_antoniobernardo
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Amir D. Aczel, Il Taccuino Segreto di Cartesio

Storia di un genio del Seicento e della misteriosa formula matematica che non volle rivelare

Mondatori, 2006, pp. 250.

taccuino_segreto.jpgA mezzanotte Amir Aczel vagava smarrito in una tempesta di neve da qualche parte nell'Ontario; uscito dall'autostrada per cercare un posto dove aspettare che la tempesta finisse, giunse ... alla conclusione che si era perso. A salvarlo fu la tecnologia del GPS che gli permise di localizzare la sua posizione e farsi guidare da un operatore al telefono (siamo nel 2002 e i sistemi di navigazione tramite GPS non erano così avanzati come sono oggi).

Questo 'salvataggio' così provvidenziale lo fece riflettere su quanto fosse importante l'invenzione di Cartesio: la tecnologia che è alla base del GPS funziona infatti grazie all'invenzione del sistema di coordinate cartesiane.

A ben guardare il numero di applicazione del sistema di coordinate cartesiane nella nostra vita quotidiana è impressionante: tutto ciò che facciamo o vediamo o usiamo nella vita di ogni giorno ha qualcosa a che fare con la grande invenzione di Cartesio. Da qui l'idea dell'autore di dedicare un libro alla biografia di questo personaggio che ha segnato una svolta nel mostro modo di vivere e di pensare.

Aczel si reca a Parigi sulle orme di Cartesio, lì ha modo di consultare lettere originali di Cartesio a Mersenne, edizioni originali delle opere di Cartesio e a un certo punto scopre che Cartesio aveva tenuto un taccuino segreto di cui si erano perse le tracce.

Il libro di Aczel, nonostante il tono un po' da romanzo poliziesco, e il vago tentativo di imitare romanzi di successo, è sostanzialmente una biografia di Cartesio, ricca di informazioni e di commenti delle sue opere. Non è un saggio per specialisti; è scritto principalmente per chi vuole capire il ruolo di Cartesio nel mondo moderno.

Sullo sfondo del racconto la storia di un libro e di alcune ricerche matematiche che Cartesio sembra abbia scritto e che sono andati perduti. Le vicende di questa 'formula' misteriosa si intersecano poi con la storia dei Rosacroce, una confraternita segreta alla quale non è ben chiaro se Cartesio abbia mai aderito. Alla fine del libro Aczel rivela questa misteriosa formula.