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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: L'Aspirina

Autore: De vita Elena

Scuola: Liceo scientifico

Descrizione: L'argomento che andrò a trattare è un medicinale noto a tutti, forse il più famoso, e che di sicuro ha segnato la storia della medicina, senza smettere tuttora di stupirci: l'aspirina. Dietro alla mia scelta si possono individuare varie ragioni. In primo luogo ho pensato che, pur essendo un argomento di carattere puramente scientifico, potesse essere in realtà  utile a tutti, dato che l'aspirina è un medicinale molto conosciuto, il cui uso è largamente diffuso; inoltre suppongo che la mia illustrazione risulterà  abbastanza comprensibile per tutti (esperti della materia e non), se non nello specifico della chimica di questo composto, almeno nella praticità  dei suoi effetti. In particolare ho ritenuto interessante analizzare quali siano i veri benefici e quali le controindicazioni dell'aspirina in quanto spesso se ne parla senza conoscere veramente il suo meccanismo d'azione. Forse, dopo questo lavoro, vi sentirete un po' più sicuri, oppure un po' meno, nell'uso di questo medicinale: se non altro, mi auguro che possiate dire di saperne un po' di più sull'aspirina. Un'altra ragione e forse anche la principale che risiede dietro alla mia scelta è la mia intenzione di iscrivermi nel prossimo futuro alla facoltà  di farmacia, indirizzo CTF (chimica e tecnologie farmaceutiche), in quanto mi affascina l'idea di poter fare ricerca nel campo dei medicinali.

Materie trattate: Chimica (composto ASA), Biochimica (sintesi ASA), Storia (nascita dell'aspirina)

Area: scientifica

Bibliografia: DIARMUID JEFFREYS, Aspirin. The story of a wonder drug, Bloomsbury Publishing, London, 2004. Traduzione di Giovanni Tarantino. LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA, Itis J. F. Kennedy, Preparazione di acido acetilsalicilico mediante esterificazione, Pordenone, 17 novembre 2007. Prof. Dr. KARLHEINZ SCHMIDT - MARION ZERBST, Aspirin®: mehr als nu rein Kopfschmerzmittel, Stuttgart,1997. Traduzione di Lucia Cristina Bartolucci. EMEA, European Medicines Agency concludes action on COX-2 inhibitors, London, 27 giugno 2005. DAVID S. GOODSELL, Cicloossigenasi. Molecola del mese, www.pianetachimica.it/mol_mese/ mol_mese_2001/05_Cicloossigenasi/Cicloossigenasi_1_ita.html. Traduzione di Mauro Tonellato. Da Wikipedia: Acido Acetilsalicilico; Acido Arachidonico; Fans; Prostaglandine.

Estratto del documento

INTRODUZIONE

: Perché l’aspirina.

L’argomento che andrò a trattare è un medicinale noto a tutti, forse il più famoso, e che di sicuro ha

segnato la storia della medicina, senza smettere tuttora di stupirci: l’aspirina.

Dietro alla mia scelta si possono individuare varie ragioni.

In primo luogo ho pensato che, pur essendo un argomento di carattere puramente scientifico,

potesse essere in realtà utile a tutti, dato che l’aspirina è un medicinale molto conosciuto, il cui uso

è largamente diffuso; inoltre suppongo che la mia illustrazione risulterà abbastanza comprensibile

per tutti (esperti della materia e non), se non nello specifico della chimica di questo composto,

almeno nella praticità dei suoi effetti. In particolare ho ritenuto interessante analizzare quali siano i

veri benefici e quali le controindicazioni dell’aspirina in quanto spesso se ne parla senza conoscere

veramente il suo meccanismo d’azione. Forse, dopo questo lavoro, vi sentirete un po’ più sicuri,

oppure un po’ meno, nell’uso di questo medicinale: se non altro, mi auguro che possiate dire di

saperne un po’ di più sull’aspirina.

