Se considero un’applicazione lineare da $RR^n $ in $RR^m$, la matrice associata ad essa, $f(x)=Ax$ è la matrice le cui colonne sono date dalle immagini dei vettori della base di $RR^n$ scritti rispetto alla base di $RR^m$?
È corretto?
Grazie
gugo82 ha scritto:Sì.
Te l'ho scritto anche qui...
Infine [...] riflettete bene su ciò che vi è stato risposto prima di tornare a postare.
gugo82 ha scritto:Rappresentare i vettori "astratti" di $mathbb(V)$ come vettori numerici di $mathbb(K)^n$ ti consente anche di rappresentare le applicazioni di $mathbb(V)$ in sé mediante numeri.
In particolare, scegli un'applicazione lineare $f: mathbb(V) -> mathbb(V)$. Fissate le basi $B$ (nel dominio) e $B^\prime$ (nel codominio) esiste un'unica applicazione lineare $phi: mathbb(K)^n -> mathbb(K)^n$ tale che:
$c_(B^\prime) (f(mathbf(v))) = phi (c_B(mathbf(v)))$;1
per un noto teorema, esiste un'unica matrice quadrata $F=(f_(i,j)) in M_(n xx n)(mathbb(K))$ tale che:
$AA x in mathbb(K)^n,\ phi (x) = F * x^t$,
quindi la precedente si riscrive:
$c_(B^\prime) (f(mathbf(v))) = F * c_B^t (mathbf(v))$
e si dice che $F$ rappresenta la funzione $f$ rispetto alle basi $B$ (nel dominio) e $B^\prime$ (nel codominio).2
Torna a Geometria e algebra lineare
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite