Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Autaut, il relativo o lassoluto.
Autore: Dondi Michele
Scuola: Liceo scientifico
Descrizione: Il fenomeno letterario di Harry Potter nacque negli anni novanta del novecento (nel 1997 fu pubblicato nel Regno Unito il primo libro, Harry Potter and the Philosopher's Stone ), grazie alla fantasia della scrittrice Joanne Kathleen Rowling. Il settimo ed ultimo libro della saga (Harry Potter and the Deathly Hallows) fu pubblicato in lingua inglese nel 2007. L'avventura di Harry, Ron ed Hermione inizia il primo anno di scuola ad Hogwarts (ogni libro corrisponde ad un anno). Il nucleo dell'intera vicenda è già presente nell'incipit: i genitori di Harry sono morti quando lui era ancora bambino, vittime della malvagità del signore oscuro, Voldemort (Tom Orvoloson Riddle è il suo vero nome, che per anagramma diventa son io Lord Voldemort), che riuniva attorno a sé i mangiamorte. Il papà di Harry, James, muore ucciso mentre una sera apre la porta a Voldemort credendo che fosse un amico; la mamma Lily, che è al piano superiore della casa con il figlio nella culla, accortasi del pericolo quando ha Voldemort di fronte a sé, non può far altro che proteggere il bambino con il suo corpo. É questo il mistero dell'amore che continuamente l'autrice richiama per tutti i sette libri, cioè il fatto che questa protezione della madre contro la maledizione mortale del nemico ha salvato il figlio, sulla cui fronte rimane una cicatrice a forma di saetta a memento di questa tragedia.
Area: umanistica
Materie trattate: Relatività , oltre il tempo e lo spazio: Fisica, la teoria della relatività , distinzione fra tempo vissuto e tempo misurato; Scienze Naturali, le lenti gravitazionali, relatività dei punti di vista nel pensatoio; Matematica, le geometrie non euclidee e Sc. Naturali, il futuro dell'universo. Angoscia: Filosofia, Kierkegaard, Timore e tremore, l'angoscia vissuta da Abramo; Latino, Seneca e Agostino, il ruolo dell'uomo nella società (sapiens e cristiano); Inglese, Thomas Stearns Eliot, Murder in the Cathedral (1935), clash between temporal and spiritual power lived by Thomas Becket in XII century England. La scomposizione: Italiano, Pirandello e Manzoni, l'umorismo e la dignità del personaggio, don Abbondio personaggio umoristico; Storia dell'Arte, il cubismo di Guernica (Picasso) come sintesi dei tre momenti di relatività , angoscia e scomposizione.
Bibliografia: • De Mauro, Tullio (a c. di), Dizionario italiano (2 voll.), Paravia, Verona, 2000. • Rowling, Joanne Kathleen, Harry Potter and the Deathly Hallows, Bloomsbury, Londra, 2007. • Rowling, Joanne Kathleen, ed. italiana a c. di Gamba Daniela, Harry Potter e i doni della morte, Salani, Milano, 2008; • Resnick, Robert, ed. italiana a c. di Uguzzoni Arnaldo, Introduzione alla relatività ristretta, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 1979. • Zwirner, Giuseppe e Scaglianti, Luciano, Funzioni in R, analisi infinitesimale, Cedam, Padova, 1998.
• http://it.wikipedia.org/wiki/Destino_ultimo_dell%27universo
l’assoluto.
Aut–aut, il relativo o Analisi del romanzo di Harry Potter. Michele Dondi
Introduzione: trama dell’opera di Harry Potter.
Il fenomeno letterario di Harry Potter nacque negli anni novanta del novecento
(nel 1997 fu pubblicato nel Regno Unito il primo libro, Harry Potter and the
Philosopher’s Stone ), grazie alla fantasia della scrittrice Joanne Kathleen
1
Rowling. Il settimo ed ultimo libro della saga (Harry Potter and the Deathly
Hallows) fu pubblicato in lingua inglese nel 2007.
L’avventura di Harry, Ron ed Hermione inizia il primo anno di scuola ad
Hogwarts (ogni libro corrisponde ad un anno). Il nucleo dell’intera vicenda è
già presente nell’incipit: i genitori di Harry sono morti quando lui era ancora
bambino, vittime della malvagità del signore oscuro, Voldemort (Tom
Orvoloson Riddle è il suo vero nome, che per anagramma diventa son io Lord
Voldemort), che riuniva attorno a sé i mangiamorte.
Il papà di Harry, James, muore ucciso mentre una sera apre la porta a
Voldemort credendo che fosse un amico; la mamma Lily, che è al piano
superiore della casa con il figlio nella culla, accortasi del pericolo quando ha
Voldemort di fronte a sé, non può far altro che proteggere il bambino con il suo
corpo. É questo il mistero dell’amore che continuamente l’autrice richiama per
tutti i sette libri, cioè il fatto che questa protezione della madre contro la
maledizione mortale del nemico ha salvato il figlio, sulla cui fronte rimane una
cicatrice a forma di saetta a memento di questa tragedia.
Harry così riscopre lentamente la sua storia e quella dei suoi genitori, e ne è
sempre più affascinato, proprio come lo è il lettore. Le avventure conducono a
continui confronti con Voldemort che dalla sua sconfitta è rimasto privo di
forze: i primi tre libri trattano sostanzialmente dei confronti indiretti con
Voldemort. Nel primo libro Voldemort lotta per conquistare la pietra filosofale,
perché essa garantirebbe la vita eterna, ma Harry glielo impedisce. Dal quarto
libro c’è una svolta: Voldemort riacquista le energie perdute prendendo parte
del sangue di Harry nel loro primo duello faccia a faccia. È così che il signore
oscuro commette l’errore che mai comprenderà: ha introdotto nelle sue stesse
vene la protezione che Lily aveva garantito al figlio quando morì per lui. Nel
quinto libro, con il duello al ministero della magia fra Voldemort, Harry e alcuni
ragazzi della scuola, tutti i maghi saranno costretti a riconoscere il ritorno del
signore oscuro che Harry già da un anno aveva affrontato. Il ministero della
magia, infatti, aveva negato il ritorno di Voldemort per non creare panico. Così
nel libro seguente la lotta si fa più dura ed in questa cornice il preside della
scuola, Silente, che giudò Harry nella lotta contro Voldemort, viene ucciso da
Piton, il professore di magia oscura.
Nel settimo libro, che prendiamo qui in considerazione, si svelano i particolari
più strani. Si ridisegna il personaggio di Piton che da malvagio collaboratore di
Voldemort si rivela complice di Silente nella lotta contro chi aveva ucciso la
donna che un tempo aveva amato: la madre di Harry. La morte di Silente
acquisterà poi un nuovo significato, poiché fu concordata con Piton, in quanto
1 In Italia fu pubblicato l’anno successivo, con il titolo di Harry Potter e a pietra filosofale. - 3 -
l’assoluto.
Aut–aut, il relativo o Analisi del romanzo di Harry Potter. Michele Dondi
Silente era ormai morente a causa di una sua negligenza nel recupero degli
horcruxes.
Questi sono oggetti o esseri viventi contenenti parti di un’anima, separate dal
corpo originario; solo chi ha commesso un assassinio può riuscire a dividere la
propria anima per rimanere in vita pur avendo subito una ferita mortale… ci si
può infatti aggrappare ai pezzi di anima rimanenti. Tutto ciò conduce
indubbiamente ad una perdita dell’umanità del personaggio. Voldemort è un
personaggio che da sé si è destinato ad un’autodistruzione, ad un fallimento
personale in quanto si è liberato dalla sua personalità, essendo la sua anima
totalmente frammentata e divisa e non avendo più coscienza di sé.