Un’altra ragione e forse anche la principale che risiede dietro alla mia scelta è la mia intenzione di

iscrivermi nel prossimo futuro alla facoltà di farmacia, indirizzo CTF (chimica e tecnologie

farmaceutiche), in quanto mi affascina l’idea di poter fare ricerca nel campo dei medicinali.

Questo elaborato verterà su tre principali punti: inizierò col raccontarvi l’interessante storia di

questo medicinale, che ha ormai più di un secolo, quindi entreremo un po’ più nello specifico,

analizzando la molecola di acido acetilsalicilico e il suo funzionamento nel nostro organismo; infine

vedremo anche i suoi effetti collaterali e al tempo stesso le sempre nuove applicazioni di questo

straordinario farmaco.

Sperando di avervi incuriosito, vi auguro un buon ascolto/lettura. 3

La storia dell’aspirina.

La scoperta dell’Aspirina, come per la maggior parte dei medicinali moderni, è piuttosto recente,

risalendo infatti alla fine del diciannovesimo secolo. Ma non tutti sanno forse che gli effetti benefici

dell’acido salicilico (così come gli effetti collaterali), avendo questo composto un’origine naturale,

erano già stati scoperti fin dall’antichità, probabilmente fin da quando l’homo sapiens ha iniziato a

distinguere le piante, cercando di sfruttarne i benefici.

La preistoria dell’aspirina. Le prime due prove concrete comunque che si hanno dell’uso di foglie

e corteccia di salici e mirti nella medicina risalgono rispettivamente a circa 3000 anni a.C. e al 1534

a.C., quindi alle due grandi civiltà di questo periodo: i Sumeri, cui appartiene la tavoletta Ur III (il

più antico reperto di rimedi medicinali, seppur mancante delle malattie a cui questi fossero

destinati), e gli Egizi, redattori del Papiro di Ebers. L’importanza del Papiro di Ebers, del quale il

tedesco Georg Ebers ha ottenuto la paternità, fu in realtà scoperta in primo luogo dall’egittologo

Edwin Smith, che, acquistando il papiro (insieme al Papiro chirurgico Edwin Smith) e riportandolo

alla sua integrità, riuscì in parte a tradurlo e a riconoscere il valore della scoperta insito ad uno dei

documenti più completi della medicina antica. Esso conteneva infatti un lungo elenco di rimedi

naturali per alcune malattie, seppur con metodi ben lontani dalla medicina moderna; in questa lista,

l’uso delle proprietà del salice era indicato come ricostituente, analgesico e per terapie

antinfiammatorie.

Così come l’uso medico del salice si era probabilmente diffuso dai Sumeri agli Egizi, esso fu

tramandato anche in Grecia, dove anche il celeberrimo Ippocrate di Cos (V sec. a.C.), “il padre

della medicina”, “prescriveva” la corteccia di salice come analgesico: egli in particolare lo sfruttò

per i dolori del parto e per abbassare la febbre. Dalla Grecia l’uso del salice sopravvisse per

centinaia d’anni anche nella civiltà romana.

Verso il progresso delle scienze. Fu però col calare del buio medievale che gran parte dei rimedi

medici, fra cui anche le proprietà dell’acido salicilico, andarono perduti. Si dovrà aspettare dunque

la curiosità di un reverendo della periferia di Chipping Norton, nel XVIII secolo, il quale per caso, o

forse seguendo l’idea di Paracelso, per cui “la natura è causa e cura delle malattie” e quindi laddove

si trova la causa di un male vi è anche il suo rimedio, assaggiò la corteccia di salice e la trovò

tremendamente amara, proprio come la corteccia di china, allora unico rimedio contro le febbri, ma

di difficilissimo reperimento. A questa idea successe una serie di esperimenti ben poco ortodossi, da

cui il reverendo Edward Stone ricavò una tale certezza sulle proprietà “assorbenti, astringenti e

febbrifughe” della sua scoperta da decidere di comunicarle alla Royal Society. In ogni caso, fu solo

nel secolo successivo che la sua scoperta poté essere messa a frutto, grazie alle innovazioni in tutti i

campi portate dal progresso industriale.

