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Questa tesina descrive una centrale termoelettrica a ciclo combinato. La tesina di maturità inoltre prende in esame le principali centrali termoelettriche a ciclo combinato presenti in Italia, come per esempio quella di Chivasso, quella di Piacenza.
I prodotti di combustione della turbina, che mantengono temperature molto
elevate, non vengono dispersi in atmosfera (come nel caso degli aerei), ma
vengono convogliati in un generatore di vapore, dove sono sfruttati per
produrre appunto vapore.
Il vapore prodotto viene quindi convogliato ad un sistema di turbine, le cui pale
sono mosse dalla pressione del vapore.
Si tratta di un sistema di turbine, poiché possono essere presenti turbine ad
alta, media e bassa pressione, in grado di sfruttare tutta la produzione di
vapore e non solo una parte di essa come invece avviene negli impianti
termoelettrici classici, dotati di un solo tipo di turbina (vapore).
Le turbine sono ovviamente collegate a macchine generatrici di energia
elettrica.
È evidente che con questo sistema si possono ottenere rendimenti maggiori
sfruttando i prodotti della combustione della turbina a gas naturale che
andrebbero perduti in atmosfera.
Il rendimento di centrali di questo tipo si attesta sull’ordine del 50-55%.
1.2 PRINCIPALI CENTRALI A CICLO COMBINATO IN ITALIA.
Attualmente in Italia sono in attività diverse centrali. La più importante d'Italia
è la centrale di Montalto di Castro, con 3600 MW di potenza. Una delle più
importanti è quella di Porto Tolle (carbone) , in provincia di Rovigo, situata sul
delta del Po. Più piccola e di alcuni decenni più vecchia è la Centrale Marzocco
a Livorno. Un'altra importante centrale termoelettrica italiana è quella di San
Filippo del Mela, di proprietà di Edipower. Molto importante è anche l' impianto
di Turbigo composto da 4 gruppi di generazione (3 cicli a vapore e 1 combinato
composto da 2 turbogas e un ciclo a vapore), con una produzione di 1770 MW.
Centrale termoelettrica di Biella Power
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Cerreto Castello, Italia
Potenza: 20 MW
Quota detenuta: Alpiq: 60%
Messa in esercizio: 1994
Produzione annua: 18 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
La centrale Biella Power è situata a Cerreto Castello, circa 10 km a est di Biella,
nella regione Piemonte. La centrale è configurata quale centrale elettrica a
ciclo combinato con due turbine a gas, due generatori di vapore a recupero di
calore, una turbina a vapore e un condensatore ad aria per una produzione
elettrica netta di circa 20 MW.
La centrale elettrica a ciclo combinato ha avviato l’attività commerciale nel
settembre 1994, fornendo simultaneamente vapore di processo a fabbriche di
tessili nelle vicinanze. Dal 2003 è stata abbandonata la cogenerazione e la
centrale funziona in base a un profilo di picco/mid-merit. Attualmente Biella
Power S.r.l. sta sviluppando un progetto di repowering volto a realizzare un
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ciclo combinato flessibile ed efficiente, grazie alle tecnologie più avanzate
disponibili.
Centrale termoelettrica di Chivasso
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Chivasso, Italia
Potenza: 1140 MW
Quota detenuta: Alpiq: 20%
Messa in esercizio: 1950
Produzione annua: 3001 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
La centrale costruita nel 1953 è stata interamente rinnovata nel 2004. Questa
moderna centrale a ciclo combinato è situata tra la sponda sinistra del fiume Po
e l’imbocco del Canale Cavour. L’impianto è composto da due moduli di
produzione, ambedue comprendenti una turbina a gas e una turbina a vapore
alimentate a gas naturale.
Centrale termoelettrica di Piacenza
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Piacenza, Italia
Potenza: 860 MW
Quota detenuta: Alpiq: 20%
Messa in esercizio: 1965
Produzione annua: 2593 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
Questa centrale termica alimentata esclusivamente con gas naturale è in
esercizio dal dicembre 2005 e rispetta i principi di tutela ambientale.
L’impianto è composto da turbine a gas e a vapore ed è collegato alla rete di
teleriscaldamento della città di Piacenza. L’acqua di raffreddamento è
prelevata dal fiume Po.
