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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: La comunicazione
Autore: Michele Palmieri
Scuola: Istituto tecnico industriale
Descrizione:La parola comunicazione viene frequentemente utilizzata e non è facile dargli un unico significato perché rientra in tanti contesti differenti tra loro,come la filosofia,sociologia,psicologia, la biologia,la teoria dell'informazione ed altri. Comunicare potrebbe significare trasmettere un'informazione a qualcuno tramite un mezzo dove gli agenti della comunicazione possono essere persone,esseri viventi o macchine.
In particolare la sorgente formula il messaggio che viene inviato da un trasmettitore,attraverso un canale, sotto forma di segnale che può essere influenzato da rumori,poi il segnale arriva ad un ricevitore che fornisce al destinatario il messaggio iniziale. La necessità di comunicare a grandi distanze ed in modo sempre più semplice e veloce,ha rappresentato per l'uomo,fin dai tempi più remoti,uno dei principali obbiettivi da raggiungere. Per questo motivo nel corso degl'anni grazie alla genialità delle mente umana e alle numerose scoperte scientifiche,le tecniche di comunicazione sono state perfezionate sempre più fino ad arrivare ad oggi in cui comunicare tra due punti distinti della terra,con i giusti strumenti,risulta estremamente facile. In particolare fino al diciottesimo secolo,la comunicazione è avvenuta prevalentemente tramite la lettura,le immagini e il comune parlare,dove riscontravano un grande importanza le opere dei numerosi e famosi scrittori che si sono susseguiti lungo questo periodo. A partire dal diciannovesimo secolo,l'uomo sempre più avido di nuove conoscenze e scoperte,incominciò a gettare le basi per quello che poi sarà ,nel secolo successivo,il boom tecnologico. Basti pensare come durante l'ottocento con l'invenzione della pila di Volta,della dinamo e dei principi di Faraday si incominciò a comprendere come l'elettricità poteva essere indotta e trasportata su grandi distanze attraverso dei fili. Successivamente ci fu l'invenzione del telegrafo elettrico di Morse per poi arrivare all'invenzione del telefono di Meucci in cui il segnale vocale veniva trasformato in segnale elettrico, importanti furono le invenzione di Hertz per quanto riguarda la scoperta delle onde elettromagnetiche e la propagazione nell'etere di segnali elettrici che portarono all'invenzione della radio da parte di Marconi che diminuì le distanze oceaniche tra America ed Europa. Notevoli ed importanti furono anche le scoperte nel campo della cinematografia che portarono ad un nuovo modo di comunicare.
Materie trattate: elettronica (antenna), sistemi (tipologie di rete), calcolo, italiano (il decadentismo, Pirandello), storia (il totalitarismo), inglese (LAN topologies).
Area: tecnologica
Sommario:
essere indotta e trasportata su grandi distanze attraverso dei fili.
Successivamente ci fu l’invenzione del telegrafo elettrico di Morse per poi
arrivare all’invenzione del telefono di Meucci in cui il segnale vocale veniva
trasformato in segnale elettrico, importanti furono le invenzione di Hertz per
quanto riguarda la scoperta delle onde elettromagnetiche e la propagazione
nell’etere di segnali elettrici che portarono all’invenzione della radio da parte
di Marconi che diminuì le distanze oceaniche tra America ed Europa. Notevoli
ed importanti furono anche le scoperte nel campo della cinematografia che
portarono ad un nuovo modo di comunicare.
Infine un notevole contributo nel ventesimo secolo fu dato dalle due grandi
guerre che alimentarono e sovvenzionarono le nuove scoperte,fino ad arrivare
attorno agli anni ‘60,in piena guerra fredda, all’invenzione del computer e
successivamente allo sviluppo del più grande strumento di comunicazione e
cioè Internet.
ELETTRONICA
A partire dai primi anni del novecento si cercò di comunicare non più
utilizzando dei fili ma sfruttando la propagazione delle onde
elettromagnetiche via etere. In quegli anni infatti Guglielmo Marconi sulla
base degli esperimenti condotti da Maxwell e da Hertz riuscì a creare un
dispositivo,che prese il nome di radio, capace di trasmettere onde
elettromagnetiche attraverso un’antenna, e di riceverle in un altro punto.
Evento che rivoluzionò in quel periodo il modo di comunicare giocando anche
un ruolo fondamentale durane le grandi guerre. Essendo quindi l’antenna
l’elemento fondamentale della trasmissione via etere risulta importante capire
il suo funzionamento.
L’ANTENNA
L’antenna è un dispositivo capace di irradiare e captare onde
elettromagnetiche di conseguenza si può comportare sia da trasmettitore che
da ricevitore. In particolare l’antenna prende anche il nome di trasduttore
perché dato il segnale elettrico,che riceve dall’alimentatore, lo converte in
onde elettromagnetiche,poi queste onde vengono captate da antenne riceventi
che ritrasformano le onde in segnale elettrico. Inoltre grazie al principio di
reciprocità,principio fondamentale dell’elettromagnetismo,un’antenna si può
comportare sia da trasmittente che da ricevente.