I tre compagni di avventura si trovano di fronte al compito di distruggere gli
horcruxes creati da Voldemort, il cui pericolo è notevole per il mondo magico e
babbano (così sono chiamati coloro che non possiedono poteri magici). Le
avventure sono ardue da superare, ma nel finale non si perde la tensione che
si è creata lungo tutti e sette i libri, che alimentano sempre più i conflitti
all’interno dell’animo del protagonista: la vittoria è sofferta e ad essa Harry
può giungere solo vivendo l’angoscia, in un continuo conflitto fra le pulsioni alla
vita che provengono dagli amici e le pulsioni alla morte nel momento in cui si
arrende a Voldemort. - 4 -
l’assoluto.
Aut–aut, il relativo o Analisi del romanzo di Harry Potter. Michele Dondi
Motivazioni.
Il relativo, l’assoluto.
Qui di seguito riportiamo le definizioni dei due termini date dal dizionario.
Relativo, discreto, accettabile anche se non perfetto e sottoposto a limiti; di
grandezza o proprietà, che viene definita in base a un sistema di riferimento
fissato in modo arbitrario e che non è quindi totalmente dipendente dal
fenomeno osservato [dal lat. relatīvu(m), der. di refĕrre “riportare”].
Assoluto, libero da ogni limite, non determinato da rapporti, da relazioni; che
ha carattere generale, universale [dal lat. absolūtu(m), p.pass. di absolvĕre
“sciogliere”].
Mi sembra interessante il confronto fra i due concetti opposti di relativo ed
assoluto in relazione al romanzo di Harry Potter ed ai riferimenti che questo
presenta rispetto alla cultura ad esso precedente.
Il contrasto è infatti presente fin dall’antichità dal relativismo sofistico alla
concezione cristiana di una realtà assoluta, Dio.
Il contrasto che si esprime è dunque quello fra due concetti, che si evolve però
come contrasto fra due visioni della vita. Il relativismo, per cui non si crede in
un aldilà, che vede la morte come finis, e lo sguardo di quanti concepiscono la
morte come transitus.
Il conflitto fra le due entità è sviluppato nel romanzo come scontro fra i due
diversi rapporti che Harry e Voldemort stabiliscono con la società, il primo è
pienamente umano e rispettoso della dignità altrui, il secondo vuole
impadronirsi del mondo con la magia.
Il libro di Harry Potter.
L’opera è coinvolgente per la sua particolarità: pur rientrando nel genere delle
saghe fantasy, è pienamente influenzata dal genere classico del
bildungsroman, del romanzo di formazione, che parte da aspetti adolescenziali
quali le ribellioni, la fiducia, l’impulsività, per giungere ai temi più maturi del
potere politico, delle paure degli adulti, dell’oppressione del più debole, della
vecchiaia e dei relativi errori e infine della morte.
Un primo aspetto interessante è dato dal ruolo della magia, che non è sempre
arma che risolve i molti conflitti, come si penserebbe ad un primo approccio
con la lettura del romanzo. Harry continua a cercare di comprendere il suo
ruolo nella storia con l’aiuto di altre persone, e così facendo affida un ruolo
marginale alla magia, confidando più nelle sue possibilità di agire piuttosto che
nelle potenzialità di questa.
In questa saga per ragazzi si fornisce una risposta alla possibilità dell’uomo di
agire nella società che è esemplificata dal tema centrale del romanzo: Harry,
ancora bambino, nella culla sopravvive alla maledizione mortale di Voldemort - 5 -
l’assoluto.
Aut–aut, il relativo o Analisi del romanzo di Harry Potter. Michele Dondi
(l’antagonista, esperto di magia oscura) grazie alla protezione offerta
dall’amore della madre che muore per lui.
Nel finale dell’opera si viene a creare un serrato confronto fra le posizioni di
Harry e Voldemort. Il primo cerca di far sì che l’antagonista si penta delle sue
azioni, ma quest’ultimo non riuscirà mai a comprendere il mistero che ha
condotto alla sua sconfitta (l’amore offerto dalla protezione di Lily a Harry) e
cercherà, convinto della sua potenza, di scagliare su di Harry l’incantesimo
mortale dell’Avada Kedavra. La reazione di Harry è quindi quella
dell’expelliarmus, l’incantesimo che consente di sottrarre all’avversario la sua
bacchetta magica. In questo modo l’avversario subisce su di sé la sua stessa
maledizione poiché l’ha scagliata contro qualcuno grazie al cui sangue era
tornato in vita (libro quarto): è questo il ruolo marginale della magia, perché il
vero protagonista dei romanzi non è il tema fantastico, ma quello della realtà.