Centrale a gas a ciclo combinato di San Severo
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: San Severo, Foggia
Potenza: 400 MW
Quota detenuta: Alpiq: 60 %
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Messa in esercizio: 2011
Produzione annua: 1600 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
Attraverso la società En Plus, Alpiq ha costruito a San Severo, in provincia di
Foggia, una centrale a gas a ciclo combinato con una potenza elettrica di 400
megawatt e una potenza termica di circa 700 megawatt. Alpiq detiene il 60
percento di EnPlus, accanto ad Avelar Energy Group (30 percento) e a En&En
(10 percento). L’impianto è operativo dal febbraio 2011.
Oltre alla centrale è stata costruita una condotta lunga 22 chilometri per
l’approvvigionamento di gas e una linea ad alta tensione da 380 chilovolt lunga
5,5 chilometri. Le centrali a gas a ciclo combinato, dette anche a ciclo
combinato gas-vapore, si distinguono in particolare per la loro grande
flessibilità, rapida disponibilità ed elevata efficienza. La centrale di San Severo
raggiunge un grado netto di efficienza del 55 percento.
L’impianto di San Severo è stato consegnato chiavi in mano dall’italiana
Ansaldo Energia, impresa che ha costruito anche la centrale Alpiq di Bayet in
Francia, messa in esercizio quest’anno.
Centrale termoelettrica di Sermide
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Sermide, Italia
Potenza: 1140 MW
Quota detenuta: Alpiq: 20%
Messa in esercizio: 1986
Produzione annua: 2667 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
La centrale situata a 40 km ad est della città di Mantova è
composta da due moduli ognuno in ciclo combinato con una sezione di
produzione con turbina a gas e una con turbina a vapore. La centrale a ciclo
combinato è alimentata esclusivamente con gas naturale. L’acqua di
raffreddamento è prelevata dal fiume Po.
Centrale termoelettrica di Turbigo
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Turbigo, Italia
Potenza: 1740 MW
Quota detenuta: Alpiq: 20%
Messa in esercizio: 1928
Produzione annua: 2466 GWh
Possibilità di visitare: No
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Stato: in esercizio
Questa centrale termica è situata sulla sponda del Naviglio Grande nella
provincia di Milano e comprende tre sezioni convenzionali funzionanti a olio e
gas. La moderna infrastruttura tecnica assicura il contenimento delle emissioni
nell’atmosfera. L’impianto è collegato alla rete elettrica nazionale a 380 kV.
Centrale termoelettrica Alpiq Vercelli
Tipo di centrale: Centrali termiche
Sottotipo di centrale: Centrali a ciclo combinato
Paese: Italia
Ubicazione: Vercelli, Italia
Potenza: 50 MW
Quota detenuta: Alpiq: 95%
Messa in esercizio: 2004
Produzione annua: 116 GWh
Possibilità di visitare: No
Stato: in esercizio
Nella provincia di Vercelli, Alpiq, insieme a Framo Finanziaria, ha costituito la
società Alpiq Vercelli S.r.l. nella quale partecipa con una quota del 95%. La
centrale a ciclo combinato da 50 MW fornisce elettricità e vapore alla società
Polioli, controllata di Framo Finanziaria, per la propria produzione chimica. Gran
parte dell'energia prodotta viene messa in rete e commercializzata da Alpiq
Energia Italia grazie a un contratto di tolling. La centrale è stata progettata da
Alpiq e costruita insieme a Colenco.
La gestione e la manutenzione sono sotto la responsabilità di Alpiq Produzione
Italia Management.
2 CICLO TERMODINAMICO
Si chiama ciclo termodinamico una serie chiusa di trasformazioni, cioé una
serie di trasformazioni al termine delle quali il sistema si ritrova nello stesso
stato iniziale; l’ambiente esterno avrà subito cambiamenti di lavoro e di
quantità di calore.
Il ciclo termodinamico viene compiuto entro una o più macchine in quanto nella
macchina vengono compiute una o più trasformazioni.
