Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Uomo Grasso » 18/03/2018, 21:02

Ciao! In questi giorni ho studiato i funzionali lineari, qui raccolgo alcuni esercizi su cui mi piacerebbe avere la vostra opinione!

i) Sia $V$ uno spazio vettoriale di dimensione finita su $\mathbb{K}$ e sia $phi$ un funzionale lineare non nullo su $V$. Determinare la dimensione di \(\displaystyle \ker\phi \).

Siccome fissata una base $V$ è isomorfo a $\mathbb{K}^n$ per $n$ opportuno, risulta \(\displaystyle \phi: \mathbb{K}^n\rightarrow \mathbb{K} \) e vale la formula \(\displaystyle \dim\mathbb{K}^n=n=\dim\Im \phi+\dim\ker\phi \). Siccome \(\displaystyle \Im\phi\subseteq\mathbb{K} \) si ha \(\displaystyle 0\le\dim\Im\phi\le 1 \), cioè necessariamente \(\displaystyle \dim\Im\phi=1 \) poiché \(\displaystyle \phi \) non è il funzionale nullo. Quindi \(\displaystyle \dim\ker\phi=n-1 \).

ii-iii) Siano \(\displaystyle \mathbf{v}_1,\mathbf{v}_2 \) due vettori l.i. di \(\displaystyle \mathbb{R}^n \) (risp. \(\displaystyle \mathbb{C}^n \)). Qual è la dimensione dello spazio ortogonale ad essi?

Ho condensato in un unico punto due esercizi distinti in cui cambia lo spazio vettoriale assegnato. Tuttavia in entrambi i casi \(\displaystyle \mathbf{v}_1,\mathbf{v}_2 \) generano un sottospazio $W$ di dimensione due, e vale \(\displaystyle n=\dim W+\dim W^{\bot} \). Sarebbe sbagliato concludere che in entrambi i casi \(\displaystyle \dim W^{\bot}=n-2 \)? Mi sembra strano mettere due esercizi identici di fila :D

iv) Sia $V$ uno spazio di dimensione $n$ su \(\displaystyle \mathbb{K} \) e \(\displaystyle \phi,\psi\in V^* \) non nulli tali che non esista \(\displaystyle \alpha\in\mathbb{K} \) diverso da zero per cui si abbia \(\displaystyle \psi=\alpha\phi\) . Mostrare che \(\displaystyle \dim(\ker\phi\cap\ker\psi)=n-2 \).

Scelta una base \(\displaystyle \mathcal{B}=\{\mathbf{v}_1,...,\mathbf{v}_n\} \) di $V$, esistono unici due vettori \(\displaystyle \Phi, \Psi \in\mathbb{K}^n\) tali che \[\displaystyle \phi(\mathbf{v})=\langle\Phi,\mathbf{v}\rangle, \quad \psi(\mathbf{v})=\langle\Psi,\mathbf{v}\rangle \] La condizione \(\displaystyle \psi(\mathbf{v})\ne\alpha\phi(\mathbf{v}) \) implica che \(\displaystyle \Phi, \Psi \) sono linearmente indipendenti, ovvero generano un sottospazio \(\displaystyle U \) tale che \(\displaystyle \dim U=2 \). Se \(\displaystyle \mathbf{v}\in\ker\phi\cap\ker\psi \), allora \(\displaystyle \langle\Phi,\mathbf{v}\rangle=\langle\Psi,\mathbf{v}\rangle=0 \), cioè \(\displaystyle \mathbf{v} \) è ortogonale ad entrambi tali vettori e quindi \(\displaystyle \mathbf{v}\in U^{\bot} \). La tesi segue dalla formula \[\displaystyle \dim(\ker\phi\cap\ker\psi)=\dim U^{\bot}=\dim V -\dim U=n-2 \] Questo esercizio mi ha bloccato per diverso tempo perché non avevo letto il non nelle ipotesi! Per divertimento riporto anche questo altro caso :D

iv bis) Dal punto i) segue \(\displaystyle \dim\ker\phi=\dim\ker\psi=n-1 \). Dalla relazione di Grassmann si ha \[\displaystyle \dim(\ker\phi\cap\ker\psi)=\dim\ker\phi+\dim\ker\psi-\dim(\ker\phi+\ker\psi)=2n-2-\dim(\ker\phi+\ker\psi) \] Il problema si riduce quindi a trovare la dimensione di \(\displaystyle \dim(\ker\phi+\ker\psi) \). Sia \(\displaystyle \mathbf{v}\in\ker\phi\); allora \(\displaystyle \psi(\mathbf{v})=\alpha\phi(\mathbf{v})=0_K \) ovvero \(\displaystyle \mathbf{v}\in\ker\psi \). Di conseguenza scelta una base di \(\displaystyle \ker\phi \) automaticamente viene fissata una base identica di \(\displaystyle \ker\psi \) e lo spazio somma ha dimensione $n-1$, da cui anche \(\displaystyle \dim(\ker\phi\cap\ker\psi)=n-1 \).

