SOMMARIO
  1. Principi generali del compromesso
  2. Caratteristiche Tecniche
  3. Struttura



PRINCIPI GENERALI DEL COMPROMESSO COSTITUZIONALE

La ragione principale del successo del compromesso costituzionale sta nel fatto che la Costituzione non fu concepita allora come strumento di affermazione di qualche partito a danno di qualche altro. L’Assemblea Costituente lavorava indipendentemente dalle vicende politiche quotidiane, in una prospettiva di lunga portata: essa, come è stato definito da Calamandrei, era un’assemblea << presbite>>. La condizione essenziale del successo fu ciò che si chiama “ il velo dell’ignoranza “, cioè il fatto che nessuno allora era in grado di sapere chi nel futuro sarebbe stato danneggiato o favorito da questa o quella regola costituzionale. immagine assemblea In tale situazione favorevole il problema costituente non fu vissuto dai partiti come problema di potere e tutte le parti si prestarono a ragionare in astratto, facendo prevalere le considerazioni più elevate su quelle più egoistiche. Ciò favorì l’incontro attorno ad un nucleo costituzionale rappresentato dal valore della persona umana: il personalismo, che metteva al centro dell’attenzione delle forze politiche la persona umana. Esso non è però un concetto né solo materialista né solo spirituale,la persona, infatti, poneva problemi sia spirituali che materiali: i problemi economico-strutturali, infatti, assumevano un’urgenza primaria condizionando lo sviluppo spirituale dell’uomo. Il personalismo offriva un terreno di incontro tra una parte del mondo cattolico e le forze di sinistra, interessate ad una trasformazione profonda della realtà economica e sociale dell’Italia del dopoguerra.

Un altro punto significativo è la visione pluralista della società italiana non concepita quale somma di individui tutti indifferentemente assoggettati alla stessa legge, ma come la risultante di tante realtà sociali differenziate, ciascuna con le proprie aspirazioni da soddisfare. Ogni essere umano, infatti, è anche operaio, contadino, padre, madre, figlio, studente, ammalato, ecc...
La Costituzione, quindi, considera che ogni persona si proietta in una comunità per sviluppare sé stessa ed accanto ai diritti dell’uomo concepito nelle relazioni sociali in cui è inserito mantiene i diritti classici della tradizione liberale, i quali attengono all’individuo come tale e costituiscono il minimo comune denominatore della condizione di libertà di tutti gli uomini. Coloro che non si riconobbero in queste prospettive furono le forze liberali: le critiche più forti al compromesso vennero infatti da loro. Non si può dire però che la tradizione liberale non sia riconoscibile nel testo costituzionale: nell’ essenziale, le dichiarazioni dei diritti e delle libertà individuali( salvo che nella materia economica) sono di matrice liberale.

Con una formula di sintesi, si dice che la Costituzione delinea uno Stato Sociale.
Lo Stato sociale è lo stato liberal-democratico che si basa sui diritti dei cittadini, riconosce i gruppi sociali e assegna il compito di giustizia ai pubblici poteri.

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CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA COSTITUZIONE

La Costituzione italiana è una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, democratica e programmatica.
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STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE

immagine libro costituzione La Costituzione è composta da 139 articoli suddivisi in 4 parti:
  1. Principi Fondamentali
  2. Parte Prima
  3. Parte Seconda
  4. Dispozioni transitorie e finali
A loro volta ogni Parte è suddivisa in Titoli, alcuni dei quali suddivisi in Sezioni.
Eccole nel dettaglio


Principi Fondamentali (dall'art. 1 all'art. 12)
Contengono le decisioni essenziali e i principi più importanti che non possono essere modificati.


Parte Prima: "Diritti e doveri dei cittadini" (dall'art. 13 all'art. 54)


Parte Seconda: "Ordinamento della Repubblica" (dall'art. 55 all'art. 139)


Disposizioni transitorie e finali (da I a XVIII)
Le 18 disposizioni transitorie e finali guidano il passaggio dallo Statuto Albertino alla Costituzione Repubblicana.
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