta: chi di voi ha fatto un PhD (all’estero od in Italia) potrebbe dirmi com’è la vita da dottorando? È simile a quella di un “normale” studente oppure no?
Considerando la mia posizione attuale (guadagno molto bene ed ho ottime possibilità di carriera) mi consigliereste di iniziare un PhD? Sembrerebbe una pazzia ma credo di essermi accorto (forse ancora in tempo) di preferire lo studio/ricerca al lavoro (tra l’altro lavoro moltissimo ed ho poco tempo libero)1
Mi scuso in anticipo per eventuali errori oppure omissioni. Grazie a tutti!

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  1. Prima che qualcuno mi dica “eh ma in università lavoreresti altrettanto” o cose simili specifico che arrivo anche a 65/70 ore a settimana attualmente
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Re: PhD

Messaggioda Intermat » 16/09/2019, 10:59

Gughigt ha scritto:Ora la richiesta: chi di voi ha fatto un PhD (all’estero od in Italia) potrebbe dirmi com’è la vita da dottorando? È simile a quella di un “normale” studente oppure no?
Considerando la mia posizione attuale (guadagno molto bene ed ho ottime possibilità di carriera) mi consigliereste di iniziare un PhD? Sembrerebbe una pazzia ma credo di essermi accorto (forse ancora in tempo) di preferire lo studio/ricerca al lavoro (tra l’altro lavoro moltissimo ed ho poco tempo libero)1
Mi scuso in anticipo per eventuali errori oppure omissioni. Grazie a tutti!


Io faccio il dottorato in Italia. Ti posso dire che se pensi di lavorare nuovamente dopo il dottorato allora non ha molto senso farlo. Mediamente le hard skill che acquisisci sono utili nel solo ambito della ricerca, le soft-skill invece potrebbero essere buone ovunque (saper lavorare da solo su un progetto, idearlo e portarlo avanti, scrivere per bene il lavoro fatto, etc...). In generale lo stipendio è più basso di quello di un lavoro ben pagato, un po' ovunque. Paesi che pagano bene un dottorando tipicamente hanno anche stipendi alti fuori dal mondo accademico. In Italia il gap è clamoroso, in Austria e Svizzera magari meno.
Passando all'aspetto delle ore lavorative e del tempo libero. A lavoro spesso si sa quante ore si lavorerà, o perché c'è scritto nel contratto o perché dopo poco si capisce la richiesta dell'azienda. Nel dottorato questa cosa non esiste. Puoi prendere il dottorato facendo poco e niente e lavorando qualche ora a settimana (dipende dall'università e dal tutor) oppure ammazzarti letteralmente di lavoro come se non di più di quanto fai già ora. La differenza principale, in questo secondo caso, sta nel fatto che, tipicamente, a lavoro la giornata si chiude quando te ne vai a casa, dopo pensi ai cavoli tuoi (anche se magari non hai tempo per sport e simili), mentre durante il dottorato tutto il tempo è dedicato allo studio. Spesso finisci il lavoro all'università ma anche quando sei a casa continui a pensare a cosa devi fare, come puoi farlo, come puoi migliorarlo etc... Insomma a livello psicologico, secondo me, è molto più estenuante. Questo sempre che tu approcci al dottorato con l'idea di dare il 100%. Non è obbligatorio farlo ma è quello che succede spesso. Durante il dottorato la gestione dei carichi di lavoro, almeno per il 70-80%, te la gestisci tu. Ci sono casi particolari dovuti a dei supervisor particolarmente stressanti e invadenti però sono appunto dei casi particolari (non rarissimi a dire il vero!).

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Re: PhD

Messaggioda Luca.Lussardi » 09/02/2020, 22:52

Noto, purtroppo, che studio/ricerca non viene considerato lavoro, che in realtà è molto comune in chi non conosce il mondo della ricerca.
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Re: PhD

Messaggioda Overflow94 » 10/02/2020, 13:27

Immagino tu sia in una top firma di consulenza? Phd di alto livello può aprire anche sbocchi lavorativi ancora più elevati.



https://www.youtube.com/watch?v=ad-a3TuEXF8
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Re: PhD

Messaggioda Gughigt » 15/02/2020, 18:56

Grazie a tutti!
Overflow94 ha scritto:Immagino tu sia in una top firma di consulenza? Phd di alto livello può aprire anche sbocchi lavorativi ancora più elevati.


No, lavoro sempre in finanza ma non direttamente sui mercati.
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Re: PhD

Messaggioda Zero87 » 16/02/2020, 11:16

Luca.Lussardi ha scritto:Noto, purtroppo, che studio/ricerca non viene considerato lavoro, che in realtà è molto comune in chi non conosce il mondo della ricerca.

Ricordo il "studi quindi non fai niente", assioma portante tra i parenti quando andavo all'università per zittirmi quando parlavo in mezzo agli altri (operai/impiegati). Ma anche la variante "sta sempre sul pc a non fare niente" quando scrivevo la tesi per la laurea della magistrale.
Adesso sono impiegato e ho diritto di parola, a quanto sembra. Ah non tanto, ora "sta sempre sul pc a non fare niente" quando mi beccano a scrivere. :roll:

Ho sempre l'idea che il paese spesso è l'estensione della mentalità comune.

Voglio ricordare come esempio una vecchia polemica
https://espresso.repubblica.it/attualit ... refresh_ce
perché è lecito tempestare i media di vip, ma è una noia parlare di chi ha o ha avuto a che fare con la scienza conseguendone importanti risultati (scienza come potrei dire arte o letteratura). Le ragazze dello Spallanzani sono già sparite dai radar dei media, ne hanno assunta una, la buona azione è stata fatta.
Sic transit gloria mundi.
Ex studente Unicam :heart:
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Re: PhD

Messaggioda Gughigt » 17/02/2020, 00:03

È evidente che per me lo studio sia lavoro. Ho passato gli ultimi 5 anni a studiare tutti i giorni, anche più di 12 ore al giorno, ma sempre con piacere e voglia di approfondire ogni argomento, mettendo tanto impegno e sacrificando spesso gli aspetti sociali, per passione.
Il mio discorso non è “non voglio lavorare quindi vado a fare il dottorato” ma semplicemente non trovando la stessa gratificazione che ho studiando in quello che faccio a lavoro, chiedevo un parere ad eventuali dottorandi.
Non sapendo cosa fa uno studente di PhD di diverso rispetto ad uno di un CdL magistrale volevo avere un quadro più chiaro prima di inoltrare le application, per essere sicuro di voler intraprendere quella strada.
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Re: PhD

Messaggioda Nasmil » 18/02/2020, 08:54

Comunque il dottorato è da considerare lavoro da un punto di vista "operativo", ma a livello legislativo io so che non lo è: chi fa un dottorato non ha uno stipendio, ma usufruisce di una borsa di studio; non ha diritto a ferie pagate o cose simili, perché ovviamente uno gestisce da solo le proprie cose.
Per esempio io sono inoccupato perché studio, se dovessi iniziare un dottorato rimarrei lo stesso un inoccupato.

Poi questo è dal punto di vista della legge, è ovvio che lo studio di certe tematiche, dover imparare a fare ricerca e tutto il resto, è lavorare nel senso più generale del termine, però la mentalità italiana non riesce a percepire queste cose (semplicissime e banali secondo me).

Perdonate l'ot, però volevo precisarlo..
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Re: PhD

Messaggioda axpgn » 18/02/2020, 15:37

Sergio ha scritto:Nel lavoro, se non si è il boss, gli obiettivi vengono assegnati e vanno raggiunti applicando soluzioni note e collaudate (se non sono note vanno studiate, ma devono esistere per essere state collaudate).

