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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Specchio delle Brame - La Ricerca della Perfezione
Autore: Chiara Guerriero
Descrizione: la tesina è divisa in tre parti riguardanti la volontà di trovare qualcosa in più rispetto a ciò che la vita ci può dare. la prima parte, umanistica, riguarda l'arte e l'estetismo; la seconda biologica sulla dieta e l'anoressia (ricerca del corpo perfetto), la terza fisica: ricerca della teoria dell'unificazione
Materie trattate: Storia, Italiano, Inglese, Biologia, Chimica, Fisica, Scienze
Area: scientifica
Sommario: Storia, belle epoque, la nascita dello sfarzo e della vita mondana Italiano, Decadentismo ed estetismo, D'annunzio e Il piacere Inglese, Victorian Age ed estetismo, Oscar Wilde e Il Ritratto di Dorian Gray Biologia, Dieta e Metabolismo dei lipidi Chimica, Lipidi, Trigliceridi Fisica, Einstein, Teoria della Relatività Scienze, Sistema solare, Leggi di Keplero e di Newton
Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
PARTE PRIMA -
La ricerca della perfezione nell’arte e nella bellezza: l’estetismo
Materie letterarie: storia, letteratura italiana e inglese.
Belle Epoque – gli anni della bella vita 7
Estetismo – reazione alla decadenza della vita 10
Oscar Wilde 11
12
The Picture of Dorian Gray
Gabriele D’Annunzio 13
14
Il Piacere
PARTE SECONDA -
La ricerca del corpo perfetto
Materie scientifiche: biologia e chimica.
La dieta per mantenersi in forma 17
I trigliceridi 18
20
Metabolismo dei lipidi
L’anoressia – l’ossessione del corpo perfetto 21
PARTE TERZA -
La ricerca della teoria di unificazione, il perfetto moto dei corpi celesti
Materie scientifiche: fisica,scienze della terra .
A.Einstein: Teoria della Relatività Ristretta e cenni alla Generale 26
La perfezione del Sistema solare 29
3 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
“Tanto tempo fa in un paese lontano lontano un giovane principe
viveva in un castello splendente,
benché avesse tutto ciò che poteva desiderare, il principe era viziato, egoista e cattivo.
Accadde però che in una notte d’inverno una vecchia mendicante arrivò al castello
e offrì al principe una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente.
Lui che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto
rise del dono e la cacciò,
ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze
perché la vera bellezza si trova nel cuore.
Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante
si dissolse ed apparve una bellissima fata.
Il principe si scusò ma era troppo tardi perché lei ormai
aveva visto che non c’era amore nel suo cuore
e per punirlo lo tramutò in un’orrenda bestia.
La rosa che gli aveva offerto la fata era incantata:
se avesse imparato ad amare e fosse riuscito a farsi amare a sua volta
prima che fosse caduto l’ultimo petalo l’incantesimo si sarebbe spezzato …
ma chi avrebbe mai amato una bestia?”
Walt Disney, La Bella E La Bestia
4 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
Nella vita spesso ci comportiamo come il principe,non ci
accontentiamo mai di quello che abbiamo e ci fermiamo
troppo spesso alle apparenze.
Ho deciso di trattare il tema della perfezione perché spesso
ci affanniamo per trovare un’alternativa ad una vita che
non ci soddisfa, per essere accettati dagli altri, per
raggiungere la suprema conoscenza.
In realtà spesso basterebbe compiacersi di quello che ci sta
intorno, purtroppo solo in pochi ci riescono.
Ma è davvero giusto accontentarsi di ciò che abbiamo
senza aspirare a qualcosa di migliore, non arrendendosi
alla banalità del quotidiano?
Ecco la fatidica domanda cui non so darmi risposta.
Penso che la vita sia mediocre senza la ricerca di qualcosa
di più che ci faccia fuggire la banalità, tuttavia questo non
deve portarci all’ossessione del perfetto …
5 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
6 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
La Belle Epoque
Epoca di pace e armonia, che precede le guerre;
la sua doppia faccia …
Il termine Belle Epoque viene usato per riferirsi al periodo di quiete che precede la Grande Guerra; epoca di
una nuova rivoluzione consumistica, intellettuale e sociale.
Il termine è di derivazione francese; ricorda Parigi, città dei sogni, dove ogni follia sembrava possibile.
Venne coniato in
seguito per definire
il periodo pieno di
fede nel progresso,
che precedette la
Grande Guerra, in
modo nostalgico.