Funziona? Grazie a tutti in anticipo!
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Cantor99 » 20/03/2018, 08:12

Per quanto riguarda la ii-iii) penso che il discorso sia questo: entrambi dovrebbero essere considerati rispetto $RR$ per cui si ha $dim_(RR)=CC=2$ (essendo una base di $CC$ ${1,i}$) e dunque $dim_(RR)=CC^n=2n$ (mia supposizione: un base dovrebbe essere $(1,0,...,0),(i,0,...,0),(0,1,...,0),(0,i,...,0),...,(0,0,...,1),(0,0,...,i)$)

Aspettiamo la risposta di qualcuno che ne sa di più.
Per le altre due domande non so cosa sia un funzionale o $V*$
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda killing_buddha » 20/03/2018, 08:52

A meno che il terzo quesito non chiedesse qual è la dimensione di \(\langle v_1, v_2\rangle\) come sottospazio reale di \(\mathbb{R}^n\otimes \mathbb{C}\cong \mathbb{C}^n\) (cosa che non sappiamo finché non se ne vede il testo), mi sembra che venga chiesta la stessa cosa in entrambe le domande.

Una delle cose che trovo più educative, comunque, è il rapporto tra ortogonalità e dualità: perciò, fai questi esercizi:

1. Ogni mappa lineare \(\varphi : V\to W\) induce una mappa lineare \(\varphi^* : W^*\to V^*\); \(\varphi^*\) è iniettiva se e solo se \(\varphi\) è suriettiva (chi sono nucleo e immagine delle due rispettivamente?); \(\varphi^*\) è suriettiva se e solo se \(\varphi\) è iniettiva (chi sono nucleo e immagine delle due rispettivamente?);

2. Dato il punto precedente, ogni inclusione \(V\le W\) induce un epimorfismo \(W*\to V^*\); chi ne è il nucleo? Dedurne che \(W^\perp \cong (V/W)^*\);

3. Se \(\varphi = \text{tr} : M_n(K)\to K\) è la traccia, \(\text{tr}^* : K\to M_n(K)^*\) è iniettiva; chi ne è l'immagine?

4. Quali di questi risultati (quelli che hai dimostrato tu, e quelli che ti ho chiesto io) dipendono dalla caratteristica di \(K\)?

5. Ogni applicazione bilineare simmetrica \(g : V\times V\to K\) permette di definire una nozione di ortogonale relativo a \(g\) ponendo \(W^{\perp,g} = \{v\in V\mid g(v,W) = 0\}\). Mostra che lo spazio vettoriale delle applicazioni bilineari \(V\times V\to K\) è isomorfo a \(\hom(V,V^*)\); in questo isomorfismo, a chi corrisponde \(W^{\perp,g}\)?

6. E quest'ultimo risultato, lui dipende dalla caratteristica di \(K\)?

Buon lavoro.
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Uomo Grasso » 20/03/2018, 23:22

Ciao buddha, ciao cantor! Grazie delle risposte. Sto incominciando a vedere gli esercizi che mi mi hai proposto, buddha, ma devo ammettere di essere piuttosto arenato!

Cominciando dal primo, voglio vedere se ho inquadrato bene la questione.

Fisso anzitutto due basi \(\displaystyle \mathcal{B}_V=\{\mathbf{v}_i\}_i, \mathcal{B}_W=\{\mathbf{w}_j\}_j \) di $V$ e di $W$ rispettivamente.

Risultano quindi definiti gli isomorfismi \(\displaystyle \phi_w : W\to W^* \) e \(\displaystyle \phi_v:V\to V^* \) che individuano le basi \(\displaystyle \{\mathbf{v}_i^*\}_i,\{\mathbf{w}_j^*\}_j \) degli spazi duali. Preso \(\displaystyle \mathbf{v}\in V \), considero le mappe \(\displaystyle \phi_w\circ \varphi (\mathbf{v})=\mathbf{w}_j^*\in W^* \), \(\displaystyle \phi_v(\mathbf{v})=\mathbf{v}_i^* \).

