Shackle ha scritto:Credo che tu faccia confusione tra il lavoro "del campo elettrico" e il lavoro "di una forza esterna" .
Ti metto pure questo link, dove c'è una semplice analogia con un circuito idraulico. È come l'esempio della valigia che ho già fatto.
http://ishtar.unibo.it/em/elet/potenziale.html
Sei stato molto gentile a postare i tuoi appunti! Grazie mille!
Mi hai dato uno spunto di riflessione molto interessante e, dopo un bel po' di tempo speso a pensarci su, sono arrivato a questo ragionamento che ora tenterò di esporre:
So che $ L = -qDeltaV = -q(VB - VA) , q > 0 $
Questo vuol dire che la forza elettrica compie lavoro negativo per spostare una carica positiva da un punto a potenziale minore (VA) a uno a potenziale maggiore (VB), perche in tal caso la differenza VA - VB sarebbe positiva.
Viceversa, se VA > VB ho che il lavoro compiuto è positivo, perchè la carica positiva "naturalmente" va verso punti a potenziale minore, viceversa per le negative.
Ora, considerando il verso convenzionale della corrente, ho che sono le cariche positive a muoversi.
Se il lavoro è compiuto da una forza esterna, come quella elettromotrice di un generatore (la cui circuitazione del campo elettrico è non nulla, rendendolo non conservativo e non irrotazionale), allora ho che il lavoro (dovuto a reazioni chimiche interne al generatore) per spostare una carica positiva da un punto a potenziale minore (VA, rappresentato dal morsetto "-") a uno a potenziale maggiore (VB, rappresentato dal morsetto "+"), risulta positivo.
A questo punto, si ha che le cariche positive, tornate al morsetto "+" devono riscendere come l'acqua dal serbatoio in alto a quello in basso "spontaneamente", grazie all'azione del campo elettrostatico esterno, che è conservativo. Il generatore non sta più compiendo alcun lavoro in questo caso, quindi il lavoro non può che essere compiuto di nuovo dalla forza elettrica relativa al campo conservativo elettrostatico.
Prendiamo ora un circuito, in cui è presente un generatore ideale di tensione (f.e.m.) e un resistore ohmico.
Ottengo che il lavoro compiuto dalla forza relativa al campo elettrico conservativo è dato, come già detto, da
$ L = -qDeltaV = -q(VB - VA) $
Visto che la carica positiva incontra prima il morsetto a potenziale maggiore (VA) e poi quello a potenziale minore (VB), ottengo che VB-VA < 0 quindi il lavoro è positivo, la carica ci passa spontaneamente.
Essendo la d.d.p. ai capi della resistenza esattamente identica a quella ai capi del generatore, ottengo che il lavoro compiuto è esattamente lo stesso.
Ciò ovviamente vale con la convenzione dell'utilizzatore sulla resistenza, così come deve essere presa per qualsiasi bipolo passivo (es. R, L, C).
Il lavoro quindi è positivo ed è esattamente pari a quello fatto dal generatore di f.e.m.
In questo caso possiamo quindi parlare di potenza erogata dal generatore di f.e.m. e di potenza dissipata (assorbita) in una resistenza, che sono identiche (tralasciando induttori e condensatori che assorbono e rilasciano energia, ma è un altro discorso).
Infatti se considerassimo potenza assorbita da un generatore ed erogata da una resistenza, otterremmo potenze negative.
Tutto questo per far tornare i ragionamenti fatti finora, spero sia corretto e che io abbia capito correttamente.
Vulplasir ha scritto:$ DeltaV=V(A)-V(B)=int_(A)^(B)E*ds $, questa è la differenza di potenziale tra due punti A e B (quindi non è il "delta" clsssico).
In questo caso invece il segno negativo si toglie perché si sta facendo la differenza al contrario. Questa cosa è solo per semplificare i calcoli nell'elettrotecnica, giusto? Perché altrimenti non vedrei motivo per cambiare la definizione di d.d.p.