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Svolgimento della prova di matematica per il liceo scientifico sperimentale PNI. Esame stato 2011/2012. Sessione ordinaria.
Nicola De Rosa, Liceo scientifico sperimentale PNI, sessione ordinaria. Prova di matematica 2012
Nicola De Rosa, Liceo scientifico sperimentale PNI sessione ordinaria 2012, matematicamente.it
Punto 4
g x xf x
Sia . La retta tangente a f in (3,6) ha equazione
per cui l’equazione della tangente
y m x 3 6 m f ' 3 1
con
è .
y 9 x
3
,
3 f 3 3
,
18
La retta tangente a g in ha equazione
y m x 3 18 m g ' 3
con ; la derivata della funzione
g x xf x g ' x f x xf ' x
è per cui
pertanto l’equazione della tangente
g ' 3 f 3 3 f ' 3 6 3 3 è
. L’ampiezza dell’angolo acuto
y 3 x 3 18 3 x 9 è dato dalla
m m
4
f g
formula tan 2 arctan 2 63° 25' 48"
1 m m 2
f g 4
Nicola De Rosa, Liceo scientifico sperimentale PNI sessione ordinaria 2012, matematicamente.it
PROBLEMA2
x
Siano f e g le funzioni definite da e g x ln x
f x e
1. Fissato un riferimento cartesiano Oxy, si disegnino i grafici di f e di g
e si calcoli 1
l’area della regione R che essi delimitano tra e .
x x 1
2
attorno all’asse
2. La regione R, ruotando x, genera il solido S e,
ruotando attorno
all’asse y, il solido T. Si scrivano, spiegandone il perché, ma senza
calcolarli, gli
integrali definiti che forniscono i volumi di S e di T.
x 0
3. Fissato , si considerino le rette r e s tangenti ai grafici di f e di
0
g nei rispettivi x x
punti di ascissa . Si dimostri che esiste un solo per il quale r ed s
0 0
sono parallele. si calcoli un’approssimazione
x
Di tale valore arrotondata ai
0
centesimi.
h x f x g x h x
4. Sia . Per quali valori di x la funzione
presenta, nell’intervallo
1
x 1
chiuso , il minimo e il massimo assoluti? Si illustri il
2
ragionamento seguito. RISOLUZIONE
5
Nicola De Rosa, Liceo scientifico sperimentale PNI sessione ordinaria 2012, matematicamente.it
Punto 1
La funzione è la classica funzione logaritmica, definita in
g x ln x
l’asse delle ascisse in
0
, 1
,
, interseca , positiva in , ha
x 1
come asintoto verticale ed è strettamente crescente in tutto il
x 0
dominio. x
La funzione è definita e continua e derivabile in tutto R; non
f x e
interseca mai l’asse delle ascisse, mentre interseca le ordinate in , è
0
,
1
sempre positiva, ha come asintoto orizzontale sinistro ed è
y 0
strettamente crescente in tutto il dominio.
Di seguito il grafico di entrambe le funzioni nello stesso riferimento
cartesiano Oxy.
L’area da calcolare è di seguito raffigurata in grigio.
