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La strumentazione a bordo della sonda Cassini della NASA ha permesso di individuare zone più scure del solito su Titano, la luna più grande di Saturno. Questa scoperta è stata interpretata come la conseguenza di precipitazioni di metano verificatesi sulla superficie della luna. Alcuni mesi fa nelle regioni equatoriali di Titano si è osservata una tempesta e successivamente si è manifestata una struttura di nubi. Si è giunti pertanto alla conclusione che le zone superficiali meno luminose appaiono più scure perché sono state bagnate da piogge di metano.

13.07.11.jpgLa strumentazione a bordo della sonda Cassini della NASA ha permesso di individuare zone più scure del solito su Titano, la luna più grande di Saturno. Questa scoperta è stata interpretata come la conseguenza di precipitazioni di metano verificatesi sulla superficie della luna. Alcuni mesi fa nelle regioni equatoriali di Titano si è osservata una tempesta e successivamente si è manifestata una struttura di nubi. Si è giunti pertanto alla conclusione che le zone superficiali meno luminose appaiono più scure perché sono state bagnate da piogge di metano.
Titano è una luna molto interessante, perché si pensa che sia il corpo celeste del Sistema solare più simile alla Terra. Scoperto da C. Huygens nel 1655, può essere osservato al telescopio anche con un piccolo strumento. La presenza di un'atmosfera attorno a essa era già nota grazie alle osservazioni effettuate da terra addirittura all'inizio del secolo scorso, ma è stato soprattutto a partire dal 2005 che si sono compiuti passi decisivi per migliorare la comprensione delle caratteristiche di questa luna, grazie ai dati raccolti e alle analisi effettuate durante i passaggi ravvicinati della sonda Cassini. 13.07.11_hp.jpgTitano starebbe attraversando una fase simile a quella della Terra primordiale, quindi le informazioni sulla sua atmosfera ci fanno conoscere indirettamente come doveva essere quella terrestre circa 3500 milioni di anni fa, quando si formarono i primi microrganismi unicellulari. Le osservazioni di questa luna permetteranno di ricostruire i complessi processi chimici che caratterizzavano la Terra primordiale e soprattutto di stabilire quali sono stati i cambiamenti che hanno permesso la formazione della vita.
L'atmosfera di Titano produce piogge di metano e di altri idrocarburi, che formano sulla superficie laghi di etano e di metano liquidi che sono stati fotografati. La similitudine con il nostro pianeta è accentuata dalla supposizione che su Titano esista un ciclo del metano simile al ciclo dell'acqua terrestre. Se così fosse, si aprirebbero scenari diversi sulla formazione della vita in ambienti con assenza di luce, come il fondo degli oceani.

Claudio Censori (www.cosmored.it)

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