Negli anni compresi
tra la fine dell’800 e
gli inizi del 900
l’Europa viveva un
periodo di pace e
prosperità: l'entrata
in scena di nuovi
grandi Stati come la
Germania e l'Italia e
la fine della bellicosa
stirpe dei Bonaparte
francesi, crearono in
Europa un clima
ideale in cui le nuove scoperte scientifiche vennero applicate alla vita quotidiana.
I conflitti avevano come teatro luoghi lontani dai confini europei.
Tra le potenze europee ogni accordo sembrava possibile, pur di conservare un benessere tanto evidente.
L’epoca fu senza dubbio segnata dall’ascesa della borghesia produttiva, commerciale, bancaria.
All'alta borghesia fece da contorno una piccola borghesia di provincia, oltre alla nuova classe dei colletti
bianchi che mandava avanti l'apparato industriale e burocratico.
Resta inteso che la Belle époque era tale solo per chi se la poteva permettere.
Il progresso aveva infatti un prezzo: il benessere di alcuni si basa sul disagio di altri come le colonie e la
classe operaia (in Inghilterra il fenomeno era noto come Victorian Compromise, ad indicare il duplice volto
di un’epoca segnata dalla filosofia utilitaristica che sfruttava le classi più basse per il benessere delle altre).
Gli orari di lavoro divennero sempre più pesanti, le macchine presero il posto di contadini e operai con
7 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
conseguente aumento di disoccupazione, crescita del sottoproletariato urbano ed emigrazione.
È superfluo precisare che la borghesia non si faceva alcun carico dei problemi dei lavoratori e il nuovo
metodo di produzione basato sulla catena di montaggio alienava sempre di più l’operaio.
Tuttavia fu proprio in questo anni che questa classe cominciò a godere di qualche vantaggio soprattutto
grazie alla nuova logica dell'economia del mercato: “se si vuole guadagnare di più bisogna produrre e
vendere di più”; per aumentare le vendite era necessario quindi che masse sempre più estese avessero sempre
più denaro per comprare.
Gli imprenditori accettarono così di aumentare i salari: si venne a creare una sorta di classe di
superproduttori da cui dipendeva tutto il resto della popolazione e si accentuò il divario tra le classi.
Per allargare ulteriormente il mercato venne ottimizzata la produzione di massa di beni di consumo come
abiti, calzature, utensili domestici, prima prodotti artigianalmente; si moltiplicarono inoltre i grandi
magazzini e furono introdotte nuove forme di pagamento rateale, che indebitarono le famiglie, ma nel
contempo resero accessibili ai meno abbienti una quantità prima impensabile di prodotti costosi.
Le invenzioni e i progressi nelle tecniche furono molteplici e i loro benefici nella vita di tutti i giorni ben
visibili: l'energia elettrica, i servizi igienici. Tutto questo determinò un profondo ottimismo sulle possibilità
dell'uomo, a cui niente sembrava precluso (positivismo).
L'applicazione del
motore elettrico ai
treni permise di
costruire metropolitane
e gallerie ferroviarie
(Gottardo e
Sempione); le
automobili
cominciarono ad
affollare le strade delle
metropoli americane
ed europee.
Le applicazioni della
radiotelegrafia di Marconi portarono in breve alla costruzione della prima Radio cui seguì un regolare
servizio pubblico e navale.
Intanto la borghesia celebrava i risultati raggiunti in pochi decenni di egemonia con Esposizioni universali,
in cui esibivano le ultime strabilianti meraviglie della tecnica. (Exposition Universelle, Parigi).
Le città crebbero a dismisura con l'inurbamento degli operai e di pari passo si ridusse la percentuale di
analfabetismo.
Tutti questi miglioramenti nelle condizioni di vita portarono ad un inevitabile incremento demografico.
Gli abitanti delle città scoprirono il piacere di uscire, anche e soprattutto dopo cena, di recarsi a chiacchierare
nei caffè e assistere a spettacoli teatrali.
I caffè diventarono così luoghi di ritrovo anche di giovani autori dalla vita sociale molto brillante
(D'Annunzio) e i teatri si riempivano per le grandi dive (Duse).
Le vie e le strade cittadine si riempirono di colori: manifesti pubblicitari, vetrine con merci di ogni tipo.
Le stamperie di giornali sfornavano decine di riviste a colori sulle quali, a puntate, comparivano gli ultimi
romanzi di autori, anche di prim’ordine.
La lettura di quotidiani e riviste si diffuse a causa della nuova sete di sapere, conoscere e informarsi.