Ben presto partì quasi una gara per chi prima fosse riuscito a isolare l’ingrediente segreto della

corteccia di salice: il miglior risultato fu ottenuto nel 1838 da un italiano, Raffaele Piria, che

denominò l’acido salicilico. Ma vi era ancora una certa diffidenza nei confronti di questo nuovo

rimedio, considerato come uno fra i tanti, se non peggiore per la sua sgradevolezza e l’irritazione

collaterale persino accentuata con l’isolamento dell’acido.

La strada fu dunque aperta da un medico inglese, Thomas John Maclagan, che utilizzò la salicina

per curare la febbre reumatica, legittimando con una complessiva analisi medica i risultati già

conseguiti dal reverendo Stone: insomma, si era trovata una nuova cura efficace contro molti dei

mali più comuni; restava ora da ridurre la serie di effetti collaterali ad essa legati e da rifinire il

composto.

Così nacque l’aspirina. La spinta decisiva venne dalla Germania ormai in fase d’unione; nel

nascente complesso della Bayer, che dopo la morte dei suoi fondatori aveva scelto fra i settori in cui

espandere il proprio commercio quello farmaceutico (che data l’associazione che si fa al nome

Bayer, si rivelò poi il più fortunato), emersero negli anni ottanta dell’Ottocento tre figure

4

scientifiche importanti: Heinrich Dreser, direttore del reparto di farmacologia, Arthur Eichengrün,

(1)],

direttore del reparto farmaceutico, ed infine Felix Hoffman[figura collega di Eichengrün.

Sebbene il merito della scoperta dell’aspirina sia spesso dato al solo Hoffman, che avrebbe

sintetizzato l’acido acetilsalicilico sotto l’influenza del padre, che soffriva particolarmente gli effetti

collaterali della sua cura reumatica, è in realtà molto probabile che l’incarico gli fosse stato

semplicemente affidato dall’alto, ovvero da Arthur Eichengrün. Inoltre, molti erano gli studi già

effettuati in questo senso e, seppur inconsapevolmente, Charles Gerhardt, professore di chimica

all’Università di Montpellier, aveva già realizzato un risultato importante, seppur ancora grezzo:

risultati di cui Hoffman poteva essere facilmente venuto a conoscenza. Comunque la tecnica

scoperta da Felix Hoffman per sintetizzare l’ASA fu ancor più efficace di quella di Gerhardt:

“Quando l’acido salicilico (100 parti) viene scaldato per tre ore con

anidride acetica (150 parti) sotto riflusso, l’acido salicilico risulta

significativamente acetilato. Distillando poi l’acido acetico si ottiene

il suddetto in forma di aghi che, cristallizzati col benzene, fondono a

136° (il valore indicato in letteratura è 118°). In contrasto con i dati

riportati in letteratura, il mio prodotto acetilico non reagisce con il

cloruro di ferro e in ciò si differenzia fortemente dall’acido

salicilico. Per le sue proprietà fisiche, ovvero il suo sapore amaro e

l’assenza di effetti corrosivi, l’acido acetilsalicilico differisce in

meglio dall’acido salicilico e per la sua utilità andrà ora soggetto a

sperimentazione clinica.”

(Felix Hoffman Laboratory Journal, 10 agosto 1897, archivi Bayer,

Leverkusen)

Figura (1). Felix Hoffmann (foto) nasce a Ludwigsburg

nel 1868. Dopo aver conseguito la laurea in Chimica a

Monaco di Baviera, viene assunto dalla nascente

industria farmaceutica: la Bayer&Co.