Quindi definisco \(\displaystyle \varphi^*:W^*\to V^*\),\(\displaystyle \mathbf{w}^*_j\to \mathbf{v}^*_i=\phi_v(\mathbf{v}_i) \). Ha senso tutto ciò? Basta per dire che la mappa \(\displaystyle \varphi \) induce \(\displaystyle \varphi^* \) o è solo una riscrittura inutile?
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda killing_buddha » 20/03/2018, 23:52

A fare le cose scegliendo una base sono capaci persino gli ingegneri; fallo senza :)

Ricordando che \(V^* = \hom(V,K)\), \(\varphi\) induce una funzione \(\hom(\varphi,K) : \hom(W,K)\to \hom(V,K)\) per precomposizione (e proprio in questa direzione, non nell'altra) e ora... basta, ti ho già detto troppo.
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Uomo Grasso » 21/03/2018, 09:09

Ciao, ho bisogno di un paio di chiarimenti: cosa intendi esattamente con precomposizione, e con \(\displaystyle \hom(\varphi,K)\)? Mi confonde il fatto che ci sia un'applicazione al posto dello spazio... Sarebbero i funzionali lineari definiti sull'immagine di \(\varphi\)?
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda killing_buddha » 21/03/2018, 09:36

Ogni funzione tra insiemi $f : X\to Y$ definisce un'altra funzione $\hom(f,Z) : \hom(Y,Z)\to \hom(X,Z)$, che ha per dominio le funzioni $u : Y\to Z$, e per codominio le funzioni $v : X\to Z$, definita mandando $u$ in \(u\circ f\); precomposizione con $f$, appunto.

Il duale essendo definito come lo spazio vettoriale delle funzioni lineari $V\to K$, ogni funzione \(\varphi : V\to W\) induce una funzione lineare...

continua tu. Non è niente di complicato. E' molto più facile degli astrusi esercizi pieni di conti concreti che hai postato finora :) è una buona idea familiarizzare con questa mentalità.
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Uomo Grasso » 21/03/2018, 22:42

Mi permetto di dissentire :D sarà questione di abitudine ma con i conti concreti per ora mi ci trovo bene!

Quindi effettivamente ogni mappa \( \varphi : V\to W \) induce un'applicazione \(\displaystyle \hom(\varphi,K) : \hom(W,K)\to \hom(V,K) \) che ha per dominio i funzionali \(\displaystyle \phi : W\to K \) e per codominio i funzionali \(\displaystyle \psi : V\to K \) definita per precomposizione, mandando \(\displaystyle \phi \) in \(\displaystyle \phi\circ\varphi\).

Però mi sembra un discorso molto astratto; anzi mi rende abbastanza difficile inquadrare quello che sta succedendo.
Ad esempio ho un dubbio sicuramente idiota che non riesco a risolvere: nel tuo post, \(\displaystyle f^* \) manda \(\displaystyle u(y) \) in \(\displaystyle u(f(x))\in Z\ne \hom(X,Z) \) (!). In altre parole mi sembra che dalla precomposizione salti fuori un elemento di $Z$ anziché del codominio \(\displaystyle \hom(X,Z) \). Certamente sto prendendo qualche granchio, abbi pazienza!
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda killing_buddha » 21/03/2018, 22:47

No, \(f^*\) manda $u$ in $u\circ f$, e tutto torna; tu saturi una funzione in un elemento del suo dominio, è chiaro che ottieni un elemento del codominio. :)
Mi permetto di dissentire etc. etc.

Astratto significa fondamentale, essenziale.

Queste nozioni sono come quelle della matematica che già conosci, hai solo alzato di un ordine i tipi.
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Re: Esercizi sui funzionali lineari

Messaggioda Uomo Grasso » 21/03/2018, 23:43

Ok, allora credo di aver capito, considero \(\displaystyle u\circ f \) come un punto dello spazio di arrivo \(\displaystyle \hom(X,Z) \), e non la penso come all'immagine in \(\displaystyle Z \) tramite \(\displaystyle u \).

Mi sembra tutto un discorso interessante, poco alla volta ci arrivo! Pensiamo invece alla proposizione \(\displaystyle \varphi^*\) iniettiva \(\displaystyle \Rightarrow \varphi \) suriettiva. Si ha che \(\displaystyle \varphi \) è suriettiva se dati \(\displaystyle \phi,\phi':W\to K \), allora \(\displaystyle \phi\circ \varphi=\phi'\circ \varphi \Leftrightarrow \phi=\phi' \). Questo risulta sicuramente verificato, perché se fosse \(\displaystyle \phi\circ \varphi=\phi'\circ \varphi \) con \(\displaystyle \phi\ne\phi' \) si avrebbe \(\displaystyle \varphi^* \) non iniettiva, contro l'ipotesi.

Ammetto di avere un po' barato perché ho usato una proprietà delle suriettive che ho trovato e che non sono sicuro di saper dimostrare :-D (credo si faccia per assurdo)!
Ultima modifica di Uomo Grasso il 23/03/2018, 12:01, modificato 1 volta in totale.
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