8 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
I pittori diedero sfogo alla loro arte non più su solo commissione, creando la figura dell’artista di strada.
Soprattutto nella letteratura però gli autori spesso si riducevano a produrre per la massa, per intrattenere e
vendere: le opere si abbassarono alla stregua di altra merce e gli intellettuali divennero quasi normali
lavoratori; a questo fenomeno reagirono ad esempio i decadenti e gli scapigliati.
In Francia nacquero il cabaret, il cancan, l'arte prendeva nuove forme con l'impressionismo e l'art nouveau: è
Belle Epoque anche per queste nuove e innovative forme d’arte.
Sul finire del XIX secolo nasceva anche il cinema, grazie ai fratelli Lumière.
Due costruttori di biciclette, i fratelli Wright, diedero forma al sogno di Icaro; si può volare, era il 1903.
Nell’Inghilterra vittoriana gli eccessi francesi del Moulin Rouge e dei Bohemien non arrivarono, ma
comunque si verificò la diffusione di nuovi prodotti esotici che portano le classi più agiate alla ricerca del
lusso.
I nuovi mezzi e le conoscenze tecniche portarono i nuovi esploratori in regioni del globo che fino a quel
momento erano rimaste sconosciute, spesso non per motivi di ricerche scientifiche, usate come espediente,
ma per volontà di colonizzare.
Le conferenze degli esploratori, raccontavano le grandezze e le miserie di mondi lontani, il cui contrasto con
l'Occidente inorgogliva gli ascoltatori
e confermava la loro certezza di
appartenere a un mondo superiore, che
non poteva essere incrinato.
L'Europa era ormai in pace da
trent'anni, nessuno pensava che la
guerra potesse scatenarsi nuovamente:
nel 1896 ebbero luogo le prime
Olimpiadi, che da allora si svolgono
ogni 4 anni.
A concludere quest’epoca di pace e
perfezione non poteva che essere la
creazione nei cantieri navali a Belfast
della più grande nave del Mondo, il Titanic: il lussuoso transatlantico considerato inaffondabile.
Ma al suono dell'orchestrina di bordo affondava la Belle Epoque con molti dei suoi protagonisti, e insieme
alla nave tutte le speranze dell’epoca bella con le sue contraddizioni.
Era ormai tempo di guerra. 9 Lo specchio delle brame
La ricerca della perfezione
Decadentismo e Vita Estetica
L’artista declassato:
la reazione estetica ad una vita imperfetta.
La fiducia nel progresso esaltata dal Positivismo fu ben presto oscurata da un senso di precarietà e solitudine
negli artisti; inizialmente si trattò di un sentimento isolato, ma in seguito più diffuso.
Gli intellettuali vennero tagliati fuori dai ruoli pubblici e reagirono all’emarginazione con un atteggiamento
polemico antiborghese.
Si diffuse infine un rifiuto nei confronti della nuova società di massa che catalogava le opere d’arte solo
come merce: i letterati e gli intellettuali volevano produrre per un’èlite che realmente apprezzava i loro
capolavori; questi così si complicarono diventando simbolici, per essere compresi da un gruppo ristretto di
persone.
Nel 1883 Paul Verlaine pubblicò un sonetto dal titolo “Languore” in cui affermava di identificarsi con il
periodo di decadenza dell’impero romano: queste idee erano diffuse nei
circoli antiborghesi e bohemien.
La critica ufficiale usò il termine “Decadentismo” per definirli, in senso
spregiativo, e loro polemicamente lo accettarono: in Francia si diffusero i
“Poeti Maledetti” come Verlaine, Rimbaud e Mallarmè.
Tra i francesi spicca anche Huysman, ispiratore di D’Annunzio e Wilde.
In origine con “Decadentismo” si identificava il solo movimento parigino,
in seguito il concetto venne esteso a definire l’intera corrente culturale
europea, tra gli ultimi decenni dell’800 e gli inizi del 900.
Vennero rifiutati i luoghi comuni del positivismo: nel pensiero decadente
la ragione non era sufficiente per scoprire il senso della realtà, esso si
trovava al di là dell’osservabile; gli artisti tendevano quindi verso il
mistero e gli stati in cui l’assoluto poteva rivelarsi (follia, droga, alcol -
assenzio, isterismo…).
Diverse furono le reazioni dei letterati della corrente al positivismo e alla cultura di massa: vitalismo,
pessimismo, superomismo, estetismo. Quest’ultimo era basato sul culto dell’arte, vista come unico modo per