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L’area richiesta è:
1
1
x x
S e ln x dx e x ln x 1 1
1 2
2
1 1 1 1
e 1 0 1 e ln 1 e e ln 2
2 2 2 2
in cui si è sfruttato l’integrale per parti ln x
dx x ln x 1 C,C R
Punto 2
Il volume del solido S (ruotando attorno all’asse delle x, la limitazione
data da è inessenziale in quanto la relativa parte di grafico si
y ln x
trova nel quarto quadrante) si ottiene come:
1
1 1 2 x 2
e e e
2
x 2 x
V S e dx e dx
2 2
1
1 1 2
2 2
Il volume del solido T può essere calcolato applicando il metodo dei
Il solido generato dalla rotazione attorno all’asse
gusci cilindrici. y di
una regione piana può essere visto come somma di tanti “gusci
cilindrici”, cioè cilindri cavi di raggio interno x, raggio esterno x x
f x
ed altezza . di un “guscio” come volume
Consideriamo il volume finito V
infinitesimo , quindi trattiamo come infinitesimo dx ; esso può
dV x
essere espresso nella forma:
2 2
2
dV x dx x f x 2 x dx f x dx f x
2
Poiché è un infinitesimo di ordine superiore a , allora il
dx
dx
2 2 x dx f x
dx f x
termine è trascurabile rispetto a ,
pertanto
2 2
dV x dx x f x 2 x dx f x
7
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Il volume del solido dovuto alla rotazione intorno all’asse delle
ordinate, pensato come somma di tanti volumetti relativi
dV
all’intervallo di ascisse , è pertanto pari a
a, b
b b
V dV 2 xf x dx . Se la regione da ruotare è delimitata da due
a a
funzioni, e con il volume solido dovuto alla
f x g x f x
g x
rotazione intorno all’asse delle ordinate sarà pari a
b
V 2 x g x f x dx .
a
Nel caso in esame il volume richiesto sarà pari a
1
x
V T 2 x e ln x dx
1
2
Applicando l’integrazione per parti si ha
x x
xe dx e x 1 C,C R
2
x 1
x ln x
dx ln x C,C R
2 2
Pertanto 1
1 2
x 1
x x
V T 2 x e ln x dx 2 e x 1 ln x
2 2 1
1 2
2
1 e 1 1 ln 2 3
2 ln 2 e
4 2 8 2 4 8
Alternativamente il volume può essere calcolato utilizzando le funzioni
inverse; consideriamo a riguardo la figura di seguito in cui viene
raffigurata in grigio la regione R ruotata attorno all’asse y. I vertici del
cilindro ABB’A’ sono A 1
,
0 , B 1
, e , B
' 1
, e , A
' 1
,
0 mentre i vertici
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del cilindro CDD’C’ sono
1 1 1 1
.
C , ln 2 , D , e , D ' , e , C ' , ln 2
2 2 2 2
Detti:
il volume del cilindro, avente raggio di base 1 e altezza ;
e
V
1
il volume del solido ottenuto ruotando la funzione
V 2
logaritmica attorno all’asse y, con ;
ln 2 y 0
il volume del solido ottenuto ruotando la funzione
V 3
esponenziale attorno all’asse y, con ;
e y e 1
il volume del cilindro, avente raggio di base e altezza
V 4 2
e ln 2
V T V V V V
il volume del solido T è .
1 2 3 4
9
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L’inversa della funzione e l’inversa
x è di è
y e x ln y y ln x
y , pertanto il volume è pari a:
x e
V T V V V V
1 2 3 4 2
0 e
1
2 2 y 2
1 e e dy e ln 2 ln ydy
2
ln 2 e
10
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0
L’integrale definito 2 y è pari a
e dy
ln 2
0
0 2 y
e 1 1 3
, mentre l’integrale definito
2 y
e dy
2 2 8 8
ln 2 ln 2
e
2 2
2 , ricordando che ,
ln ydy ln ydy y ln y 2 ln y 2 C , C R
e
è pari a
e 1
e
2 2
ln ydy y ln y 2 ln y 2 e 1 2 2 e 1 2
4
e
e
5
e e
4
In conclusione
3 e ln 2 5 ln 2 3
V T e e e e
8 4 4 4 8
come precedentemente calcolato.
Punto 3
Le rette r ed s sono parallele se sono uguali i coefficienti angolari, cioè
m m . Ricordando che il coefficiente angolare è pari al valore della
r s 1
x
m e , m
derivata prima nel punto considerato, si ha , pertanto le
r s x
1
x
e
due rette sono parallele se .
x
x 0
Dobbiamo ora dimostrare che esiste un solo tale per cui
0
1
l’equazione x
F x e 0 .
x 11
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Rappresentiamo nello stesso riferimento cartesiano Oxy entrambe le
1
x
funzioni derivate prime .
f ' x e , g ' x x
Dal grafico si evince che esse si intersecano in un solo punto
1 1
; d’altronde , pertanto a
x ,
1 F e 2 0
, F 1 e 1 0
0
2
2 dell’equazione
x
norma del teorema degli zeri la radice 0
1 1
cadrà nell’intervallo
x .