Questo legame con la realtà è sottolineato inoltre dal fatto che l’intera vicenda,
diversamente dalle normali saghe fantasy, è ambientata nella società
contemporanea, in un periodo che va dal 1981 al 2016.
Fra i diversi temi trattati in questi libri, si notano connessioni con i movimenti
letterari e filosofici dell’ottocento e del novecento le più moderne teorie
scientifiche, di cui è erede il romanzo: essendo poi un appassionato lettore di
questa saga, ho deciso di sviluppare la mia tesina proprio con questo motivo di
partenza, per prendere in considerazione i seguenti aspetti:
1. l’aspetto scientifico offerto dalla teoria della relatività di Einstein in
rapporto alla concezione relativa del mondo e dello spazio tempo
riscontrabile nel romanzo.
2. il concetto filosofico dell’angoscia sviluppato da Kierkegaard ed in seguito
da Eliot rispettivamente in Timore e tremore e in Murder in the
Cathedral, si analizza inoltre il rapporto dell’uomo con la società in
Seneca e Agostino.
3. il tema della scomposizione nei personaggi della fantasia dell’autore e
nell’arte cubista.
Quello che quindi si riscontra da un’analisi dell’opera è la contrapposizione fra
due realtà totalmente diverse.
Sul piano filosofico – letterario la contrapposizione si instaura fra quanti sono
legati ai desideri di potenza e felicità concrete e terrene a scapito degli altri
uomini (Voldemort e i mangiamorte), e quanti fondano la propria esistenza su
valori moralmente validi, che sono quelli dell’amore, della stima reciproca e
della solidarietà. Con Kierkegaard si andrà oltre questi valori: la sospensione
teleologica dell’etica conduce al dovere assoluto verso Dio. Punto di partenza di
quest’analisi sarà il tema dell’angoscia.
Sul piano scientifico si ha la differente prospettiva offerta dalla teoria della
relatività che mette in crisi i precedenti concetti di assolutezza dello spazio e
del tempo. - 6 -
l’assoluto.
Aut–aut, il relativo o Analisi del romanzo di Harry Potter. Michele Dondi
Il pensatoio: oltre il tempo e lo spazio.
Riscontriamo l’aspetto relativistico a livello fisico già nei primi libri in cui si
tratta del fenomeno magico della materializzazione, che consente di sparire in
un luogo e ricomparire immediatamente in un altro luogo; risulta però qui
interessante lo strumento che l’autrice introduce nel quarto libro: il pensatoio.
Qualcosa di diverso dal sangue colava da Piton. Era azzurro-argento, né
liquido né gassoso, e usciva dalla bocca, dalle orecchie, dagli occhi; Harry
capì che cos’era, ma non sapeva che fare… Hermione gli ficcò tra le mani
una fiala, apparsa dal nulla. Con la bacchetta, Harry vi spinse dentro la
sostanza argentea. […] Il pensatoio di pietra era al suo posto nell’armadio:
Harry lo trasportò sulla scrivania e versò i ricordi di Piton nel grande bacile
con le rune incise attorno al bordo. Fuggire nella testa di qualcun altro
sarebbe stato un sollievo… nemmeno i pensieri di Piton potevano essere
peggio dei suoi. I ricordi vorticarono, bianchi, argentei, strani, e senza
esitare, con un sentimento di disperato abbandono, come se così potesse
placare il dolore che lo torturava, Harry vi si immerse.
Cadde lungo disteso nella luce del sole, su un suolo tiepido .
2
Tale strumento è un bacile di pietra, colmo di una sostanza né liquida né
gassosa. Una strega o un mago possono estrarre i propri ricordi e depositarli al