… mmm … gli obiettivi vengono assegnati è vero (anche se te li puoi anche inventare strada facendo :D ) ma che le soluzioni siano note e collaudate sarebbe bello :-D
Per giungere agli obiettivi spesso (se non la maggior parte delle volte) te le devi inventare le soluzioni, a maggior ragione quando devi riorganizzare il tutto :wink:
Ovviamente tutto dipende dal tipo di lavoro che fai … (sostanzialmente dal grado di autonomia che hai, anche se non sei il boss può essere benissimo che tu goda di un'autonomia molto ampia, basta che tu raggiunga gli obiettivi … nei tempi previsti :-D )

Cordialmente, Alex
axpgn
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Re: PhD

Messaggioda Gughigt » 18/02/2020, 21:00

Ciao Sergio, grazie per gli interventi molto ben curati.
I primi post che ho letto su questo forum erano tuoi, nella stanza di "Statistica e probabilità", e di "Geometria e algebra Lineare" alle prese con i primissimi esami (mi sono iscritto circa 4 anni dopo al forum).
Ho giusto un paio di precisazioni dovute al fatto che probabilmente mi sono espresso male e quello che ho scritto ha fatto intendere tutt'altro.

Sergio ha scritto:Se voglio iscrivermi a un dottorato di ricerca non posso solo iscrivermi, devo partecipare a un concorso e, tra l'altro, devo presentare un progetto di ricerca.

Non ho mai parlato di iscrizioni, ma della possibilità di inoltrare la mia candidatura.

Gughigt ha scritto:Non sapendo cosa fa uno studente di PhD di diverso rispetto ad uno di un CdL magistrale volevo avere un quadro più chiaro prima di inoltrare le application, per essere sicuro di voler intraprendere quella strada


Sergio ha scritto:A me non sembra che si tratti di ragionare solo di "studio" e "lavoro", soprattutto quando si tratta di un eventuale dottorato.
Voglio dire che c'è una bella differenza, finora forse un po' trascurata, tra studio e ricerca.

Anche qui lo avevo specificato, so che si parla di ricerca e non (totalmente) di studio.
Gughigt ha scritto:[...] credo di essermi accorto (forse ancora in tempo) di preferire lo studio/ricerca al lavoro

Tra l'altro in tutti i programmi di dottorato ho visto che oltre ai corsi "istituzionali" ci sono corsi denominati "research methods".
Questo mi suggerisce che il dottorato è un mezzo per imparare a fare ricerca (che poi si porta avanti nella carriera).
Sergio ha scritto:(Inciso: per questo mi sembra sensato quanto detto da Intermat: "se pensi di lavorare nuovamente dopo il dottorato allora non ha molto senso farlo")

Su questo punto non sono affatto d'accordo. Mi spiego meglio (per chi dovesse leggere più che altro, visto che potrebbe trasparire un'informazione non veritiera): oltre alla "classica" carriera accademica, un Dottorato di Ricerca, consente l'accesso a posizioni specifiche (e.g. autorità di vigilanza, dipartimenti di ricerca di istituzioni private, divisioni di "modeling", hedge fund ed altre mille cose), non a caso le pubblicazioni (in ambito finanziario) più importanti degli ultimi 15/20 anni sono a firma di persone che poco hanno a che fare con il mondo accademico (seppur PhD!), se non perché sono Adjunct Professor (si legga "docente a contratto") chiamati perché cultori della materia.
Tralasciando tutto il resto, questa mia idea è partita dal fatto che mi trovo meglio (e soprattutto rendo molto di più) nel momento in cui mi si chiede qualcosa ma non mi si forniscono specifiche indicazioni su come farlo.
Inoltre quando dico che "mi appassiono" a studiare non significa che sto lì a rileggere le cose, ma anzi, cerco modi alternativi per arrivare agli stessi risultati.
Queste sono (solo) due delle principali motivazioni che mi fanno pensare di voler intraprendere un percorso del genere.

Grazie a tutti di nuovo per le risposte.

P.S.:il mio progetto di ricerca l'ho scritto e continuo a rivederlo ogni giorno, anche se non ho ancora fatto application e per molte università che avevo "selezionato" le deadline sono passate..
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