Da quando lho conosciuto per la prima volta da bambino, lultimo teorema di Fermat stata la mia grande passione ha scritto Andrew Wiles. Circa 350 anni prima Fermat aveva annotato molto frettolosamente sul bordo di un libro "Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non pu essere contenuta nel margine stretto della pagina." Perch cos tanto tempo per scoprire una propriet cos semplice?
Il libro di Simong Singh "L'ultimo teorema di Fermat" viene pubblicato in questi giorni (18 giugno) dal Corriere della Sera in edizione economica facilmente acquistabile nelle edicole.
Il libro far parte di una collana dal titolo "" che raccoglie una collezione di libri che gli appassionati di matematica vorrebbero leggere e magari possedere. Sarebbe utile almeno avere i libri nella biblioteca scolastica per appassionare i ragazzi ai grandi temi della matematica. Perch nelle biblioteche scolastiche abbondano romanzi e libri di storia ma sono scarsi i libri che trattano di matematica? A chi compete arricchire le biblioteche con libri che trattano la matematica come un romanzo?Tutti questi libri ci propongono temi interessanti e appassionanti di discussione, dibattito, confronto con gli studenti... Si potrebbe partendo dall'idea centrale di ciascuno di questi libri (ma anche di altri libri altrettanto noti e appassionanti) per presentare la matematica come problema dell'uomo, della sua conoscenza, della sua storia. Ma a chi compete? Al docente di matematica, di filosofia di italiano?
La questione della dimostrazione del famoso teorema di Fermat pu essere l'occasione per riflettere sul senso della dimostrazione, sul mistero della conoscenza che d la matematica e della relativa fatica per ottenerla. Di solito mi capita di citare ai ragazzi questo importante 'passaggio' della storia della matematica, appena mi rendo conto che cominciano a capire il senso della 'dimostrazione' in matematica. Si rimane affascinati dal mistero e dalla differenza che c' tra intuire, immaginare una propriet dei numeri che pu essere vera e poi riuscire a costruirne faticosamente, per lunghissime pagine e per lunghissimi anni la dimostrazione. Chi il vero genio? Fermat che in due righe ha sostenuto di averne capito la dimostrazione o Wiles che poi l'ha effettivamente dimostrato? Fino a che punto una lunghissima dimostrazione che difficilmente pu essere colta nella sua completezza ancora una dimostrazione nel senso usuale?
Il secondo volume "L'equazione dell'anima" dedicato all'incontro tra Wolfgang Pauli uno dei padri della meccanica quantistica e Carl Jung uno dei padri della psicoanalisi: pu la matematica incontrare la psiche? E' possibile usare le formule matematiche per descrivere non solo la materia ma anche lo spirito?
Temi interessantissimi da discutere con i ragazzi... ma anche tra adulti
Per chi interessato riporto il piano dell'opera, con i link alle nostre recensioni
1 Simon Singh - L'ultimo teorema di Fermat
2 Arthur Miller - L'equazione dell'anima
3 Marcus du Sautoy - L'enigma dei numeri primi
4 Keith Devlin - I numeri magici di Fibonacci
5 Donal O'Shea - La congettura di Poincar
6 Cedric Villani - Il teorema vivente
7 Martin Rees - I sei numeri delluniverso
8 Reviel Netz - Il codice perduto Archimede
9 David Berlinski - I numeri e le cose
10 Simon Singh - Codici e segreti
11 Daniel Tammett - Nato in un giorno azzurro
12 Dava Sobel - Longitudine
13 Sylvia Nasar, Il genio dei numeri
14 Mario Livio, La sezione aurea
15 John Paulos - La prova matematica dell'inesistenza di Dio
16 Robert Kaplan - Zero
17 Keith Devlin, La lettera di Pascal
18 Robert Kanigel - L'uomo che vide l'infinito
19 Rino Cammilleri - Il quadrato magico
20 Marcus du Sautoy - Il disordine perfetto
21 Mario Livio, L'equazione impossibile
22 Siobhan Roberts - Il re dello spazio infinito
23 Benoit Mandelbrot - La formula della bellezza
24 Mario Livio - Dio un matematico