F x e 0 ,
1
x 2
Il calcolo numerico della radice sarà effettuato mediante metodo
dicotomico o di bisezione e mediante metodo delle tangenti o di
Newton-Raphson. 12
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Metodo dicotomico o di bisezione
Di seguito la tabella che mostra i passi dell’algoritmo.
a b 1
a b
F a
n n b a
n n
F
a b F b
n
n n n n n
2 100
2
n n n
0 0,5000 1,0000 0,7500 -0,3513 1,7183 0,7837 0,5000 NO
0,5000 0,7500 0,6250 -0,3513 0,7837 0,2682 0,2500 NO
1
2 0,5000 0,6250 0,5625 -0,3513 0,2682 -0,0227 0,1250 NO
3 0,5625 0,6250 0,5938 -0,0227 0,2682 0,1266 0,0625 NO
4 0,5625 0,5938 0,5781 -0,0227 0,1266 0,0530 0,0313 NO
0,5625 0,5781 0,5703 -0,0227 0,0530 0,0154 0,0156 NO
5 0,5625 0,5703 0,5664 -0,0227 0,0154 -0,0036 0,0078 SI
6
x 0
,
57
Dopo 7 iterazioni la soluzione approssimata al centesimo è .
0
13
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Metodo delle tangenti o di Newton-Raphson
Si applica la formula ricorsiva 1
x
e n
x
2
F x x x e x 1 2 x
n
n n n n n con punto
x x x
n 1 n n x
2
1
F ' x x e 1
n
x
e
n n
n 2
x n
iniziale in cui e sono concordi.
x 1 F x F ' ' x
0 0 0
La tabella seguente mostra tutti i passi dell’algoritmo. 1
x x
x x
n
n n n 1
n n 1 n 100
0 1 0,538
1 0,538 0,566 0,462 NO
2 0,566 0,567 0,028 NO
3 0,567 0,567 0,001 SI
Dopo 4 iterazioni la soluzione approssimata al centesimo è x 0
,
57
0
come precedentemente trovato. Si noti come il metodo delle tangenti o
di Newton-Raphson abbia una velocità di convergenza maggiore
rispetto al metodo dicotomico o di bisezione.
14
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Punto 4
x
La funzione è derivabile e quindi
h x f x g x e ln x
1
continua in , pertanto a norma del teorema di Weierstrass
,
1
2
ammette massimo e minimo assoluto in suddetto intervallo.
1
x
La derivata prima è e se guardiamo il
h ' x f ' x g ' x e x
1
x
grafico in cui entrambe le funzioni sono
f ' x e , g ' x x
rappresentate nello stesso riferimento cartesiano Oxy notiamo che
f ' x g ' x h ' x 0 se x x 0
,
57
0
f ' x g ' x h ' x 0 se x x 0
,
57
0
f ' x g ' x h ' x 0 se x x 0
,
57
0
1
pertanto, considerando il solo intervallo , è strettamente
h' x
,
1
2
1 x ,
1 h x
decrescente in e strettamente crescente in per cui
, x
0
0
2 in corrispondenza dell’ascissa
presenta un minimo relativo
x x 0
,
57 .
0
Confrontando il valore della funzione agli estremi dell'intervallo e
del
nell’ascissa punto di minimo relativo otteniamo:
1
h e ln 2 2
,
3419
2
h x 2
,
3304
0
h 1 e 2
,
7183
all’ascissa
pertanto il massimo assoluto è assunto e il minimo
x 1
assoluto all’ascissa x x 0
,
57 .
0 15
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QUESTIONARIO
Quesito 1
Si calcoli
3 x 4 x
2 3
lim
x
x 0 0 l’Hospital si