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«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie.
[…] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»

Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo.

Negli ultimi anni si è assistito alla crescita delle città. La popolazione è aumentata e, quindi, è stato necessario creare nuovi spazi per costruire abitazioni, scuole, ospedali… La città si è espansa soprattutto lontano dal centro storico, nelle periferie. Sono nati così dei veri e propri quartieri. Molto spesso, però, queste zone non ricevono la giusta attenzione da parte delle amministrazioni locali. Come afferma l’architetto Renzo Piano, si è soliti associare la periferia all’idea di degrado. E purtroppo è così. Le periferie, infatti, appaiono molto spesso abbandonate a loro stesse, con scarsa cura igienico-sanitaria e persone che vivono allo sbando perché i controlli sul territorio sono pochi. In questi quartieri è molto alto il pericolo che si concentri la malavita e che avvengano episodi di violenza. Mi viene in mente quanto accaduto nella periferia di Roma, in cui in alcuni quartieri molte donne sono state oggetto di soprusi da parte degli stupratori. Ancora, nei quartieri possono essere abbandonate le vittime di omicidi. In queste zone, dunque, diventa difficile vivere, si ha paura di uscire di casa la sera, ci si arrende all’omertà quando avvengono dei misfatti. Per non parlare dello stato di abbandono in cui versano alcuni edifici. Come dice Renzo Piano, in queste zone nessuno spende tempo e denaro per fare manutenzione. Ma questo è un grave errore da parte delle amministrazioni locali perché esse non capiscono che le periferie sono le città del futuro. È lì, infatti, che si sviluppa la vita, perché il centro storico non può ospitare tutti. È in queste zone che si dovrebbe investire per la costruzione di edifici all’avanguardia (come scuole e ospedali), di spazi verdi in cui possono giocare i bambini, di negozi… La periferia, insomma, può rappresentare un ottimo investimento sia economico sia di risorse umane. La sfida che lancia Renzo Piano è molto interessante: bisogna fare in modo che le periferie, in quanto future città da lasciare in eredità alle generazioni che verranno, diventino veri e propri pezzi di città. Ma come è possibile attuare tutto ciò? Ci vuole innanzitutto la giusta attenzione da parte delle amministrazioni locali, che dovrebbero curare di più queste zone assicurando i servizi essenziali (come, ad esempio, pulizia delle strade e una corretta rete di collegamenti con il centro). Ma ci vuole anche un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine per impedire che in queste zone avvengano episodi di ordinaria violenza. È necessaria soprattutto la presa di coscienza che le periferie non sono aree di degrado, ma sono zone che fanno parte della città in cui abitano cittadini che hanno diritto a vivere una vita dignitosa. Per fare in modo che le periferie ottengano la giusta attenzione, bisogna anche che si mettano da parte gli interessi economici: per un corretto sviluppo, è necessario investire innanzitutto del denaro e bisogna fare in modo che questi investimenti non cadano nelle mani sbagliate, ma che siano utilizzati effettivamente per migliorare il tenore di vita nei quartieri. Sono pienamente d’accordo con quanto affermato da Renzo Piano: le periferie sono ciò che noi lasceremo in eredità ai nostri figli e, quindi, devono essere curate e non abbandonate a loro stesse.