Ma mentre Hoffman e Dreser accantonavano l’acido acetilsalicilico, del quale quest’ultimo non

voleva approvare la sperimentazione in quanto convinto che esso provocasse l’indebolimento del

cuore, per dedicarsi al lancio dell’eroina (scoperta anch’essa da Hoffman solo 11 giorni dopo

l’aspirina e ritenuta inizialmente una cura miracolosa per la tosse), il progetto fu affidato ad

Eichengrün. Contro ogni aspettativa egli promosse il farmaco presso alcuni medici e ne ricevette

responsi talmente positivi che infine l’aspirina vide la luce. Il nome nacque nello stesso anno del

suo debutto sul mercato: “a”, per ricordare il processo di acetilazione, “spir”, dal nome latino della

un’altra pianta da cui si poteva ricavare l’acido salicilico, ed “in” dal suffisso tipico dei

spiraea,

medicinali, che rendeva più semplice ricordarne i nomi. Nel luglio 1899 insomma, insieme a un

saggio che spiegava le sue proprietà e caratteristiche, col quale Dreser si prese praticamente il

merito della scoperta, avvenne il lancio dell’aspirina. 5

La chimica dell’Aspirina.

L’ormai famosa compressa bianca di Aspirina (per adulti) contiene 0,5 g

di acido acetilsalicilico, ma anche alcuni eccipienti, amido di mais e

cellulosa polvere, cioè delle sostanze che non agiscono direttamente ai

fini guaritivi, ma che possono influire sulle modalità e sui tempi di

rilascio del principio attivo. Ma è proprio nel principio attivo e solamente

in esso che risiede il grande successo del farmaco, quindi non è del tutto

incorretto identificare l’Aspirina con l’acido acetilsalicilico[figura(2)].

Andiamo quindi ad analizzare questa molecola.

Figura (2). Una molecola di acido acetilsalicilico(ASA) o

acido 2-acetossibenzoico (secondo la nomenclatura IUPAC).

Come è chiaro si tratta di un composto a nove atomi di carbonio; in particolare la sua formula

H O . La sua struttura parte da un anello benzenico, nel quale due atomi di idrogeno

grezza è C

9 8 4

sono sostituiti da altri due gruppi funzionali:

il gruppo carbossilico (COOH)

 CO).

l’acetile (CH

 3

In particolare la molecola sintetica di acido acetilsalicilico deriva da una molecola naturale (seppur

oggi ormai riprodotta sinteticamente), ovvero l’acido salicilico (C H O ), proveniente dalla

7 6 3

corteccia del salice, nella quale si sostituisce il gruppo alcolico –OH con l’acetile: ecco perché il

composto prende nome di acido acetilsalicilico.

Sintesi dell’acido acetilsalicilico. Riassumerò qui brevemente questo processo, al quale l’acido

salicilico deve essere sottoposto per divenire la celeberrima Aspirina, ovvero l’acido acetilsalicilico.

Ciò che in sostanza Hoffman e i suoi successori ottennero e perfezionarono è, come già detto,

l’aggiunta di un gruppo acetile al composto ciclico dell’acido salicilico[figura(3)], prelevandolo

generalmente dall’anidride acetica, secondo questa reazione:

Figura (3). Acido salicilico (o acido 2-idrossibenzoico) + anidride acetica acido acetilsalicilico

(o acido 2-acetossibenzoico) 6

In realtà questa è soltanto una reazione riassuntiva di una ben più lunga serie di passaggi.

Innanzitutto l’anidride acetica è resa instabile dalla reazione con un acido (generalmente H SO ),

2 4

cosicché uno dei due atomi di ossigeno aventi legame doppio acquista un protone (ci sono quindi

due forme di risonanza) e una conseguente carica positiva, generata da questo legame dativo. A

questo punto l’attacco nucleofilo dell’ossigeno del gruppo alcolico dell’acido salicilico al carbonio

secondario dell’anidride sarà più efficace, giacché la presenza del protone “in eccesso” allontanerà

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