Di fondamentale importanza per lo studio delle antenne reali e il radiatore
isotropo,cioè un’antenna ideale puntiforme che irradia energia con uguale
intensità in tutte le direzioni. Inoltre per lo studio delle antenne vengono
utilizzati anche dei grafici tridimensionale che prendono il nome di solidi di
radiazione che illustrano i punti di irradiazione dell’antenna ,anche se poi per
semplicità questi grafici vengono sostituiti da diagrammi di radiazione
ottenuti sezionando il solido con due piani ortogonali.
PARAMETRI DELL’ANTENNA
- La direttività D di un’antenna è il rapporto tra la densità di potenza
Smax prodotta nella direzione di massima irradiazione e la densità di
potenza Sr prodotta a distanza r nella stessa direzione: D=Smax/Sr
- Il guadagno G di un’antenna è legato alla direttività perché anche
questo paramento si considera nel punto di massima irradiazione quindi
risulta ad un punto t: G=smax/St
- L’efficienza di un’antenna viene considerata perché come in tutti i
dispositivi anche nelle antenne si hanno delle perdite. Infatti
considerando la potenza di trasmissione Pt si può notare come sia
diversa dalla potenza di alimentazione Pa perché c’è stata una perdita
Pp di potenza,quindi risulta Pa=Pt+Pp,di qui dividendo tutto per Pa si
ottiene il rapporto Pt/Pa che si indica con ‘e’ e prende il nome di
efficienza o rendimento.
- La resistenza di irradiazione di un’antenna dissipa parte della potenza
irradiata e viene indicata con Rr=Pt/I 2
Inoltre lungo una generica direzione di propagazione r i campi elettrico e
magnetico che compongono il campo di radiazione risultano normali sia tra
µ ε
loro sia alla direzione r e sono legati dalla relazioneE/H=η= o/ o
In cui η risulta essere l’impedenza caratteristica dello spazio che coincide con
quella del vuoto e vale 377 Ω.
ANTENNA POSTA SUL SUOLO
Un campo elettromagnetico irradiato da un’antenna posta sul suolo subisce
notevoli modifiche a causa della forma della terra,infatti l’onda irradiata si
divide in onda diretta e in un’onda che incide il suolo e viene riflessa.
Analizzando questa riflessione si può ipotizzare,facendo riferimento anche ai
principi di ottica,che l’onda riflessa non è altro che l’onda diretta di
un’antenna virtuale posta nel suolo al di sotto di quella reale,che prende il
nome di antenna immagine. Di qui risulta che se l’antenna reale è disposta
verticalmente al suolo allora la corrente è in fase con quella dell’antenna
immagine, viceversa se l’antenna è posta orizzontalmente allora le due
correnti sono fuori fase. Tutto ciò da origine al principiò dell’immagine grazie
al quale l’antenna riesce a trasmettere onde elettromagnetiche utilizzando la
terra come filo di ritorno con il quale si possono risolvere notevoli problemi
riguardante l’istallazione di antenne sul suolo.
ALTEZZA DI UN’ANTENNA
Per calcolare l’altezza di un’antenna o almeno farci un idea di quando
dovrebbe essere grande, la paragoniamo ad una linea aperta cioè una linea che
non è chiusa su nessun carico o che è chiusa su un carico avente impedenza
infinita per cui valgono gli stessi principi:
Z(d)=-jZocotg(βd)
Dove la distanza d in questo caso risulta essere proprio la distanza tra carico e
generatore quindi uguale all’altezza dell’antenna:
Z(d)=-jZocotg(βh)
In cui Zo si annulla per h=λ/4 n (con n dispari)
Imponiamo quindi h=λ/4 in cui λ(lunghezza d’onda) è uguale al rapporto tra
c(velocità della luce) ed f(frequenza). λ=c/f
Quindi l’altezza dipende da λ che tanto è più piccola quando è più è grande la
frequenza,per avere un’antenna piccola bisogna trasmettere ad alte frequenze
e non a caso le antenne trasmettono con frequenze nell’ordine dei Mhz e Ghz
TIPI DI ANTENNE
La prima antenna fu inventata da hertz seguito da Marconi ed oggi tra le più
importanti troviamo quella a cortina di dipoli che è una tipologia di quella
hertziana e l’antenna yagi:
Il dipolo hertziano è costituito da un conduttore rettilineo di lunghezza l con
gli estremi aperti ed è alimentato al centro da un generatore di tensione,il
quale genera un corrente che si propaga con velocità u lungo il dipolo.
Questo dipolo paragonato ad una linea aperta presenta in corrispondenza
degli estremi,essendo la corrente nulla,dei nodi di corrente e dei ventri di
tensione per cui si ha una riflessione totale che da origine ad un regime
stazionario. Inoltre il dipolo hertziano si comporta in modo tale da avere
un’impedenza che dipende dalla frequenza, di qui risulta che se la frequenza è
tale che in corrispondenza del generatore l’impedenza si annulla,la corrente è
massima(condizione di risonanza serie) e il dipolo irradia il massimo campo
elettromagnetico.
Il dipolo marconicano detto anche dipolo in quarto d’onda deriva da quello
hertziano e presenta un solo conduttore verticale con l’estremo superiore
aperto ed alimentato tra l’estremo inferiore e il suolo,proprio per questo sfrutta
il principio dell’immagine.
Assimilando anche questo dipolo ad una linea aperta anch’essa presenta in un
generico punto a distanza d dall’estremo superiore un’impedenza d’ingresso
puramente reattiva mentre affinché nell’antenna si possa stabilire un regime
stazionario di risonanza serie,cioè punto in cui viene irradiato il massimo
campo magnetico,l’impedenza dell’estremo inferiore cioè del generatore deve
essere nulla(nodo di corrente ventre di tensione).
La cortina di dipoli è un’antenna direttiva costituita da un allineamento
parallelo di dipoli in cui ciascuno di essi è sostituito da un allineamento
collineare di dipoli.
In particolare i dipoli vengono alimentati in modo che le correnti che li
percorrono siano tra loro in fase e della stessa ampiezza,però visto che la fase
della tensione lungo una linea aperta si inverte ogni λ/2 ,per alimentare i dipoli
con la stessa intensità e con la stessa fase gli attacchi tra i dipoli e la linea
sono invertiti ogni λ/2:
La linea è alimentata al centro per ridurre al minimo la distanza tra il punto di
alimentazione e l’ultimo dipolo. Inoltre dato n il numero di dipoli complessivi
che compone la cortina,si può dimostrare che il guadagno G di questo tipo di
antenna è circa 2n volte quello di un dipolo hertziano.
L’antenna Yagi-uda: quando si vuole puntare l’antenna direttamente verso il
trasmettitore conviene utilizzare antenne direttive sia sul piano orizzontale che
sul piano verticale,un dispositivo con queste caratteristiche è proprio
l’antenna yagi. Queste antenne sono le più diffuse in tutto il mondo e sono
utilizzate maggiormente per la ricezione dei segnali televisivi. Gli elementi
essenziali sono:il dipolo che può essere sia λ/2 che ripiegato,il riflettore che si
trova dietro al dipolo e poi vi sono i direttori davanti al dipolo.
Il dipolo viene dimensionato affinché lavori su una certa frequenza e la
resistenza di irradiazione può dipendere sia dalla distanza degli elementi
associati,sia dal rapporto tra lunghezza e diametro del materiale usato. Il
riflettore è l’elemento parasita(non viene eccitato direttamente) più lungo è
posto parallelo al radiatore ed ha il compito di riflettere il segnale a
radiofrequenza emesso dal dipolo nella direzione dello stesso al fine di
convogliate in avanti la massima intensità del segnale. Il direttore invece è
l’elemento parassita più corto ed è posizionato parallelamente al dipolo e
provoca una reazione tale da dirigere il segnale a radiofrequenza nella
direzione del dipolo, in questo modo il lobo isotropico del dipolo si sposta in
avanti in modo tale che l’angolo d’irradiazione si a di circa 180°.
SISTEMI
Dopo l’avvento dei primi calcolatori e in particolare con la nascita negli anni
settanta del personal computer nacque anche l’esigenza di collegare queste
macchine e di metterle in comunicazione. L’iniziativa fu presa dal
dipartimento di difesa statunitense(in piena guerra fredda) per scopi militari
nacque cosi la prima rete l’arpanet che dopo fu utilizzata dall’università per i
suoi studi,quindi a livello civile, mentre ne fu costruita una nuova(Milnet) per
la difesa. Insieme alla nascita delle prime reti nacque anche la prima raccolta
di protocolli per regolare il trasferimento dei pacchetti, Internet Protocol
Suite, che verte a sua volta su altri due protocolli primari, il Transmission
Control Protocol (tcp) e l’Internet Protocol (ip). Tutti i protocolli che
nacquero successivamente furono riuniti tutti sotto un unico documento o
standard chiamato IEEE(Institute of Electrical and Electronics Engineers).
TIPOLOGIE DI RETE
Oggi esistono una grande varietà di tipi di rete anche se le più importanti e
quelle più utilizzate sono:
- LAN(Local Area Network) è una rete locale in cui sono collegati tra di
loro in modo cablato :computer,periferiche come le stampanti e vari
dispositivi di interconnessione. La grandezza di questa rete non
raggiunge quasi mai il raggio di un chilometro e proprio per le sue
dimensioni contenute favorisce la trasmissione dei dati in tempi molto
rapidi infatti si può raggiungere la velocità di 100 Mbps e in alcuni casi
particolari anche 1Gbps. Una condizione importante di questa rete è che
non attraversi il suolo pubblico. Per quanto riguarda i tipi di cavi
utilizzati per realizzare la rete la scelta cade quasi sempre sui cavi
ethernet che sono cavi Utp di categoria 5.
- WAN(Wide Area Network) è classificata come una rete geografica che
viene generalmente utilizzata per connettere più reti locali dando
origine ad una rete di vastissime dimensione infatti un esempio di
questo tipo di rete è dato da internet che riunisce in se reti private, reti
pubbliche e aziendali. Inizialmente questi tipo di rete era formata in
modo cablata però con la diffusione dei satelliti il collegamento tra reti