7
I cicli diretti trasformano energia utilizzabile del calore (exergia) in energia
meccanica; i cicli inversi trasformano energia meccanica in energia utilizzabile
del calore (exergia)
2.1 CICLO DI CARNOT
Il ciclo di Carnot è un ciclo termodinamico ideale per trasformare in lavoro, con
q
il massimo di efficienza, il calore disponibile da una capacità termica a
1
T T
temperatura costante , essendo la temperatura ambiente. Esso è
a
1
difficilmente realizzabile e pertanto non si hanno schemi di apparecchiature.
L’efficienza deriva immediatamente dal diagramma di Gibbs, osservando che le
B C D A
quantità di calore, aree sottostanti le linee di introduzione del calore e
di sottrazione del calore, sono proporzionali alle rispettive altezze:
q q
1 2
T T
1 2
E' evidente che il rendimento del ciclo di Carnot è sempre unitario.
Stesso risultato si sarebbe ottenuto calcolando nel dettaglio i vertici del ciclo e
le quantità di calore e di lavoro messi in gioco. E’ evidente che, qualora la
T
q
quantità di calore non fosse disponibile alla temperatura costante, ma a
1
1
temperature via via differenti, il ciclo sopra descritto dovrebbe essere suddiviso
T T
in tanti cicli elementari fra le temperature e variabili; verrebbe quindi ad
1 2
introdursi l’entropia. q T
l
2 2
1 1 l =lavoro
q q T
1 1 1
8
Ciclo di Carnot nelle rappresentazioni di Clapeyron, di Gibbs e di Collier.
L'esigenza dell'aumento dell'efficienza degli impianti a vapore ha portato alla
introduzione di alcune modifiche di cui esaminiamo le motivazioni:
secondo le indicazioni di Carnot un incremento di efficienza si ottiene tramite
aumento della temperatura massima del ciclo; ciò comporta però un aumento
di pressioni (fino a pressioni sopracritiche cioé superiori a 220 bar).
Il ciclo sarebbe però troppo stretto ed il titolo del vapore allo scarico troppo
basso con inconvenienti e corrosioni sulle palette delle turbine di espansione. Si
introducono allora surriscaldamenti ripetuti, ottenendo gli schemi seguenti
9
Schema di impianto a vapore con surriscaldamenti ripetuti (ciclo di Hirn).
Ciclo termodinamico a vapore con surriscaldamenti ripetuti.
L'efficienza si ottiene come rapporto fra il lavoro ottenuto (somma delle
differenze di entalpia per ogni espansione) ed il calore speso (somma delle
differenze di entalpia corrispondenti al primo riscaldamento, evaporazione e
primo surriscaldamento e tutti i surriscaldamenti ripetuti).
2.2 CICLO DI BRAYTON
Il ciclo Brayton converte l'energia termica posseduta dai gas derivanti dalla
combustione del gas naturale in energia meccanica e quindi elettrica.
2.3 CICLO DI RANKINE
Nel ciclo Rankine l'energia termica residua dei gas di combustione viene ceduta
all'acqua per la produzione di vapore e convertita in energia meccanica e
quindi elettrica. 10
Nelle centrali termoelettriche con turbine a vapore il fluido compie un ciclo
termico chiuso, che comprende idealmente le quattro trasformazioni
termodinamiche tipiche del ciclo di Rankine:
compressione isobarica (a pressione costante) durante il quale il liquido
evapora, passando da vapore umido a saturo secco e, infine, a vapore
surriscaldato;
espansione adiabatica del vapore;
raffreddamento a pressione costante, durante il quale avviene la
condensazione del vapore che, ritornato allo stato liquido, è in grado di ripetere
il ciclo.
Le trasformazioni che avvengono realmente differiscono più o meno
sensibilmente da quelle ideali; per esempio, l’espansione non è propriamente
adiabatica in quanto, pur se veloce e in ambiente coibentato, c’è sempre una
certa cessione di calore all’esterno.
Il funzionamento del ciclo acqua-vapore è il seguente: il combustibile viene
bruciato, assieme a una certa quantità di aria comburente, dal bruciatore della
caldaia, producendo il calore che determina la vaporizzazione dell’acqua
inviata al generatore di vapore. Si ottiene così vapore saturo secco che viene
surriscaldato nel surriscaldatore S che sfrutta l’energia termica dei fumi.
Il vapore saturo surriscaldato viene inviato nella turbina, all’interno della quale