La struttura divisionale invece le delega alle varie aree di business. Dunque, seguendo il nostro caso, avremo una Direzione Operativa, Direzione Tecnica, Approvvigionamenti, Commerciale per ognuna delle tre Divisioni individuate.
Le strutture Divisionali possono essere meno accentuate (le divisioni sono solo centri di costo) oppure più accentuate (le divisioni sono centri di profitto). Sotto è riportato schematicamente l'organigramma della vecchia struttura funzionale e della nuova struttura divisionale che si pensava all'epoca di adottare.
«Ci preparammo con impegno, ma sembrava che ogni volta che cominciavamo a formare una squadra saremmo stati riorganizzati».
Petronio Arbitro
Uno dei motivi per adottare la struttura divisionale era che il lavoro di una divisione era essenzialmente Capital Intensive mentre quello dell'altra era essenzialmente Labour Intensive. La terza Divisione aveva una posizione intermedia tra le altre due. Essa però si differenziava nettamente dalle altre perché i lavori procedevano con processi continui nel tempo. Nelle prime due i lavori si svolgevano invece per progetti svolgendo attività collegate di ingegneria, approvvigionamenti e costruzione. Durante la fase di passaggio da un tipo di organizzazione all'altra fu dato incarico allo Ufficio Studi (Ricerca Operativa e Analisi degli investimenti) di ideare un semplice Caso di Studio che permettesse di riflettere sul dimensionamento ottimale delle tre divisioni, tenendo conto delle risorse disponibili, delle richieste del mercato e cercando di massimizzare i margini di contribuzione delle tre divisioni all'assorbimento delle spese generali e alla generazione di utili. Il Caso poi, si sarebbe potuto utilizzare per i corsi di formazione interni.
Dimensionamento ottimale di una azienda: un caso di studio
Si consideri il caso di una azienda strutturata in 3 divisioni che producono 3 prodotti diversi ognuno dei quali comporta costi, ricavi e quindi margini diversi.Le principali risorse impiegate dalle 3 divisioni sono:
Risorse umane (ore lavoro)
Mezzi, cioè immobilizzazioni tecniche (Lire)
Risorse finanziarie (Lire).
Naturalmente questa ripartizione, ridimensionamento ottimale delle attività aziendali, oltre ai vincoli imposti dalle risorse, dovrà tener conto sia delle situazioni di mercato, sia degli impegni interni all'azienda che escludono, ad esempio, un eccessivo ridimensionamento delle singole attività, trasferimenti e riconversioni eccessivi della mano d'opera, e del sistema produttivo. L'impiego di Risorse e i Margini per ogni unità di prodotto delle singole divisioni sono riportati nella seguente tabella:
Divisione 1 | Divisione 2 | Divisione 3 | |
---|---|---|---|
(P1) | (P2) | (P3) | |
U: Uomini - Ore/pezzo (Ore) | 6 | 4 | 10 |
I :Mezzi-Invest./pezzo (Lit.) | 500 | 1000 | 3000 |
D:Denaro-Onfin/pezzo( Lit.) | 200 | 600 | 1200 |
M:Margini/pezzo (Lit.) | 2,000 | 4,000 | 10,000 |
150 unità di P1
170 unità di P2
220 unità di P3
Lavoro (Ore) | 3,780 |
Investimenti (Lit.) | 905,000 |
Oneri Finanziari (Lit.) | 396,000 |
Margini Tot. (Lit.) | 3,180,000 |
Risorsa | Limite Max |
---|---|
Lavoro (Ore) | 5,000 |
Investimenti (Lit.) | 1,000,000 |
Oneri Finanziari (Lit.) | 500,000 |
Pi: variabili, Numero dei pezzi (i = 1,2,3)
( M = \sum Mi ast Pi,,,, (i = 1,2,3) )
( \text{Max}! M )
( U = \sum Ui ast Pi le 5,000,,,, (i = 1,2,3) )
( I = \sum Ii ast Pi le 1,000,000,,,, (i = 1,2,3) )
( D = \sum Di ast Pi le 500,000,,,, (i = 1,2,3) )
Divisione 1 | Divisione 2 | Divisione 3 | |
---|---|---|---|
(P1) | (P2) | (P3) | |
Uomini - Ore/pezzo (Ore) | 6 | 4 | 10 |
Mezzi - Invest./pezzo (Lit.) | 500 | 1000 | 3000 |
Denaro - Onfin/pezzo (Lit.) | 200 | 600 | 1200 |
Margini/pezzo (Lit.) | 2,000 | 4,000 | 10,000 |
Unità/pezzo (Num.) | 308 | 500 | 115 |
Ogni mese: | |||
Lavoro (Ore) | 5,000 | 5,000 | |
Investimenti (Lit.) | 1,000,000 | 1,000,000 | |
Oneri Finanziari (Lit.) | 500,000 | 500,000 | |
Margini Tot. (Lit.) | 3,769,231 |
La direzione dell'azienda assieme all'ufficio commerciale ritengono però necessario, per ottenere un maggior realismo del caso, di introdurre nuovi vincoli derivanti in parte da impegni di lungo periodo assunti dalla società (non meno di 150 pezzi per ciascuna divisione) ed in parte da recenti ricerche di mercato che prevedono, nei prossimi anni di non poter vendere più di 400 unità al mese per ciascun prodotto. Con queste nuove aggiunte il modello di Programmazione Lineare diventa:
Pi: variabili, Numero dei pezzi (i = 1,2,3)
(M = \sum Mi ast Pi,,,, (i = 1,2,3) )
( \text{Max}! M )
Con i vincoli:( U = \sum Ui ast Pi le 5,000,,,, (i = 1,2,3) )
( I = \sum Ii ast Pi le 1,000,000,,,, (i = 1,2,3) )
( D = \sum Di ast Pi
( 150 le Pi le 400,,,, (i = 1,2,3) )
La soluzione del nuovo problema, ottenuta con il risolutore Excel, è riportata sotto:Divisione 1 | Divisione 2 | Divisione 3 | |
---|---|---|---|
(P1) | (P2) | (P3) | |
Uomini - Ore/pezzo (Ore) | 6 | 4 | 10 |
Mezzi - Invest./pezzo (Lit.) | 500 | 1000 | 3000 |
Denaro - Onfin/pezzo (Lit.) | 200 | 600 | 1200 |
Margini/pezzo (Lit.) | 2,000 | 4,000 | 10,000 |
Limite inferiore |
150 | 150 | 150 |
Unità/pezzo (Num.) | 300 | 400 | 150 |
Limite superiore | 400 | 400 | 400 |
Ogni mese: | |||
Lavoro (Ore) | 4,900 | 5,000 | |
Investimenti (Lit.) | 1,000,000 | 1,000,000 | |
Oneri Finanziari (Lit.) | 480,000 | 500,000 | |
Margini Tot. (Lit.) | 3,700,000 |
Situazione Iniziale che non impiega al meglio le risorse aziendali e ne lascia parte inutilizzate;
Prima Soluzione che ottimizza l'impiego delle risorse e quindi migliora il margine totale aziendale;
Seconda Soluzione che ottimizza si l'impiego delle risorse, ma tiene anche conto dei vincoli di mercato. Essa pertanto non potrà che essere peggiore, dal punto di vista dei Margini, della prima soluzione.
