01/07/2019, 08:15
01/07/2019, 16:01
Riguardo il secondo postulato RR sull'invarianza di c, ci sarebbe qualcuno che sa spiegare perchè taluni docenti affermano che:
- La luce si propaga nel vuoto a velocità costante c, indipendentemente dallo stato di moto della sorgente o dell'osservatore.
Mentre altri affermano che:
- La luce si propaga a velocità c in tutti i riferimenti inerziali.
Insomma, ci si dovrebbe mettere d'accordo, perchè la validità di un'affermazione esclude l'altra.
o penso alla solita astronave che viaggia a velocità costante 0,5c: E' un riferimento inerziale.
Sull'astronave il tempo scorre più lentamente del 14% (coeff 0,86).
Perchè il passeggero dell'astronave dovrebbe misurare la velocità della luce verso prua ancora a 1c? E poi perchè su tutti gli assi?
01/07/2019, 19:42
02/07/2019, 06:07
Shackle ha scritto:Non è vero che la validità di una affermazione esclude l'altra. Sono equivalenti... Però se vanno a misurare la velocità della luce, troveranno sempre c.
02/07/2019, 09:51
02/07/2019, 21:23
Riformulo una condizione con più dati per evitare fraintendimenti.
Supponiamo che ad un istante dell'evento:
-L'astronave è situata a 300 mila km dalla terra.
-Si allontana viaggiando a velocità contante 0,5c rispetto ad un osservatore in quiete sulla terra.
-Il lampeggiante esterno di segnalazione dell'astronave emette un impulso luminoso.
L'osservatore in quiete sulla terra, dovrebbe rilevare il segnale esattamente 1 secondo dopo l'emissione. Corretto?
Se è corretto significa che per l'osservatore, il fronte d'onda che avanza verso la terra, si sta allontanando dal sistema astronave a 1,5c. Corretto?
Oppure il segnale luminoso impiega oltre 1,8 secondi, perchè mentre il segnale si avvicina alla terra, la terra si sta allontanando a velocità 0,5c (prima di raggiungerla, si sarà allontanata ulteriormente di 240 mila km circa)?
04/07/2019, 02:34
Shackle ha scritto:Il fronte d'onda rispetto alla sorgente ha sempre velocità c, componendola relativisticamente con la velocità della sorgente rispetto a terra...
questo vuol dire che anche per l'osservatore terrestre il fronte d'onda si allontana dalla sorgente a velocità c .
04/07/2019, 05:29
mainlinexile ha scritto:Shackle ha scritto:Il fronte d'onda rispetto alla sorgente ha sempre velocità c, componendola relativisticamente con la velocità della sorgente rispetto a terra −0.5c ( ho scambiato i segni, poco male, sono comunque velocità opposte in verso) si ha che :
$(c−0.5c)/(1−(0.5c⋅c)/(c^2)) =c$
questo vuol dire che anche per l'osservatore terrestre il fronte d'onda si allontana dalla sorgente a velocità c .
Per l'osservatore in quiete sulla terra, la distanza tra fronte d'onda e astronave, dopo 1 secondo esatto è 450 mila km.
Ergo la velocità relativa fronte d'onda-astronave calcolata dall'osservatore è 450 mila km/s o 1,5c.
Se non viene spiegato bene il motivo per il quale i 450 mila km vengono percepiti dall'osservatore come solo 300 mila, non si può nemmeno pensare di essere presi seriamente.
Decurtare o sommare la velocità dell'astronave dalla c al dividendo, equivale ad "aggiustare ad hoc" arbitrariamente la costante. Non penso sia ineccepibile.
La velocità del fronte d'onda misurata con il tempo locale dell'astronave, ritengo sia semplicemente:
$(0,5c + c) \ \cdot \ 1/(sqrt(1 - (0,5c^2)/c^2))$
In cui le velocità, essendo discordi, si devono sommare.
La velocità è quella relativa tra astronave e fronte d'onda direzionato verso la poppa dell'astronave (come il puntino traslante verso destra, rispetto al fronte delle onde propaganti verso sinistra, rappresentato in questo video trovato su youtube).
L'intervallo tra partenza e arrivo del segnale (percorrente 300mila km) misurato col tempo locale dilatato dell'astronave è inferiore rispetto a quello misurato dall'osservatore terrestre (questa volta dividendo con il fattore nella seconda parte di cui sopra, ossia $1/(0,866)$).
Il risultato del tuo tempo è esattamente doppio del mio.
09/07/2019, 03:21
Shackle ha scritto:Questo significa che la lunghezza d'onda "in ricezione" da R a terra è maggiore della lunghezza d'onda "in emissione" da S, di quel fattore (1.732)
come vedi, l'aumento del periodo in ricezione è addirittura maggiore di ciò che si avrebbe senza tener conto del rallentamento del tempo della sorgente , che darebbe solo : TR=1.5TS .
Shackle ha scritto:Ti ho spiegato che G rappresenta l'evento che l'osservatore terrestre ritiene "contemporaneo" all'arrivo del segnale al suo ricevitore, ma l'astronauta deve determinare t'F , in sostanza deve condurre da F la retta di contemporaneità , parallela all'asse x' , che incontra la sua linea di universo nell'evento H , non in G ! È chiaro, a conti fatti, che EH=2⋅0.866=1.732s
09/07/2019, 07:50
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