cosmored
(1 punti)
4' di lettura
4 / 5 (2)

C'era una volta, circa 14 miliardi di anni fa, un piccolissimo punto in cui erano concentrati lo spazio, il tempo e la materia, così caldo e così denso che la fisica non era in grado di descriverne le condizioni. Da quel punto si sviluppò l'Universo, che poi continuò a espandersi e quindi a raffreddarsi. Ciò che successe in seguito risulterà decisivo per la nostra presenza nel Cosmo. Ecco una breve descrizione dei fatti.

C'era una volta, circa 14 miliardi di anni fa, un piccolissimo punto in cui erano concentrati lo spazio, il tempo e la materia, così caldo e così denso che la fisica non era in grado di descriverne le condizioni.

Da quel punto si sviluppò l'Universo, che poi continuò a espandersi e quindi a raffreddarsi. Ciò che successe in seguito risulterà decisivo per la nostra presenza nel Cosmo. Ecco una breve descrizione dei fatti.
20.04.11.jpgI fotoni presenti nell'Universo convertivano spontaneamente la loro energia in coppie di particelle e antiparticelle, che a loro volta venivano a contatto tra loro scomparendo e restituendo così l'energia ai fotoni. Questo continuo gioco del dare e avere sarebbe stato perfettamente simmetrico e avrebbe condotto a un Universo composto soltanto da energia se non fosse misteriosamente accaduta una cosa: una minuscola parte di materia prevalse sull'antimateria, e pertanto non scomparve perché non trovò la sua controparte con cui unirsi per trasformarsi in energia. Dobbiamo ringraziare questa strana evenienza se possiamo stare qui a raccontare questa storia.
I protoni e i neutroni in giro per l'Universo presero a combinarsi tra loro per formare i nuclei atomici più semplici, mentre i fotoni erano continuamente deviati nel loro percorso dai veloci elettroni, e non potevano quindi sfuggire da questa sorta di brodo opaco di materia e di energia. 20.04.11_hp.jpgQuando l'Universo si raffreddò di più, la velocità degli elettroni diminuì e questi poterono essere catturati dai nuclei atomici che con essi diedero vita agli elementi più leggeri, l'idrogeno, l'elio, il litio. I fotoni poterono allora sfuggire dalla morsa degli elettroni e dare così luogo a un Universo finalmente visibile.
Nel giro di un miliardo di anni la materia dell'Universo spinta dalla gravità si addensò in stelle e galassie. E nelle stelle più grandi cominciò a bruciare l'idrogeno e via via gli elementi chimici più pesanti, che però non rimasero all'interno delle stelle, perché queste al termine della loro evoluzione, cioè una volta prodotti tutti gli elementi possibili, diventano instabili ed esplodono rovesciando fuori il loro prezioso tesoro.
Dopo circa otto miliardi di anni una nube di gas ricca di tali elementi precipitò su sé stessa sotto il proprio peso. Nacque così una stella,come tante altre, e con essa una pletora di corpi celesti che gli giravano intorno, più o meno grandi. In uno di questi, la giusta distanza dal Sole e le adatte condizioni ambientali consentirono la formazione di un'atmosfera e di oceani, nella cui acqua cominciò a svilupparsi la vita più primitiva.
Ora che hai letto questo racconto, sapresti dire da dove ha avuto origine ogni atomo del tuo corpo?

Claudio Censori (www.cosmored.it)

I colori dell'Universo: immagini dal Firmamento