Divisione 1 | Divisione 2 | Divisione 3 | Totale | |
(P1) | (P2) | (P3) | ||
Situazione Iniziale: | ||||
Unità/pezzo (Num.) | 150 | 170 | 220 | 540 |
Margini (Lit.) | 300,000 | 680,000 | 2,200,000 | 3,180,000 |
Prima Soluzione: | ||||
Unità/pezzo (Num.) | 308 | 500 | 115 | 923 |
Margini (Lit.) | 615,385 | 2,000,000 | 1,153,846 | 3,769,231 |
Seconda Soluzione: | ||||
Unità/pezzo (Num.) | 300 | 400 | 150 | 850 |
Margini (Lit.) | 600,000 | 1,600,000 | 1,500,000 | 3,700,000 |
Conclusioni
Sempre negli anni a cavallo tra i 70 e gli 80 molte aziende, oltre ai problemi di cambiamento delle strutture organizzative, affrontavano quelli della collocazione e della impostazione dei sistemi informativi computerizzati che in ogni settore economico avevano una importanza crescente. Nella azienda considerata era forte il dibattito tra struttura centralizzata, sostenuta dall'ufficio organizzazione e sistemi, collocato nell'ambito della direzione Risorse Umane e struttura decentralizzata sostenuta dall'ufficio studi collocato nell'ambito della direzione Programmazione e Controllo. La direzione tecnica aveva un suo computer, ma questo era tollerato, dai sistemi informativi, in quanto dedicato unicamente alla ricerca e a calcoli tecnici (settore considerato neutro e non anche centro di potere).L'ufficio studi era collegato tramite TSO (Time Sharing Option) ai computer centrali del gruppo su cui erano disponibili i migliori packages dell'epoca per la matematica applicata: MPS/X per la programmazione matematica, Projacs/Ciprec per le analisi reticolari e la gestione delle risorse dei progetti: SSP per le analisti statistiche, di correlazione e di regressione. Era inoltre disponibile System 2000 un DBMS gerarchico su cui la direzione Programmazione e Controllo aveva impostato due importanti applicazioni: PRGcant per la programmazione di uomini e mezzi nei cantieri e MarkSaip per la individuazione e catalogazione dei lavori più o meno probabili che i potenziali clienti avevano in programma per gli anni futuri.
Come unità di calcolo autonoma l'ufficio studi disponeva all'epoca di un Olivetti P652, evoluzione della Pirottina, P101 considerato il primo Personal Computer nel mondo. Sulla P652 erano stati dall'ufficio realizzati programmi per l'analisi degli investimenti (Tasso di rendimento interno, Tempo di Recupero, Risultato economico attualizzato, ecc.). La grande novità fu l'acquisto di un HP9845b uno dei primissimi Personal Computer dotati di video, programmabili in Basic e dotati di lettori di cassette, progenitrici dei floppy disk e poi delle odierne chiavette USB. Questo Computer fu acquistato su proposta di consulenti esterni assieme ad un modello MDS (Modelli Dinamici per le Strategie) basato sulla Dinamica dei Sistemi di Forrester. Sul Computer della HP l'ufficio studi implementò in Basic diverse applicazioni tra cui le tecniche reticolari probabilistiche PERT e GERT, un modello che traduceva in percentuali il conto economico delle 3 divisioni e un modello per l'analisi del punto di pareggio delle singoli divisioni e dell'azienda nel suo complesso.
Fu anche acquistata una cassetta contenente un pacchetto di Programmazione lineare e analisi post-ottimale che, applicato al caso di studio sopra riportato, diede risultati identici a quelli ottenuti oggi con il risolutore Excel.
Riferimenti
- Organizzazione Aziendale
- P. di Medio, "Scegliere la struttura organizzativa adeguata";
- Amato, Basile, Chiappi, "Il Project Management nella organizzazione aziendale", Scuola Mattei, Milano 1989;
- R. Chiappi, "La gestione dei Progetti", Eni Corporate University, 2005;
- R. Chiappi, "La Cassetta degli attrezzi del Project Manager", CD Springer, 2007;
- Problemi, Algoritmi e Codici di Smith e Hume;
- Programmazione lineare di Roberto Chiappi;
- Programmazione matematica di Hume e Smith.