kinder ha scritto:In realtà non intendevo dire esattamente che è meglio uno rispetto all’altro. Intendo dire che l’algoritmo di eliminazione delle strategie attivato in questo gioco con la backward induction, presupponga l’esistenza di una sorta di funzione di utilità associata al gioco intero (la chiamo $U(G_n)$), e non al singolo esito, che consente a Lucia di ordinare le preferenze anche rispetto a giochi diversi, sebbene caratterizzati dalla stessa struttura. Mi spiego diversamente (abbi pazienza per la rusticità del mio linguaggio). Il fatto che Lucia scarti $s_(100)$ per confronto con $s_(99)$ richiede che essa, secondo quanto ho detto nel post precedente, metta in piedi il seguente sillogismo:
1) in $G_(100)$ ho che $s_(99)$ domina $s_(100)$ allora potrei scartare $s_(100)$
2) ma io so che altrettanto farebbe Piero
3) allora si configurerebbe il nuovo gioco $G_(99)$
4) ma $U(G_(99))> U(G_(100))$
5) allora cambio gioco (passo a $G_(99)$), scartando $s_(100)$ di $G_(100)$
In mancanza del passo di cui al punto 4, o di qualcosa di equivalente, cosa giustificherebbe la conclusione di cui al punto 5?
Let's try to give an answer. In italiano.
L'idea è carina.
Se fosse possibile, per un giocatore, associare ad ogni gioco un "valore" si potrebbe provare a tenere conto del tipo di considerazioni che fai. Il guaio è che non è possibile, al di fuori della classe molto particolare dei giochi a somma zero. Volendo, si potrebbe osare assegnare un "valore" ai giochi che hanno uno ed un solo equilibrio di Nash. Ovviamente il "valore" del gioco sarebbe, per entrambi i giocatori, il payoff di equilibrio (notare che questa "estensione" è coerente con quello che avviene nei giochi a somma zero). Se scegliamo questa strada, allora il valore del "dilemma del viaggiatore" è 2 (e, in risposta implicita a quanto dici al punto 4)) e 2 è anche il "valore" per tutti i sottogiochi che otteniamo (il tuo G(99), per intenderci, e G(98), etc...).
Attenzione, però, che comunque il punto 4) non è detto che sia vero in generale: non posso escludere che l'eliminazione di strategie dominate, magari fatto solo dal mio "avversario", mi porti ad una situazione peggiore di quella di partenza. Non sempre le situazioni sono così simmetriche.
C'è però comunque un aspetto molto importante in quello che dici. Perché mette a nudo un problema importante e per il quale la TdG non ha una risposta (al momento).
Più precisamente punta il dito verso la debolezza del concetto di "razionalità strategica" come è applicato in TdG (piccola e meschina "rivisitazione" della razionalità individuale classica, quella del decisore singolo, isolato), ponendolo a confronto con quello che dovrebbe essere un concetto adeguato di razionalità strategica. Ma, visto che chi si occupa di TdG non fa necessariamente parte di una sottorazza di imbecilli, è da presumere che la risposta non sia facile.
E questo lo ritrovo tutto in quello che dici.
Col massimo della sintesi:
- so che "devo" scartare $s_{100}$ perché è dominata da un'altra strategia. E non farlo è strampalato. Qualunque cosa faccia l'altro, se non lo faccio, mi pentirò dopo!
- ma anche l'altro farà lo stesso ragionamento. Per cui ci troviamo in un gioco che è "equivalente" a quello dato (il payoff previsto dalla teoria è sempre 2, per il gioco G(100) e per G(99)). E sappiamo anche che, andando avanti, alla fine ci ritroviamo con una sola possibilità: giocare $s_2$. Ma chi ce lo fa fare? Cosa ci impedisce di prendere atto di questa "tragedia" e giocare 100, sperando che l'altro ripercorra i passi del nostro ragionamento?